ITF World Tennis Tour 2022, Week 2: La settimana favolosa a Monastir per il siriano Hazem Naw, una storia da film e l’amore sconfinato per il tennis
M25 Bath, Gran Bretagna (25K, Indoor Hard): D. Cox (Gbr) b. C. Broom (Gbr) 6-4 7-6
In un torneo senza presenza azzurra trionfa il padrone di casa Daniel Cox in finale sul connazionale Charles Broom. Cox, 31 anni, vince il sedicesimo titolo ITF in carriera e mira a tornare vicino a quella Top 200 ATP già conquistata in passato.
M25 Monastir, Tunisia (25K, Hard): [7] S. Shimabukuro (Jpn) b. [6] C. Tabur (Fra) 6-1 4-6 6-1
Sho Shimabukuro, giapponese di 24 anni, vince sul cemento di Monastir, in un 25mila dollari che rappresenta il suo miglior risultato in carriera. Secondo titolo per il nipponico, che diventa il numero 464 ATP e mira a giocare presto nei Challenger. Secondo turno per Daniel Bagnolini, già bravissimo a qualificarsi.
M25 Manacor, Spagna (25K, Hard): [3] B. Hassan (Ger) b. A. Barroso Campos (Esp) 6-2 2-6 6-3
Fenomenale a Manacor il tedesco Benjamin Hassan, 26 anni al secondo titolo ITF in carriera. Tornato a giocare a livello ITF dopo qualche anno a girare i Challenger senza grosse fortune, Hassan ha subito fatto centro. Probabilmente gli serviva un po’ di fiducia. Augusto Virgili supera le qualificazioni e poi si ferma al primo turno nel main draw.
M15+H Bagnoles De L’Orne, Francia (15K+H, Indoor Terra): [3] L. Van Assche (Fra) b. [2] C. Denolly (Fra) 7-5 6-3
Quanto è forte Lucas Van Assche? Per me tantissimo, è un tennista formidabile che anche da Juniores ha fatto vedere grandi cose e a livello dei 15mila comincia a farsi valere. Vince sulla terra al coperto di Bagnoles De L’Orne trionfando in singolare e in doppio in coppia col finalista battuto in singolare Corentin Denolly. Primo successo nel Tour professionistico per Van Assche che diventa così numero 456 del mondo, presto lo ammireremo nei Challenger. Leonardo Taddia e Marco De Rossi (San Marino) fuori al primo turno nel main draw.
M15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): H. Naw (Syr) b. S. Gima (Rou) 5-7 7-6 7-6
Primo squillo per il 22enne siriano Hazem Naw, che provenendo da un Paese dilaniato dalla guerra è già un miracolo che partecipi, figuriamoci vincere. Hazem, che in siriano è più semplicemente Hasim, è il fratello minore di quello che è stato il promotore del tennis della Syria in questi ultimi anni, cioè Amer Naow. I due cognomi non coincidono perché nel frattempo l’Isis ha finito per cambiare addirittura i nomi delle persone (o come sostiene il governo sono i fuoriusciti che decidono di cambiarlo). Nel centro di Aleppo, a breve distanza in auto dall’antica cittadella, una delle più antiche fortezze medievali del mondo, si trova il complesso tennistico Al-Hamadaniah. Parte di una città sportiva un tempo grandiosa, è stata aperta nel 2008 come segno distintivo del desiderio della Siria di crescere come nazione sportiva. Ora, come la cittadella che era rimasta ferma per cinque millenni, gran parte di essa è stata rasa al suolo, reliquie di anni di continua guerra civile.
Lo stadio di tennis al coperto era una delle strutture sportive più orgogliose di Aleppo e un centro di allenamento per la squadra nazionale siriana. Nel 2015 una bomba vagante, lanciata dai militanti in direzione della vicina base dell’esercito siriano, è atterrata sul tetto e l’ha ridotta in macerie. I fori delle bombe formano uno strano mosaico di crateri attraverso i campi un tempo scintillanti.
Ora, i bombardamenti implacabili hanno trasformato gran parte di questa antica città in un cimitero polveroso. Issam Taweel, altro tennista siiano, è cresciuto in città prima di partire per l’Egitto a 19 anni.
Marc Abdelnour è stato il più forte degli ultimi anni e anche uno dei fortunati. Insieme a suo fratello, Bruno, ha un passaporto canadese attraverso sua madre. Nel 2013, hanno lasciato Aleppo per una nuova vita a Montreal. I suoi genitori partirono per la Francia quando a suo padre fu offerto un lavoro in un ospedale dove aveva precedentemente lavorato part-time.
“Hai bisogno di contatti al di fuori della Siria che possano aiutarti a costruire una nuova vita”, dice. “Altrimenti, sei solo alla mercé di altri paesi. Anche se hai soldi, non durerà molto a lungo a meno che tu non riesca a trovare un lavoro. ” Alla fine la famiglia di Hazem Naw ha deciso di scappare in Libano, a Beirut, e lì si allena il ragazzo, con tutte le difficoltà del caso. Ma le difficoltà non spaventano la famiglia Naw, che fa davvero fatica anche a trovare i soldi per far giocare il ragazzo.
È una lotta continua, ma la prospettiva è facile da trovare, perché per molti versi Hasim è estremamente fortunato ad essere vivo. Tre anni fa i fratelli stavano praticando nei campi di Aleppo, ora distrutti. In sottofondo potevano sentire il debole suono del fuoco dell’artiglieria. All’improvviso un forte botto arrivò dal palo del proiettore. Un proiettile vagante aveva fischiato oltre, a non più di 10 metri di distanza, incorporandosi nel metallo.
Un anno dopo, Hasim stava giocando a Damasco nei campi di proprietà della federazione. Senza preavviso, un’enorme esplosione ha cancellato la vicina recinzione metallica e lo ha buttato a terra. Una bomba destinata ai vicini edifici governativi era esplosa accanto ai campi da tennis, lasciandolo con frammenti di schegge incastonate nella sua mano.
“È stato portato in ospedale dove hanno rimosso i pezzi“, dice Amer.
“Questo è successo a molti giocatori durante gli allenamenti”, aggiunge. “Dopo soli due giorni, è tornato nello stesso campo e ha giocato di nuovo. La sua personalità è cambiata da allora, sia dentro che fuori dal campo. È più duro, meno nervoso. Questa è la mentalità del popolo siriano. Ci siamo tutti adattati a causa della guerra e sento che abbiamo cuori più forti.”
“Ogni volta che un posto viene bombardato, la gente pulisce tutto, lo aggiusta il più possibile e la vita va avanti. Tutti pregano, e se qualcuno viene ferito o muore, dicono semplicemente: ‘È la volontà di Dio'”.
Hasim ora vive con suo fratello nella capitale libanese. Oltre a fornire sicurezza, spera che possa favorire la sua carriera in erba. Amer è profondamente consapevole dell’ironia dei siriani che si trasferiscono in Libano per perseguire i loro sogni di tennis. Quando la Coppa Davis arrivò ad Aleppo nel 2009, la Siria sconfisse il Libano, 3-0, in una partita a senso unico.
Lo stesso Amer una volta sognava una carriera da giocatore professionista, essendo cresciuto guardando suo padre allenare ad Aleppo.
“Passava ore e ore a guardare suo padre allenare e imparare o colpire il muro”, ricorda Marc Abdelnour. “Viveva letteralmente lì. È così che è diventato bravo“.
“In Siria, se volevi diventare un buon atleta, è sempre stato tutto merito dei genitori”, dice Marc Abdelnour. “Devono essere dietro di te, sostenerti e fare tutto. Devono fare molti sacrifici per renderti un buon giocatore. Quando io e mio fratello avevamo 8, 9 anni, mio padre ci portava ogni giorno a giocare per due ore.”
“Qui in Canada, la federazione prende i migliori U12 e si prende cura di tutto il loro allenamento, della loro istruzione e controlla tutto. La federazione in Siria non ha quei soldi. Non hanno davvero molta capacità di aiutare“.
Ora sostanzialmente Amer che ha studiato in un College americano ed è diventato allenatore sostiene il fratellino Hazem (Hasim) e ne è il mentore. I risultati sembrano arrivare e la prossima settimana il ragazzo sarà per la prima volta in Top 900 ATP. Secondo turno per l’azzurro Marco Brugnerotto e Gabriele Piraino mentre Balzerani, Marino e Oradini sono stati eliminati al primo turno.
M15 Cairo, Egitto (15K, Terra): [1] D. Michalski (Pol) b. [6] A. Chepelev (Rus) 7-6 6-2
Al Cairo, sulla terra egiziana, vince il polacco Michalski, in finale sul russo Chepelev che aveva sconfitto in semifinale il miglior azzurro Edoardo Lavagno, in grande spolvero e nel miglior momento della sua carriera. Per la prima volta in carriera Lavagno sfonda il muro della Top 500 diventando 484 ATP. Secondo turno per Simone Roncalli mentre Bove, De Vincentis e Alessandro Ragazzi sono stati eliminati al primo turno.
M15 Antalya, Turchia(15K, Terra): [1] D.N. Madaras (Swe) b. [Q] B.I. Apostol (Rou) 6-0 6-0
Era un derby romeno in finale ad Antalya, anche se Madaras in realtà gioca con la casacca svedese. Madaras è un vecchio lupo dei campi in terra rossa, esperto anche se ha solo 24 anni, 355 ATP dopo questo successo, che avevo ammirato a Perugia nel 15mila dollari di luglio 2021 ed è un tennista molto solido, anche se a volte non lucidissimo nelle scelte, in particolare nei momenti di difficoltà. In realtà qui ad Antalya ha dovuto soffrire solo nel primo turno contro il nostro Bertuccioli battuto 10-8 al super tiebreak, resosi necessario per la pioggia che aveva bloccato il torneo. Poi tutte vittorie in due set, con il rimpianto per Picchione che era giunto al secondo turno e poi è stato sconfitto proprio da Madaras. Quarti di finale per Davide Galoppini, mentre all’esordio nel main draw è uscito anche Antonio Massara.
Alessandro Zijno