Tennis & Yacht: i migliori 10 cantieri navali per chi ama il mare e il lusso tra un torneo e l’altro

Nel tennis degli anni 80 i tennisti si godevano la vita forse più di adesso. Se pensiamo alla “Bella Vita” di Borg, dello stesso Panatta, di Yannik Noah, oppure al desiderio di “fuga mentale” di Agassi, o ancora alle ammiratrici di Safin (le famose Safinette), possiamo dire che i tennisti di oggi sono assai più professionali e tennis oriented rispetto ai passati campioni. Non fanno eccezione ovviamente i 3 fenomeni, Nadal, Djokovic e Federer. Tutti e tre comunque sanno divertirsi e anche apprezzare il lusso. Rafa Nadal ad esempio è un grande appassionato di imbarcazioni e si è regalato nel novembre del 2019 per 5 milioni di euro un catamarano di 24 metri di Sunreef Yachts, azienda leader nel settore dei catamarani di lusso. Grande appassionato di mare e di nautica, Nadal in precedenza possedeva un altro superyacht, un MCY 76 ribattezzato Beethoven. Ma anche Federer e Djokovic, oltre che altri top player possono permettersi imbarcazioni di lusso e quando l’attività professionistica lo consente noleggiano Yacht di lusso.

Per questo ho pensato ad una classifica dei migliori cantieri navali e Brand del settore, e sapendo che questo sito è molto letto da tennisti professionisti (anche dai top 3 forse) e da genitori di tennisti agonisti, voglio augurare loro di poterselo permettere e mi diverto a consigliare.

Sogniamo.

1 – RIVA: La Leggenda

Il cantiere navale Riva vanta una storia iniziata nel 1842 sul lago d’Iseo: una storia di artigianalità tramandata di padre in figlio passando dai motoscafi da corsa degli anni Venti e Trenta, fino agli anni di Carlo Riva che trasforma le creazioni dei cantieri di famiglia in veri e propri oggetti del desiderio per un target di lusso. Nel 1962 nasce il mito Riva per eccellenza: l’Aquarama.

Presentato al terzo Salone Internazionale della Nautica di Milano, l’Aquarama diventerà fin da subito il simbolo stesso di Riva, una sorta di marchio nel marchio, il simbolo stesso della Dolcevita.

Stile e raffinatezza contraddistinguono ancora oggi i prodotti Riva.

Mentre nel passato i Riva facevano barche runabout (barche per uscite giornaliere, non cabinate), oggi per seguire il mercato hanno cominciato a fare anche superyacht.

E hanno fatto le cose in grande. Si tratta di una flotta di yacht di lusso in lega leggera e con scafo dislocante, completamente personalizzabili dall’armatore. Sulla base della stessa piattaforma, verranno create due linee: la prima che si ispirerà alla storia del cantiere Riva e dei suoi capolavori dell’arte nautica mentre la seconda, avrà un carattere più sportivo.

Il blasonato cantiere bergamasco ha ottenuto ottimi riscontri con l’innovativo superyacht “110’Dolcevita”, definito lo “yacht di cristallo”. Flybridge di oltre 33 metri, combina gusto estetico e sportività. Il fiore all’occhiello di oggi è il Riva 76 Perseo Super, lo sport-fly più ambito al momento: la prima unità è già stata venduta e navigherà con il suo armatore nel corso dell’estate 2021.

Il capolavoro assoluto dell’ultima ora è il Riva Folgore 88: è uno sportfly che raggiunge velocità da primato e combina sportività con l’eleganza peculiare degli interni come da tradizione Riva.

Ciò che caratterizza Riva è la sua unicità: ancora nessuno al mondo è riuscito a competere con questo brand (oggi nella Galassia Ferretti Group), che rappresenta l’eleganza che si sposa con il lusso assoluto senza mai cadere nel pacchiano.

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Un Riva Corsaro è lo Yacht che è balzato alle cronache riguardo all’ultimo festival di Sanremo, di proprietà di Ibrahimovic, ospite d’onore della kermesse musicale. Un gioiello dei cantieri Riva, 30 metri di puro lusso che può ospitare fino a 12 persone e dotato di ogni comfort, tra cui vetrate panoramiche, cinque cabine, salone, palestra super attrezzata, bar sul ponte, un garage per moto d’acqua e un piccolo motoscafo. Attraccato a Portosole, proprio accanto alla barca di Alessandro Del Piero, Unknown è una versione cinque stelle del Riva 100 Corsaro che di listino costa 8 milioni di euro: prezzo lievitato fino a 20 milioni per le finiture e gli optional scelti dall’attaccante svedese. Hai presente un sogno ad occhi aperti? Ecco.

2- Azimut Yacht: L’Innovazione

Un’altra eccellenza Made in Italy è rappresentata dai Cantieri Azimut-Benetti, nati nel 1969 dall’intuito di un giovane Paolo Vitelli.

Nata come attività di noleggio di barche a vela, in breve tempo Azimut amplia il suo raggio d’azione, iniziando con la distribuzione e la progettazione di nuovi yacht, fra cui una barca in vetroresina prodotta in serie che otterrà un successo immediato. Nel 1985 la società acquista gli storici cantieri navali Benetti di Viareggio ampliando così la produzione anche ai mega yacht.

Oggi i cantieri Azimut puntano sull’innovazione tecnologica applicata alla produzione in serie di yacht di lusso, con particolare attenzione alla ricerca di materiali tecnologici, performanti ed ecosostenibili. Attualmente Azimut è al primo posto nel ranking mondiale secondo la rivista Motor Boat&Yachting e secondo un gruppo di esperti del settore che hanno tenuto presente diversi parametri: ben 100 i progetti in esecuzione in questo preciso momento per il cantiere italiano.

Nella categoria Sport-Cruiser spopola tra i giovani ricchi il nuovo Azimut S6. Si tratta di uno yacht da 18 metri sportivo ed elegante, in cui il carbonio è protagonista e dove la cura degli interni rendono l’S6 il connubio perfetto fra eleganza e ricerca tecnologica.

Il modello che ha rivoluzionato ultimamente il mondo degli interni Yacht è il Magellano 25: l’intuizione dei cantieri Azimut-Benetti è stata quella di rivolgersi all’artista Vincenzo De Cotiis per curare le linee interne dell’imbarcazione, mentre di solito si usano designer del settore. Gli elementi d’arredo sono in vetroresina lavorati in modo particolare che danno effetti particolari. Il sistema di purificazione dell’aria, tanto per parlare di un dettaglio, è addirittura un brevetto NASA, riproposto in barca.  Ampie finestrature e arredi bassi (la zona living) riportano a suggestioni di connubio col mare. Nel Pozzetto il tavolo è posizionato in modo strategico per godersi e vivere anche visivamente il mare.

Il Nataly Benetti del premier russo Vladimir Putin è stato costruito nel 2014 ma è ancora attualissimo: questo super yacht è un concentrato di innovazione tecnologica, particolare che è valso all’ingegnere Paolo Vitelli il prestigioso premio World Y-Trophies, istituito a Cannes, come “miglior design per imbarcazioni sopra i 50 metri”. Inconfondibile la prua quasi retta, ispirata probabilmente alle uscite prodiere delle barche a vela sportive. La particolarità che più ha fatto scalpore sono state però le ancore a scomparsa, integrate nel fianco dello scafo. E soprattutto la stabilità all’ancora e in navigazione è assicurata da un sistema con alette stabilizzatrici Quantum.

 

3 – Feadship: La Perfezione 

Il gruppo olandese si presenta al mondo con questo motto: “We don’t build yachts quickly, we build them perfectly. We don’t build yachts to meet a budget, we build them to meet a desire.“Non costruiamo yacht velocemente, noi li facciamo perfetti. Noi non costruiamo yacht dentro un budget, ma realizziamo un desiderio.”

In effetti ogni metro di questi splendidi superyachts è studiato per soddisfare ogni umano desiderio ed esigenza. Gli Yacht Feadship sono apprezzati per la facilità di navigazione, gli ampi open space con abbondanza di vetrate e uno stile a metà tra classico e innovativo che piace molto al mondo anglosassone in particolar modo.

Il mitico Project 3249 è lungo esattamente 69.75 metri e ha un volume molto ampio, proprio per permettere spazi adeguati per gli ospiti e per l’equipaggio. Lo slancio della figura dello Yacht della casa olandese svela l’approccio olistico che ha ispirato il designer della casa di Haarlem, l’architetto navale De Voogt, uno dei più considerati al mondo. Non a caso Steve Jobs, il creatore della Apple, affidò a suo tempo ai cantieri Feadship il suo sogno di una imbarcazione. Il nome scelto fu Venus, Venere, l’antica dea dell’amore.

Si tratta di un’imbarcazione, poi realmente varata, di circa 70 metri con lo scafo in alluminio e l’interno realizzato con un particolare vetro resistente e con funzione strutturale. Non poteva mancare un segno distintivo di Steve Jobs e così il timone dispone di vari iMac da 27 pollici allineati con cui registrare tutte le informazioni ed eseguire i controlli.

4- Cantieri Codecasa: La Tradizione

Nel 1825 il maestro d’ascia Giovanni Battista Codecasa fonda gli omonimi cantieri navali a Viareggio.

Gestito ancora oggi dai discendenti del fondatore, il gruppo Codecasa incentra la sua produzione sugli yacht di lusso in acciaio e lega leggera dai 30 ai 70 metri di lunghezza, oltre ad una gamma di imbarcazioni veloci costruite interamente in lega leggera e che comprende yacht dai 35 ai 50 metri.

Conosciuto a livello internazionale per i suoi yacht di lusso, la flotta mantiene ancora oggi uno stile classico, ricercato e senza tempo.

Come dimostra il modello Codecasa 55, uno yacht composto da 4 ponti, totalmente personalizzabile. Esternamente presenta le linee rigorose tipiche della tradizione dei Cantieri Codecasa, mentre gli interni sono confortevoli e molto luminosi, grazie alle ampie finestrature presenti sul ponte.

E chi ha detto che mare e cielo si incontrano solo all’orizzonte? Con i Cantieri Navali Codecasa, acqua ed aria si sposano nell’innovativo CODECASA JET 2020, lo yacht da 70 metri, che trasferisce nella nautica stilemi presi in prestito dall’aviazione rivoluzionando gli schemi finora conosciuti, diventando la nuova tendenza nel settore navale.

Dolce e Gabbana hanno scelto ancora proprio Codecasa nel 2019 per il loro Yacht: si chiama Regina D’Italia ed è un 65 metri davvero imponente, del valore di oltre 50 milioni di euro, che Codacasa ha realizzato prima nel suo yard sul canale dei Navicelli a Pisa e che poi ha portato allo scalo nel porto viareggino per l’impegnativo allestimento. L’esclusività e il lusso sono da sempre la nota caratteristica dei due stilisti che hanno voluto soluzioni come mai realizzate. Regina d’Italia, tra le molte altre cose coperte da segreto e non pubblicizzate, vanta ben cinque ponti, due suite armatoriali, quattro cabine ospiti, una piscina, una palestra sul ponte sole. Ha le massime certificazioni internazionali e tecnologie allo stato dell’arte, tutte approvate dal Registro Italiano Navale, ha due motori Caterpillar da 2448 cavalli cadauno e può sviluppare una velocità di 17 nodi (circa 33 km/ora) a dislocamento leggero ed ha un’autonomia atlantica da 5.000 (più di 9mila chilometri) a 12 nodi. Dolce e Gabbana hanno riconfermato il cantiere Codecasa perché il primo Regina d’Italia, che ha una lunghezza di 51 metri e soluzioni d’avanguardia per quel periodo, ha dato loro grandi soddisfazioni e ha permesso di progettare questa nuova grande nave da diporto.

5- Ferretti Group: L’Avanguardia

Nato nel 1968 Ferretti Group da sempre ricerca l’eccellenza e l’innovazione dei suoi prodotti.

Ferretti propone un’ampia gamma di yacht di lusso, capace di combinare alla perfezione prestazioni, comfort ed estetica. Forte dell’eredità della secolare tradizione nautica italiana, il Gruppo Ferretti è leader mondiale nella progettazione, costruzione e vendita di yacht a motore e da diporto di lusso, con un portafoglio di otto marchi prestigiosi ed esclusivi: Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN, Custom Line e Wally. 

Comfort, eleganza e prestazioni vengono sempre accompagnate da soluzioni tecniche all’avanguardia, che hanno letteralmente rivoluzionato il mondo della nautica da diporto, come ad esempio la finestra basculante tra salone e pozzetto, o, per citare una delle soluzioni tecniche proposte da Ferretti, i sistemi di guida attiva “steer by wire”.

La progettualità innovativa e l’avanguardia estetica e tecnologica premiano sempre, con il successo commerciale di barche straordinarie, ma anche con l’apprezzamento entusiastico degli esperti di nautica. Ne è testimonianza un nuovo, importante riconoscimento che apre nel migliore dei modi un anno ricco di sfide e traguardi. Lo scorso 19 gennaio 2021, infatti, Pershing ha trionfato ai “Motor Boat Awards 2021”: un premio prestigioso assegnato da esperti e boat tester sulla base di caratteristiche di innovazione, criteri tecnici e stilistici. Durante la cerimonia di premiazione virtuale, Pershing 8X ha trionfato nella categoria “Custom Yachts”, in virtù di accurati test prestazionali e prove a mare.

Lungo 25,55 metri (83’ circa) e largo 5,86 metri (19’ circa), Pershing 8X è frutto della collaborazione fra l’architetto Fulvio De Simoni, il Comitato Strategico di Prodotto Ferretti Group, presieduto dall’ingegner Piero Ferrari, e il Dipartimento Engineering del Gruppo. Realizzato in fibra di carbonio, che consente più leggerezza, più velocità e meno consumi, Pershing 8X presenta forme filanti e sportive, esaltate da elementi caratteristici di Pershing, come le imponenti ali laterali e l’aerodinamico profilo del ponte sole. Il risultato è uno yacht categoria sport-fly che combina in modo impareggiabile insuperabili standard di qualità e innovazione.

Straordinario anche il comfort di bordo, grazie anche ai tanti vantaggi offerti dal sistema che integra il controllo della propulsione ai sistemi di manovra, navigazione e monitoraggio. Con questo modello, “pilotare” un Pershing, anche ad alte velocità e senza il supporto del comandante, è un’emozione divertente e accessibile.

I Motor Boat Awards sono organizzati da Motor Boat & Yachting e sponsorizzati da Side-Power. Le barche premiate vengono valutate esclusivamente sulla base della progettazione, del design, della capacità e delle performance.

Con questo importante riconoscimento, Pershing si conferma ancora una volta un brand unico e apprezzato in tutto il mondo, grazie a un DNA sempre più proiettato verso l’innovazione progettuale e tecnologica.

6- Ocean Alexander: La Rivoluzione USA/Taiwan

Il design nella nautica non si innova continuamente, tende a sfruttare una corrente di pensiero per molti anni, realizzando modelli che, pur essendo diversi fra loro, sono evidentemente figli della stessa “generazione”. Ogni tanto, forse troppo raramente, qualcuno ha il coraggio di osare e di sperimentare nuove linee, nuove modalità interpretative del rapporto simbiotico che lega l’armatore alla sua imbarcazione.  E’ in questi casi che vediamo finalmente qualcosa di nuovo, qualcosa in grado di emozionarci. Ed è il caso dell’ultima creazione della casa statunitense, nata tuttavia a Taiwan nel 1977.

L’Ocean Alexander 90r è il frutto della collaborazione con il designer Evan K Marshall. La barca è attualmente in produzione presso lo stabilimento Ocean Alexander di Taiwan ed il debutto è previsto nel novembre di quest’anno. Tra le caratteristiche degne di nota figurano una master suite a tutto baglio, un originale beach club, un’ampia sala da pranzo e molti spazi di intrattenimento distribuiti sui tre ponti. Il  main deck, a tutta larghezza, espande lo spazio abitativo senza compromettere le prestazioni e l’efficienza della barca. La sala da pranzo principale può accogliere fino a sei ospiti, mentre i pannelli a parete scorrevole consentono di nascondere la cambusa quando necessario. La barca è realizzata con la tecnica dell’infusione sottovuoto utilizzando resina vinilestere con schiuma strutturale ad alta densità. L’alta densità consente resistenza alle alte temperature con particolare vantaggio nell’isolamento termico e acustico. Lunga 27,43 come motorizzazione prevede due opzioni con una coppia di Mtu 12V2000 di 1920 cavalli ciascuno oppure con due di 1600 ciascuno. La velocità massima di progetto sarà di 24 nodi.

7- Baglietto: I Grandi Yacht

La storia dei Cantieri Baglietto inizia nel 1840 a Varazze (Savona) dove Pietro Baglietto allestisce il suo primo cantiere nel capanno di un orto, per la costruzione prima di piccoli scafi di gozzi, per poi spostarsi verso la nautica da diporto.

Negli anni il cantiere Baglietto è passato dalla produzione di imbarcazioni da competizione, alla produzione di barche in legno, fino ad approvare dagli inizi degli anni Novanta alla produzione dei grandi yacht.

Gli ultimi arrivati nella vasta flotta Baglietto sono il Severin S, il Silver Fox e il T55, realizzati con l’arte del Designer Francesco Paszkowski sono yacht dal design unico e contemporaneo, pur mantenendo un approccio artigianale: combinano tradizione e innovazione, eccellenza dei materiali ed alta personalizzazione.  Francesco Paszkowski è un designer nato a Milano e trapiantato sulle colline di Firenze e il suo studio di progettazione assomiglia ad un’antica bottega rinascimentale. Tutti i grandi artisti di quell’epoca hanno frequentato le botteghe imparando i segreti del mestiere. Cresciuto professionalmente con il padre Giovanni e con l’architetto Pierluigi Spadolini, Francesco Paszkowski apre il suo studio nel 1990. Il suo team è composto da ragazzi di grande talento di diverse nazionalità e costituisce una bella fucina di idee nella realizzazione di tutti i progetti. L’interferenza tra design e arte è una storia antica, che spesso si traduce in risultati spettacolari come su molti yacht firmati da Paszkowski.

Le barche di oggi sono sempre più “aperte”, c’è richiesta di grandi vetrate, di spazi proiettati verso l’esterno, si desidera essere all’interno della barca con la sensazione di essere all’esterno allo stesso tempo. C’è lo sviluppo di piscine a sfioro, di grandi beach areas attrezzate di tutto punto, la richiesta di ponti super privati, per una privacy totale in porto e in rada. Inoltre, nei grandi yacht, è sempre più frequente la richiesta di farsi realizzare una barca adatta al doppio utilizzo, quello privato e quello charter: e tutto queste esigenze sono state intercettate da Paszkowski e quindi da Baglietto.

8- Majesty Yachts: Il Lusso in Grande Stile degli Emirates

Attivi da oltre 35 anni negli Emirati Arabi Uniti, i cantieri Majesty Yachts incentrano la loro produzione su yacht di grandi dimensioni, che enfatizzino esternamente ed internamente il lusso e la bellezza di queste imbarcazioni enormi.

Prodotti grazie al giusto equilibrio fra manualità artigianale e ricerca tecnologica, la flotta Majesty Yachts è in grado di soddisfare le esigenze dei vari armatori. Della flotta fa parte la collezione Superyacht, dedicata alle imbarcazioni di notevoli dimensioni.

Il più rilevante della collezione è sicuramente il Majesty 155, nominato “ Best Asian-Built Yacht” del 2017 dall’Asia Boating Awards. Questo yacht da 47 metri offre sia all’interno che all’esterno un lusso senza paragoni, dalla maestosa fontana sul ponte sole, circondata da una ampia area salotto, fino a una cascata che scende sul lato posteriore del ponte sole fino alla vasca idromassaggio posizionata sul ponte inferiore.

9- San Lorenzo Yacht: La Boutique della nautica

Il cantiere spezzino fa dell’innovazione ispirata dall’esperienza il suo marchio di fabbrica. Con scafo e sovrastruttura in metallo, il range di superyacht Sanlorenzo va da 38 a 70 metri di lunghezza e offre il massimo livello di customizzazione. Il 64/70 STEEL è Il più grande Sanlorenzo fino ad oggi. Con 1.600 tonnellate lorde, il 64Steel offre caratteristiche solitamente presenti su superyacht di grandi dimensioni – come il ponte privato armatoriale di 250 mq – che si combinano con soluzioni di layout innovative ed eleganti linee esterne per creare un superyacht davvero notevole.

Sanlorenzo costruisce yacht su misura da oltre 60 anni secondo lo stile e i desideri dei suoi clienti. La produzione di ogni imbarcazione prevede diversi momenti di personalizzazione, alla base dei quali c’è l’ascolto. Il primo passo è identificare le esigenze dell’armatore e sviluppare un progetto di personalizzazione degli spazi interni, definire il numero delle cabine, le dimensioni e la loro destinazione d’uso in base alla sua interpretazione di piacere, relax e divertimento. Il cantiere collabora da anni con lo studio Zuccon di Roma, che è considerato da anni un vero e proprio guru, vincendo moltissimi premi nel corso della decennale carriera.

10- Lurssen: La Forza e la Grandezza Teutoniche

Lürssen Werft è un’impresa di costruzioni navali con sede a Bremen-Vegesack nel nord della Germania.

Azzam, forse la creazione più famosa dei cantieri tedeschi, costato 500 milioni di euro, lungo 180 metri, largo 21 metri, riesce a raggiungere, grazie a 2 turbine a gas e 2 motori diesel che sviluppano una potenza 94.000 cv, una velocità massima 31,5 nodi, attualmente detiene tutti i record per questa categoria di yacht il più lungo, il più costoso e il più veloce al mondo.

 

Varato nel mese di aprile del 2013, ha superato il primato come yacht più lungo del mondo, che apparteneva a Eclipse del magnate russo Roman Abramovič, diventato famoso per essere il patron del Chelsea squadra del calcio inglese, che misura 163,5 metri.

 

Ovviamente il proprietario, il principe e politico emiratino Khalifa bin Zayed Al Nahyan è uno degli uomini più ricchi al mondo con fruttuosi investimenti in molti campi tra cui chiaramente anche in quelli petroliferi.

Ora possiede un’imbarcazione in linea con il suo patrimonio.

Il progetto complessivo nasce dalla collaborazione di una persona di fiducia del principe l‘ingegner Mubarak Saad all’Ahbabi e 3 team specializzati del settore, lo studio milanese Nauta Design (Exterior Design), il francese Christophe Leoni (Interior Design) e il britannico Burgess (Technical Project). La realizzazione è stata seguita in tre anni dai cantieri tedeschi Lürssen Yachts di Brema.

Adesso analizziamo qualche caratteristica di questo grande capolavoro galleggiante con una stazza lorda di 18000 tonnellate e con un serbatoio di combustibile da 1 milione di litri.

Lo yacht dispone di un salone principale con una lunghezza di 29 metri ed una larghezza di 18 metri completamente sgombro e libero da pilastri, con un lussuoso stile Impero inizio novecento. Inoltre è dotato di un sistema di difesa antimissile e due eliporti oltre a un piccolo sottomarino, un cinema, due piscine, un ristorante e una discoteca il tutto senza trascurare le linee dell’imbarcazioni che si presentano molto eleganti nelle forme per l’intera lunghezza dell’imbarcazione.

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Fuori da questa lista altamente opinabile, ci sono moltissime altre case che meriterebbero una menzione. Approfitto di barche assai famose, e di proprietà di VIP per parlarne.

Force Blue, Royal Denship. L’ex imbarcazione di Flavio Briatore.

Partito da una base d’asta di 7 milioni di euro, è finito nelle mani di Ecclestone per 7 milioni e 490 mila euro, un prezzo certamente molto inferiore al valore dell’imbarcazione, lunga 62 metri e celebre tra gli appassionati di tutto il mondo.

I cantieri Royal Denship (Danimarca) sono stati dichiarati falliti una quindicina di anni fa, ma alcune famiglie danesi da sempre nella nautica di lusso come gli Andersen della città di Fredericia ne hanno rilevato l’attività e continuano ad essere leader nel loro settore. Tecnologia e Scienza al servizio dell’esperienza millenaria degli scandinavi in fatto di navigazione.

Olivia O, Ulstein Verft, Norvegia

Si tratta di “Olivia O”, lo yacht più fotografato dell’estate 2020 che, ha fatto la sua comparsa nelle acque del golfo di Napoli e intorno all’isola di Capri, nella baia di Marina Piccola, davanti ai celebri Faraglioni. Uno yacht di lusso dalla forma avveniristica a prua capovolta, unico nel suo genere per il design, costruito nel 2018 nel cantiere norvegese Ulstein Verft, ha una lunghezza di quasi 90 metri e può ospitare fino a 20 persone in otto cabine alte 2 metri e 70, rifinite secondo uno standard elevato con lo scopo di garantire uno spazio confortevole ad ogni passeggero, mentre gli alloggi dell’equipaggio garantiscono spazio per 30 persone. Il proprietario è l’israeliano miliardario, filantropo di beni immobili e mercantile, Eyal Ofer. A bordo sono disponibili una spa, una sala cinema, una piscina di 10 metri ed un eliporto. La linea è davvero particolare ed è ispirata alle imbarcazioni da esplorazione dei Vichingi, rimodellate in salsa moderna.

Alessandro Zijno