ITF WTT Femminile 2019, Week 22: Martina Trevisan, semifinale a Essen e progressi importanti. Giulia Carbonaro cresce bene. Chi sono Erina Hayashi e Silvia Ambrosio?
W25 Luzhou, Cina (25K, Hard): [6] H. Guo (Chn) b. [1] F. Xun (Chn) 6-2 6-1
Esattamente come è accaduto nel torneo maschile che si è giocato sempre a Luzhou nella stessa settimana, le cinesi monopolizzano le finali sia nel singolare che nel doppio. A trionfare, un po’ a sorpresa è stata Hanyu Guo, numero 473 WTA e al secondo torneo vinto in carriera a 21 anni senza perdere un set. Nessuna italiana era in Cina.
W25 Essen, Germania (25K, Terra): [2] T. Martincova (Cze) b. [1] P. Badosa Gibert (Esp) 6-2 7-6
La ceca Teresa Martincova, classe 1994 e numero 155 WTA, vince il 25mila di Essen su terra rossa tedesca. Ragazza che ormai da almeno 5 anni orbita tra la posizione 100 e la 200 del mondo, Martincova in finale ha sconfitto la fortissima spagnola Paula Badosa Gibert, ventunenne spagnola considerata una predestinata e molto carina oltre che davvero talentuosa. La Martincova non ha perso nemmeno un set in tutto il torneo e in semifinale ha sconfitto la nostra Martina Trevisan, sempre più in palla e molto vicina ormai al best ranking piazzato al numero 144 WTA. La venticinquenne toscana, ora molto più serena e matura come donna oltre che come atleta, sta salendo sempre di più sia come livello che come condizione psicofisica e sono certo che un suo exploit è molto vicino. Ancora molto bene Martina Colmegna che ha vinto due partite in quali, riuscendo ad entrare in main draw.
Erina Hayashi
W25 Hong Kong, HongKong (25K, Hard): [Q] E. Hayashi (Jpn) b. [1] J. Lu (Chn) 6-3 3-0 Rit.
Pensate, Erina Hayashi nel secondo turno del torneo di qualificazione è andata a servire sotto 12-11 nel tie break che ha sostituito il terzo set per le ultime regole dell’ITF in tema di qualificazioni ai tabelloni principali. Sarebbe bastato un punto, anche fortunato o casuale della sua avversaria, la connazionale Sakura Hosogi, per stoppare il sogno che si è poi realizzato. Cioè quello di vincere il suo primo storico titolo della vita da professionista a 24 anni, senza aver mai dato grandi segni di sé in passato. In realtà già la scorsa settimana aveva giocato molto bene, battendo anche la Broady nei quarti di Karuizawa, ma stavolta si è davvero superata e chi l’ha vista giocare mi ha detto che è migliorata tantissimo ed è molto carica anche per il proseguo della stagione. Non c’erano azzurre ad Hong Kong.
Jaqueline Adina Cristian
W25 Grado, Italia (25K, Terra): [7] R. Sramkova (Svk) b. J. Cristian (Rou) 7-6 3-1 Rit.
La slovacca Srmakova ha vinto a Grado, ma chi ha destato la maggiore impressione è stata la giovanissima romena Jaqueline Adina Cristian, purtroppo costretta al ritiro in finale. Ha appena compiuto 21 anni la affascinante tennista della Romania ed è numero 229 WTA, molto vicino alla sua migliore prestazione. Per la Srmakova, allenata da papà Jozef, nono titolo ITF su tre superfici diverse in carriera e caccia alla top 100 appena iniziata. Martina Di Giuseppe e Cristiana Ferrando certificano l’ottima settimana azzurra con due semifinali di prestigio. Quarti di finale per la Grymaska e secondo turno per Lucrezia Stefanini, Deborah Chiesa e Lucia Bronzetti. Eliminate al primo turno Tatiana Pieri, Moratelli e Rubini.
W25 Incheon, Sud Corea (25K, Hard): [1] N. Han (Kor) b. [5] A. Gasanova (Rus) 6-3 6-0
Testa di serie numero 1 del tabellone e favorita alla vigilia, Na-Lae Han, coreana mancina di 26 anni fa meglio dell’anno scorso a Incheon quando aveva fatto finale: stavolta vince il torneo (anche il doppio tra l’altro) e sale al numero 176 WTA. Una vita finora spesa a girare in Asia, bisogna vedere il confronto europeo quando lo affronterà e se lo affronterà. In finale demolita la russa Gasanova, classe 1999 e tecnicamente e fisicamente meglio attrezzata in ottica futura. Nessuna italiana in Corea.
W25 Santa Margherita De Montibui, Spagna (25K, Hard):[5] E. Kostova (Bul)b. [3]A. Rodionova (Aus) 7-5 6-3
Senza azzurre in tabellone il torneo spagnolo è andato a Elitsa Kostova, bulgara molto esperta, di quasi trenta anni, che da un decennio oscilla tra la posizione 150 e la 250 del ranking mondiale con un best ranking al numero 130. “Solo” 6 titoli per lei in carriera, e l’ultimo era datato 2016, per cui grande soddisfazione per la simpatica e grintosa tennista bulgara. Finale contro un’altra campionessa matura, anche lei vicina ai trenta anni, Arina Rodionova, che con questo risultato guadagna 19 posizioni e sale al numero 212 WTA.
W25 Nonthaburi, Thailandia (25K, Hard): [IR] I. Soylu (Tur) b. Y. Yuan (Chn) 7-6 6-1
Ancora Ipek Soylu sugli scudi, una ragazza turca che è rientrata da poco più di un anno dopo qualche infortunio e come immaginavo sta bruciando le tappe vincendo spesso e volentieri. 122 le posizioni conquistate e dalla prossima settimana con questi 50 punti sarà già 381 WTA lei che in passato è stata ad un passo dalla top 150. Undicesimo titolo in carriera, il terzo stagionale, il più importante probabilmente. La 23enne di Adana ama il veloce ed è una tennista davvero interessante. Soprattutto la vittoria contro la svizzera Simona Waltert è stata illuminante, oltre ovviamente al successo in finale contr una tennista solida e promettente come la cinese Yue Yuan, classe 1998, nel miglior momento della sua carriera al numero 288 WTA. Nessuna italiana in Thailandia.
W15 Heraklion, Grecia (15K, Terra): [8] O. Gavrila (Rou) b. [6] O. Oliynykova (Cro) 6-1 6-3
Doppio successo, in singolare e in doppio (con la Tatarus) per Oana Gavrila, romena, 21 anni e ora senza punti WTA ma in top 200 ITF. Sconfitta in finale Oleksandra Oliynykova, allenata da papà Denis, di origine ucraina ma naturalizzata croata. Una 2001, la Oliynykova, davvero molto interessante, ancora un po’ grezza ma di buone prospettive, che per altro lo scorso anno ha già vinto un torneo PRO sempre ad Heraklion. Nessuna italiana nemmeno qui in Grecia.
Thaisa Grana Pedretti
W15 Cancun, Messico (15K, Hard): [1] T. Pedretti (Bra) b. P. Tig (Rou) 6-4 6-4
Settimana perfetta per Thaisa Grana Pedretti, brasiliana di Sao Bernardo do Campo, che vince il suo terzo titolo ITF della sua giovane carriera a Cancun, sulla sua superficie preferita, cioè il cemento. Venti anni, la tennista paulista ha un ottimo talento, ma mi diceva qualche anno fa Larri Passos che il suo focus sul tennis doveva aumentare ancora. Non tanto le ore di allenamento, quanto lo essere disposta ad uscire dalla sua comfort zone. Battuta il finale la ex top 100 Patricia Maria Tig, ferma per più di un anno ma rientrata con le migliori intenzioni. Interessante la storia dell’italo tedesca Silvia Ambrosio, figlia di emigranti italiani e al primo torneo professionistico in assoluto della sua carriera pur avendo già 22 anni: quarti di finale per lei che alla fine del torneo era felicissima. Racconterò prestissimo la sua storia, non perdetela perché è molto particolare. Non c’erano ragazze di nazionalità italiana nel main draw.
Alba Carrillo Marin
W15 Montemor-O-Novo, Portogallo (15K, Hard): [7] A. Carrillo Marin (Esp) b. [1] F. Jorge (Por) 6-0 4-6 6-3
Alba Carrillo Marin, spagnola di Murcia allenata da Beatriz Garcia Vidagany, conquista il suo terzo titolo della carriera, sconfiggendo in finale la numero 1 del seeding, Francisca Jorge. Quest’anno la spagnola di 23 anni sta giocando molto bene e sta riuscendo a risalire la classifica: ora sarà top 40 ITF e presto potrà provare qualche torneo maggiore. La sua allenatrice, la Garcia Vidagany, è conosciuta per essere una tenente di ferro, che chiede moltissimo lavoro fisico, e in particolare punta sulla rapidità dei piedi. Le tenniste che segue sono sempre tra le più preparate atleticamente. Io ricordo un anno a Civitavecchia come si allenava lei stessa, parlo della Vidagany e notai che si muoveva benissimo e per altro era fortissima anche a giocare a calcio. Anche qui in Portogallo nessuna rappresentante azzurra.
W15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [7] M. Sherif (Egy) b. [2] B. Gatica (Chi) 6-4 6-4
Terzo successo stagionale per una ritrovata Maiar Sherif, egiziana classe ’96 ora top 70 ITF, che vince anche in doppio. In finale sconfitta la forte cilena Barbara Gatica. Chi è andata forte e ha mostrato progressi in questo torneo è Giulia Carbonaro, 18enne romana, figlia di Salvatore, un dirigente nello sport, settore nuoto. La giovanissima capitolina ha superato le qualificazioni poi è stata sconfitta dopo una lunga battaglia dalla australiana Jelena Stojanovic, di 3 anni più grande e molto esperta (fortissima in doppio dove è tra le prime al mondo a livello ITF). Giulia Carbonaro vinse il Lemon Bowl quando era U14 qualche anno fa.
Alessandro Zijno