Lloyd Harris, il futuro del Sudafrica
Lloyd Harris: sudafricano, 21 anni, 129 ATP
Sviluppo Potenziale: (75%del potenziale, da plasmare sul piano tattico)
Il Sudafrica si sta chiedendo chi ci sia dopo Kevin Anderson e l’unica risosta al momento sembra essere proprio Lloyd Harris, 21enne che mi ha impressionato in alcune prestazioni nel 2016 tanto che credevo che sarebbe entrato prima in top 100. Probabilmente è uno di quei tennisti che se trova la settimana giusta può fare filotto in alcuni tornei, su Hard principalmente, e secondo me è uno da top 50 e non di più. Poco da difendere come punti da qui alla fine, salirà senza dubbio, la domanda è se saprà mantenere nel 2019.
La Scheda
Lloyd Harris dall’alto dei suoi 196 cm fa del servizio la sua arma principale, seguita da un diritto che sa eseguire in vari modi e tutti molto positivi. La caratteristica tattica di tirare tutto al massimo che possiede Harris funziona bene quando il tennista è in forma e in fiducia tuttavia è un po’ limitante quando c’è da speculare sul gioco avversario o saper modulare le energie agonistiche. In questo è molto acerbo e assai indietro rispetto al suo connazionale e idolo Kevin Anderson. Per il resto i fondamentali non sono così male e al momento è più bello da vedersi che efficace per diventare un top player.
Le Dichiarazioni.
“Devo ringraziare la Antony Harris Tennis Academy in Cape Town che è anche il centro tecnico permanente del Sudafrica e da molti anni aiuta me e gli Juniores sudafricani a realizzare il loro sogno di diventare giocatori professionisti. Il mio coach Antony Harris (che non è parente) dice sempre che bisogna impegnarsi al massimo ogni giorno, vivere per il tennis 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Il mio motto è “se sogni e ci credi nessun traguardo è irraggiungibile” Adoro la cucina italiana, la pasta e la pizza, e se dovessi esprimere un desiderio al di fuori del tennis direi che mi piacerebbe proprio uscire a cena con l’attrice Mila Kunis. Grande ispirazione la trovo nella vita e nell’impegno di Nelson Mandela che ha cambiato il mio Paese facendo battaglie per ottenere la giusta libertà.”
La storia
Lloyd Harris nasce a Cape Town il 24 febbraio 1997 e da quando ha 15 anni si affida alle cure di Anthony Harris come coach. Da Junior è stato numero 38 del mondo senza grossi scalpi all’attivo però, e con molti punti fatti nei tornei asiatici che sono di livello inferiore, sebbene comunque indicativi. Da professionista ha vinto 13 tornei Futures in totale e il Challenger di Lexington in questa stagione. Il 2016 è stato un anno fantastico che lo ha fatto conoscere al mondo con diverse vittorie a livello Futures, tutte però ottenute in Africa con una programmazione senz’altro poco ardita. Il 2017 però, nonostante nessun titolo, ha dimostrato che Harris meritava la posizione che occupava in quel momento intorno al 200 ATP. Quest’anno la svolta con prestazioni e risultati di livello superiore. Proprio ieri ha battuto Kecmanovic, uno che a tennis sa giocare davvero bene. La qualificazione al main draw di Flushing Meadows è stata il suo punto di massima espressione: attenzione perché fino al termine dell’anno ha pochi punti da difendere e può salire molto.
Alessandro Zijno
Non sono un tecnico ma credo che Harris abbia un potenziale più alto di una top50.
Complimenti per il sito, da appassionato è sempre un piacere trovare pagine che parlano anche di tennisti giovani e meno noti 🙂
grazie Andrea, apprezzo molto. In poco tempo farò praticamente un ritratto di tutti i tennisti nell’orbita della top 200, in attesa delle nuove classifiche che rivoluzioneranno tutto nel 2019 con il transition tour. Harris l’ho visto poche volte, come quasi tutti i ragazzi di cui parlo, per cui le mie sono suggestioni ed un modo per potersi confrontare con altri appassionati come me. Ci saranno tennisti su cui avrò indovinato il pronostico, molti altri che avrò sopravvalutato o sottovalutato per mille motivi imponderabili. Per esempio pur stimandolo molto come ragazzo Ramanathan mi sembra uno che abbia già raggiunto il massimo ma dicevo lo stesso anni fa di Lorenzi pur stimandolo davvero tanto!!! Un abbraccio forte Andrea!!! Chi vorresti leggere tra i giovani meno conosciuti come prossimo profilo?
Ciao Alessandro e grazie per la risposta. Di chi mi piacerebbe leggere? Molleker è un profilo molto interessante, Sarei curioso di conoscere qualcosa su Kuhn che pare abbia fermato un po’ la sua corsa quest’anno e su Kozlov che fece sfracelli da jr. L’americano ha un tennis forse un po’ leggero per i vertici atp ma sembrava promettere almeno una carriera alla Young. Quest’anno invece è completamente scomparso, non so se abbia avuto infortuni o se abbia qualcosa tipo Zormann. L’ho visto perdere in settimana a Monterrey con Lucas Gomez questa settimana, un tennista veramente modesto esprimendo un tennis a malapena da top1000 🙁
Poi magari qualcosa sul mondo universitario americano, talvolta c’è qualche discreto giocatore che magari inizia un po’ più tardi. Per dire questa settimana ho visto Blumberg un discreto giocatore che ha fatto soffrire Rubin.
Ma anche dei giocatori giovani più conosciuti, i next gen(Zverev escluso che è già top5). Per azzardare qualche previsione, cosa mai facile per i giovani, anche quando sono molto talentuosi.
Ma qualunque cosa farai andrà benissimo 🙂
Grazie ancora Andrea, Moelleker, Kuhn e Kozlov sono nella mia lista 🙂 Di bloomberg ho sentito parlare ma no l’ho mai visto, mi informerò. Di Luca Gomez, il messicano, vorrei scrivere un pezzo molto approfondito, perchè ha una storia partyicolare legata ai narcos