ATP Challenger 2019, Week 26: Lorenzo Musetti studia da grande, semifinalista a Milano
Milano, Italia (CH Tour 80, Terra): [1] H. Dellien (Bol) b. D. Petrovic (Srb) 7-5 6-4
Doppio: T. Brkic (Bih)/A. Pavic (Cro) b. A. Vavassori (ITA)/A. Vasilevski (Blr) 7-6 6-2
All’Aspria tennis Cup non delude la tds numero 1, il boliviano Hugo Dellien, che vince il torneo e dalla prossima settimana sarà numero 83 ATP. Il 26enne di Trinidad conquista così il quarto Challenger della sua carriera, tutti vinti sulla amata terra battuta. Da Juniores Dellien è stato numero 2 al mondo, ai tempi allenato da Eduardo Medica e parliamo del 2011. La sua crescita e il suo sviluppo sono davvero un piccolo miracolo sportivo in una terra arida di campioni come la Bolivia, la cui Federazione è poverissima e non ha mai investito un dollaro sui ragazzi. Tempo fa ho avuto modo di parlarci e queste sono state le sue dichiarazioni: “La grande mia crescita negli ultimi due anni è stata sul piano mentale. Da ragazzino vincevo tanto, poi entrato tra i professionisti ho fatto così tanta fatica che ad un certo punto pensavo addirittura di smettere. A novembre 2017 mi sono operato al polso, e non pensavo di rientrare con la “garra” mi ha contraddistinto in tutto il 2018 e in questo inizio di 2019. La top 100 è fondamentale, come tutti sanno, per motivi economici. Il numero 90 del mondo ha più o meno lo stesso livello del 150, però può permettersi di girare con più serenità perché ha i 4 slam garantiti come tabellone e quindi guadagna sicuro almeno 150mila dollari. Ho lavorato tantissimo anche tecnicamente per rendere il rovescio all’altezza del circuito ATP. Il diritto ha sempre viaggiato molto. Ora mi sento più sicuro anche sul servizio.” All’età di 15 anni Dellien ha lasciato la scuola e si è trasferito a Santa Cruz per migliorare il suo tennis ma nel 2016 aveva quasi smesso di giocare, tanto erano la delusione per i risultati mancanti e per le difficoltà economiche. Sembra abbia addirittura che sia stato costretto a chiedere prestiti alle banche, visto che gli sponsor latitavano. Ora che la top 100 ottenuta lo rende più appetibile come testimonial, persino il presidente boliviano Evo Morales si è mosso per ringraziarlo pubblicamente del prestigio che Dellien regala al suo Paese in uno sport tradizionalmente legato ad una classe medio-alta.
Hugo Dellien
Qui a Milano il boliviano ha sconfitto in finale il serbo Danilo Petrovic, 27 anni, e ora numero 251 del mondo dopo questo buon torneo. Petrovic è un tennista alto e leggero, che tuttavia ha una bella palla pesante e potente. Frenato spesso dagli infortuni e da un carattere ancora da definire, il serbo sembra adesso proiettato verso traguardi importanti, tanto è vero che in questa stagione ha da poco conquistato il suo primo torneo Challenger della carriera a Gerusalemme. Il nostro Lorenzo Musetti con la semifinale si guadagna 2160 dollari e 29 importanti punti che lo proiettano fino alla posizione numero 375 del ranking mondiale, in un momento storico eccezionale per il tennis italiano che ha visto in settimana addirittura Lorenzo Sonego trionfare sull’erba di Antalya in un torneo ATP250. Musetti è forse il più talentuoso in senso tecnico dei nostri giovanissimi, è un classe 2002, e il suo allenatore Tartarini se lo coccola, non mettendogli alcun tipo di pressione. C’è ancora molto da lavorare soprattutto sulla costanza di rendimento e la strada sembra quella giusta. L’altro semifinalista era Sumit Nagal, un indiano atipico che gioca meglio sulla terra battuta visto che si allenato in Spagna per lungo tempo: anche per lui best ranking al numero 204 ATP. Ottimo il terzo turno di Riccardo Balzerani, mentre sono stati eliminato al secondo turno Paolo Lorenzi, Gian Marco Moroni, Francesco Forti e Riccardo Bonadio. Discorso a parte merita Julian Ocleppo, anche lui eliminato alla seconda partita dal portoghese Pedro Sousa, ma che nella prima partita contro Brancaccio ha mostrato davvero un tennis spettacolare. Da un po’ di tempo nel suo staff si è inserito Alessandro Motti, un ragazzo straordinario che a 40 anni è ancora sulla breccia come doppista e che sta provando a modellarne sia alcuni aspetti tecnico-tattici sia aspetti di natura emotiva durante la performance. Fuori all’esordio Giulio Zeppieri, che continua però la sua marcia d’avvicinamento al tennis di massimo livello. Nel torneo di doppio sfiora il successo Andrea Vavassori in coppia con il bielorusso Vasilevski, battuti in finale dalla coppia Brkic/Pavic.
Alessandro Zijno