Marco Brigo, MXP Tennis: “Ordine nel gioco per costruire basi solide. Con Federico Arnaboldi per consolidare il suo tennis”
Nel 2020, insieme a Fabio Chiappini, Marco Brigo crea il progetto Mxp Tennis Academy, in cui assume il ruolo di direttore sportivo. Maestro nazionale FIT, e professional PTR, ha maturato nel tempo esperienze sia di carattere tecnico, che di carattere gestionale, raggiungendo importanti risultati e riconoscimenti sul territorio. Da poco tempo il gruppo di lavoro si è trasferito al Quanta Club a Milano, dove il progetto continua in una struttura notoriamente di livello altissimo.
Qui a Gubbio Marco Brigo segue Federico Arnaboldi, attualmente numero 445 del mondo, ma che Marco Brigo e il team MXP hanno condotto al best ranking 436 ATP a maggio scorso. Federico al 15mila dollari di Gubbio ha battuto al primo turno lo slovacco Privara, un tennista molto promettente, per poi eliminare al terzo set un combattivo Gabriele Maria Noce e approfittare del ritiro pre-match del giovane Sciahbasi, infortunatosi ad una caviglia. Mentre scrivo ha appena battuto Miceli al terzo set e si trova quindi in finale dove affronterà uno tra il francese Debru e l’azzurro Fausto Tabacco.
“Con Fabio Chappini” -ci dice Coach Brigo- “abbiamo creato la MXP Tennis, un gruppo di lavoro che si prefigge l’obiettivo di accompagnare i nostri atleti verso un percorso di crescita sportiva che li porti a raggiungere il loro massimo livello tennistico. Ora tra i tennisti PRO si allenano con noi Mattia Bellucci (23 anni, 173 ATP), Remy Bertola (24 anni, 378 ATP), Moez Echargui (30 anni, 279 ATP), Nadine Keller (23 anni, 430 WTA), e verrà Alessandro Petrone a collaborare con noi per 15 settimane.”
Che percorso state facendo con Federico Arnaboldi?
“Con Federico in particolar modo stiamo lavorando sulla consapevolezza dei suoi punti di forza, e sul consolidamento di questi punti di forza. Spesso per i tennisti di questo livello -tutti qui san giocare bene a tennis- ci sono percezioni distorte di sé stessi. Noi siam qui per provare a mettere ordine nelle idee di gioco. Federico stesso si sta rendendo conto di quali schemi di gioco sono a lui più congeniali nei vari momenti del match e in base all’avversario, sempre partendo dalle sue caratteristiche. Noi cerchiamo di avere un piano A, se non sta funzionando proviamo a continuare il piano A semplicemente facendolo meglio senza snaturare il gioco. Poi è ovvio che a volte sia necessario cambiare. Il livello di Arnaboldi è superiore mediamente a questo dei 15mila dollari, tuttavia se vogliamo stabilmente giocare i Challenger e magari portare a casa qualche titolo dobbiamo necessariamente seguire la strada che indicavo prima.”
Questa filosofia vale per tutti i ragazzi che seguite immagino: “Sì certo, la filosofia è la stessa dai più piccoli della scuola fino ai professionisti. E questa filosofia la condividiamo con Fabio Chiappini che considero un mentore prima ancora che un socio, e lasciamo spendere due parole per Coach Paolo Moretti che ci supporta con impegno massimale e risultati in questa impresa e Erik Crepaldi, un ragazzo davvero d’oro, che dopo un brutto incidente ha ripreso alla grande alimentando il progetto con il suo entusiasmo, la sua competenza e la sua passione per il tennis che tutto il mondo della racchetta gli riconosce.”
Alessandro Zijno