Enrico Dalla Valle: “Sento di valere la top 250. Ora da Piatti sento tanta energia intorno a me. Sinner un fenomeno.”
Dall’approdo a Bordighera alle emozioni vissute alle quali Next Gen. Il rapporto con Jannik Sinner, le giornate in quarantena e un curioso aneddoto su Stefano Napolitano. Enrico Dalla Valle, 22 anni, 420 ATP (BR 404), 4 titoli ITF nel 2019 si racconta a Lorenzo Andreoli per Sportface.it
Dove si trova e come sta passando Enrico Dalla Valle questo periodo di stop forzato?
“In questo momento sono a casa a Ravenna. Faccio 2 sedute di preparazione atletica, mattina più allungamenti, mentre il pomeriggio lavoro sulle capacità condizionali, forza, velocità, resistenza. Poi gioco alla playstation, leggo un po’ di libri (sto leggendo un libro di Pietro Trabucchi sugli aspetti mentali) e sto con la mia famiglia. Mi sto anche divertendo ad addestrare il cane della mia ragazza. Poi sto implementando le mie doti di cuoco, perché quest’anno ho fatto la preparazione con Stefano Napolitano e lui è molto bravo in cucina quindi credo che dovrei migliorare e mi sto “allenando” anche in quest’ottica.”
Il cambio da Tirrenia a Bordighera da Piatti.
“Dopo 9 anni passati a Tirrenia, quella per me era diventata una seconda casa e quindi è stato come elaborare un trauma quando son passato a Bordighera. Però sentivo che avevo bisogno di un cambiamento: stavo male in campo e stavo male fuori, era necessario cambiare. Tutti mi avevano parlato bene di Bordighera e sono andato a provare. Da Piatti si respira un’atmosfera eccezionale perché c’è tutta gente malata di tennis. Dalla mattina alle 8 fino alla sera alle 20 il centro è sempre aperto, c’è una attenzione sui ragazzi clamorosa, e mi sono trovato subito bene. Quando sono arrivato il programma era di fare un paio di settimane di allenamento, invece sono entrato in un Challenger (Ostrava NDR) e allora siamo partiti io, Andrea Volpini e Jannik Sinner. Poi c’erano Galovic con Cristian Brandi. In quel periodo stavo giocando male, invece ho vinto una bella partita in quali con Julian Ocleppo, un mio grande amico, e anche se poi ho perso al primo turno del main draw, restando lì in gruppo ho visto come si lavorava e sono stato felicissimo della scelta. Ciò che mi ha convinto è la grande passione che mettono tutti, sia che sia Jannik che sta facendo il fenomeno, sia che sia io che sono un PRP, sia che sia un ragazzo giovane alle prime armi, si respira sempre una grande energia ed entusiasmo. C’è una sinergia molto forte tra tutti i componenti dello staff.”
La Preseason di Enrico Dalla Valle.
“La preseason è stata molto diversa da come ero abituato a lavorare. Alle 5,45 suonava la sveglia, colazione e poi di corsa in palestra dove si cominciava il riscaldamento. Dalle 8 alle 12 tennis e poi palestra il pomeriggio altre 3 ore. Non era raro aggiungere un’altra oretta e mezza sulla tecnica anche nella seduta pomeridiana. E abbiamo fatto un lavoro più mirato, molto ben indirizzato e personalizzato, sia dal punto di vista fisico che tecnico-tattico.”
Senti che è cambiato qualcosa in Enrico dalla Valle?
“Credo sia cambiato il modo in cui affronto le cose: mi sento molto più maturato. Essermi staccato da Tirrenia come base mi ha fatto maturare come uomo. Ora prendo più responsabilmente le mie decisioni. E mi sento di ringraziare la Federazione che i sta dando una grossa mano da sempre, Lorenzo Beltrame che sta facendo un grandissimo lavoro mentale con tutti i ragazzi.”
Cosa ti ha colpito di Jannik Sinner.
“Io mi ricordo Jannik un paio di anni fa al Futures di Casale. Ero andato con Jacopo Stefanini, il quale dopo aver perso in 2 set facili contro Sinner mi chiese come avesse giocato. Io gli risposi che aveva giocato bene ma Sinner era stato un fenomeno. In quel periodo in realtà sembravano ci fossero altri ragazzi più avanti nella crescita, però io l’avevo visto subito. Poi quando sono andato a Bordighera ho visto da come colpiva e da come ragionava che aveva fatto ancora un altro passo in avanti ed era pronto per il grande salto. Abbiamo fatto insieme una settimana a Roma con Jannik e Andrea Volpini. Sinner non è cambiato per niente dopo i grandi successi: è sulla bocca di tutti ma è umile come prima. Non è così freddo come dicono, siamo usciti a cena, si ride e si scherza. Poi quando entra in campo è super concentrato. Quando ci parli ti accorgi che non è mai banale, dice cose interessanti, concetti profondi.”
Enrico Dalla Valle alle next-gen, qualcuno ti ha stupito?
“Credo che Rune, un 2003, sia un grandissimo giocatore. Credo che nel futuro sia tra quelli che può diventare davvero tra i più forti.”
Quale è la prima cosa che vorrai fare quando si tornerà alla normalità?
“Vorrei fare mille cose. Mi immagino un bel sole, un campo in terra, scambi lunghi, calzini rossi pieni di terra: tutto quello che mi fa rivivere il tennis.”
Quali erano gli obiettivi del 2020 prima dello stop?
“Mi stavo sentendo pronto per competere ad un livello più alto. L’obiettivo era quello di finire l’anno in modo che la classifica mi permettesse di giocare le quali di uno Slam, quindi più o meno 250 ATP. Io ci credo, ho 22 anni e non voglio mettermi la fretta che mi sono messo prima. Ognuno ha il suo percorso.”
Alessandro Zijno