Bjorn Fratangelo, inseguendo un sogno italoamericano

Bjorn Fratangelo: statunitense, 25 anni, 134 ATP
Sviluppo Potenziale: 90% (papà Mario non sarà d’accordo, e forse ha ragione)

Il tennista americano venticinquenne, di chiare origini italiane, ha un tennis abbastanza aggressivo, in stile stelle e strisce, con però grosse attitudini al gioco su terra battuta o su terreni in cemento non velocissimi. Entrerà in top 100 e senz’altro ha possibilità di restarci per qualche anno, non appare però al momento attrezzato per fare molto di più. Limiti da superare in tutti i colpi ed anche nella gestione dei match. Sicuramente qualche salto in classifica fino alla top 60 potrà dargli visibilità e denaro in più, tuttavia diventa difficile pronosticare qualcosa di meglio per Bjorn.

La Scheda
Destrimane con rovescio a due mani, Bjorn Fratangelo ha forse proprio dal lato sinistro, quindi dalla parte del rovescio, i suoi sprazzi di miglior tennis. L’altezza non esagerata di 182 cm, con un peso forma di circa 78 chili, gli danno un buon mix di velocità e potenza, tanto che Fratangelo sembra a suo agio sia a difendere, sia ad attaccare. Appena si apre il campo prova a venire a prendersi il punto a rete, sebbene il gioco al volo non sia la sua arte preferita. Il servizio è un tallone d’Achille rispetto alla tradizione americana che vede il colpo d’apertura curato al massimo. Visto spesso difendere bene col rovescio, poi usare il colpo a due mani per colpire lungolinea, guadagnare il vantaggio nello scambio per chiudere con il diritto a sventaglio una volta messi i piedi dentro al campo. Un limite grande è nella scelta dei colpi, e nella capacità di tenere la concentrazione massima all’interno del match. Il ragazzo è un grande lavoratore, si allena con massimo impegno, ma risulta ancora disordinato in campo e a volte con poca personalità. Poiché la mia opinione è che alcuni ragazzi maturino più tardi, sono certo che nei prossimi anni Fratangelo riuscirà a trovare la quadratura del cerchio e migliorare nell’atteggiamento durante la performance. Non ha molto da difendere all’inizio dell’anno, per questo penso che possa salire velocemente e rientrare in top 100.


Le Dichiarazioni.
“Ho iniziato a giocare a 3 anni grazie a mio papà Mario che è stato un buon tennista. La vittoria al Roland Garros Juniores del 2011 mi ha cambiato la vita e costretto ad accelerare i miei progetti. Ho avuto addosso gli occhi di mezzo mondo e in particolare degli americani. Con papà abbiamo deciso di provare anche a girare i Futures europei, visto che il mio gioco sulla terra è adattissimo. Certo il passaggio da Junior a Pro è un salto nel vuoto, la differenza è incredibile. Tra i pro tutti giocano al massimo delle loro potenzialità, regalano quasi nulla e sono tutti preparati atleticamente al massimo. E’ difficile per questo. Dopo l’attività juniores mio papà ha fatto un passo indietro e mi sono allenato con vari coach, adesso lavoro con Andres Alarcon, sempre attraverso la IMG. Mi sono traferito ad Orlando e stiamo lavorando con grande passione. Pochi sanno che una delle mie passioni è la cucina: adoro preparare dei piatti, in particolare qualcosa che derivi dalle mie origini italiane. Dell’America non rinuncerei mai ad una bella bistecca. Mi piace anche leggere e ho trovato l’autobiografia di Rafa Nadal, meravigliosa. Il mio tennista preferito è comunque Roger, lui è il tennis. Quando smetterò di giocare mi piacerebbe restare nel mondo del tennis ma non ho ancora le idee molto chiare. Il mio obiettivo ora è tornare in top 100, e a lungo termine è poter dire a me stesso di aver dato tutto e raggiunto il mio massimo potenziale.”


La Storia
Bjorn Fratangelo nasce a Pittsburgh il 19 luglio 1993, suo papà Mario è un grande appassionato e giocatore di tennis a buon livello. Gli mette la racchetta in mano e la moglie Pam, lo lascia fare. Bjorn scala le classifiche regionali e poi quelle nazionali. Per questo la famiglia Fratangelo, le cui origini sono molisane, decide di trasferirsi in Florida, dove ogni americano che gioca discretamente a tennis dovrebbe andare. L’annata super è quella del 2011 con la vittoria del Roland Garros Junior, subito dopo però un po’ di difficoltà ad inserirsi nel circuito professionistico induce papà Mario ad abbandonare la trincea dell’allenamento diretto e quotidiano del figlio, affidandolo a Coach Boster dell’USTA. Bjorn, chiamato così ovviamente in onore del grande Borg, cambia vari allenatori ed ora è seguito da Andres Alarcon. Ha raggiunto la posizione 99 del ranking nel 2016, e da allora però non è riuscito ad accumulare settimane di grandissimo livello che gli permettessero di salire ancora. La top 100 è a portata di mano al momento. In questa stagione ha vinto il Challenger di Fairfield e la sua programmazione sarà ancora incentrata sui tornei Challenger, in particolare quelli australiani di inizio stagione che possono regalargli la salita di qualche posizione. Proverà le quali agli Aus Open, con un buon sorteggio potrebbe farcela.
Alessandro Zijno