Leonardo Lisi, è suo il torneo di Pasqua delle Colline. Tra le ragazze trionfa Flavia Trotta
E’ Giovanissimo, è ancora un Under 14, ma è un talento ed un ragazzo meraviglioso. Si divide tra il nostro Circolo a Frascati dove vive e a volte si allena anche con Alessandro Zijno (scusate l’autocitazione) e il CT Eur per il quale è ufficialmente tesserato. Si chiama Leonardo Lisi (nella foto ndr) e si è tolto la soddisfazione di portare a casa la coppa di questo torneo, che non regala punti FIT ma a mio parere dona a Leonardo una consapevolezza nuova ed affascinante, visto anche il successo in finale contro uno dei giocatori più “on fire” del circolo, quel Lapo Iannini finalmente sbocciato e in grande crescita di prestazioni e risultati. Leonardo ha tutto per poter sognare in grande: tecnicamente è molto avanti, costruisce bene i punti sia col diritto che col rovescio in top, e sa utilizzare le variazioni. Mentalmente è diventato molto più solido, sebbene vista anche l’età abbia bisogno di togliersi quel saliscendi emotivo tipico della adolescenza. Fisicamente è in realtà tutto da costruire, aspettiamo anche che sviluppi definitivamente prima di mettere nuovi mattoncini sulla forza. A livello coordinativo raramente ho visto ragazzini più dotati. E in più, come ricordavo prima, è un ragazzo d’oro, pieno di entusiasmo genuino per questo sport, è uno che arriva al circolo e gioca con chiunque si proponga, dal socio all’agonista, e lo fa con grande serenità e naturalezza. Aggiungo che la famiglia è per lui un supporto puro, autentico, scevro di sovrastrutture culturali che possano delinearne obiettivi troppo pesanti. Come sapete, se siete miei lettori, non do molta importanza alla classifica a questa età, ma il ragazzo ha iniziato a settembre ad allenarsi con noi a Frascati che aveva i punti da 4.5, oggi non è lontano da diventare 4.2.
Il torneo, come detto, ha visto Lapo Iannini cedere in finale al tie break, ma al nostro Under 18 (tesserato regolarmente per Le Colline) possiamo solo fare i complimenti per una prima parte di stagione da vero protagonista, passato nella sua classifica da NC a 4.2 praticamente in 3 mesi!!! Il merito più grande va chiaramente a lui stesso, che finalmente si è messo in testa di allenarsi come si deve. E di conseguenza il merito va anche agli allenatori, soprattutto Francesco Iannini, suo cugino, che lo segue con passione e lo sferza continuamente per migliorare. Personalmente mi vanto di aver costruito intorno a lui uno staff affiatato, e di aver impattato fortemente sulle motivazioni. Lapo è un ragazzo sensibile che va assolutamente ascoltato e conosciuto bene per potergli mettere a disposizione tutte le risorse utili al suo sviluppo, prima come ragazzo poi come tennista. Ha un gioco brillante, tecnicamente è un bel talentino, i piedi invece dovranno frullare di più per migliorarsi ancora. Così come la parte atletica va studiata ad hoc per un fisico come il suo. Tutte situazioni che nel mio breve ma intenso percorso da Direttore Tecnico alle Colline sono felice di aver sbloccato positivamente.
Fino alla semifinale si sono spinti Tam Pietranera e Gabriele Iorio: ad entrambi vanno i miei complimenti sia per il tennis messo in mostra che per l’atteggiamento. Tam ha trovato un Lapo Iannini che ha sfoderato una prestazione super, ma il torneo del tennista agonista delle Colline è stato di livello davvero alto e questa mia impressione è stata poi confortata dai risultati successivi, ottenuti nel torneo FIT Rodeo in cui Tam Pietranera, Under 16, ha giocato davvero a livelli impensabili solo qualche mese fa. Presto, se continua a lavorare così, avrà anche lui il suo best ranking, grazie ad una esplosività e una determinazione non indifferenti che ho saputo alimentare insieme al mio staff. Per Gabriele Iorio il discorso è leggermente differente: l’ho voluto inserire in un contesto agonistico perché il ragazzo merita, sia sul piano caratteriale che delle motivazioni interne ma c’è ancora molta strada da fare sul piano del ritmo e squisitamente tecnico. Certamente questo risultato insperato, giocando per altro quasi alla pari col vincitore del torneo, gli darà ulteriore linfa. Aver trasferito Gabriele dalla scuola tennis classica ad una sorta di preagonismo con queste prestazioni, beh, perdonatemi ma è proprio un fiore all’occhiello che voglio indossare.
Andiamo ai quartifinalisti, cominciando con uno dei miei allievi preferiti, una persona che ha delle qualità umane e spirituali uniche, che raramente si incontra nei campi. Parlo di Michele Labozzetta, un Over 45 che a tennis sa giocare e anche assai bene, uno che da ragazzino era già talentuoso e forte. E’ bastato, insieme a Francesco e Carlo Iannini, mettere un po’ di ordine nel suo tennis e dargli quella spinta a rimettersi in gioco che forse gli mancava tornando anche a giocare a livello agonistico. Se in questo torneo ha fatto quarti di finale, ora nel Rodeo che si sta svolgendo sta mietendo vittime una dietro l’altra sciorinando colpi da applausi, facendo anche finale nel tabellone NC. Michele ha deliziato il pubblico annullando match point con ace di seconda e anche giocando il tweener, il famoso colpo da sotto le gambe con le spalle alla rete “inventato” dal mito argentino Guillermo Vilas. Più che di lavoro squisitamente tecnico, Michele ha bisogno di liberare la sua energia, godersi i suoi diritti pesantissimi e i suoi rovesci esteticamente davvero belli e anche efficaci. E’ su questo che abbiamo lavorato principalmente con Michele, al quale vanno i miei ringraziamenti personali perché è stato tra i primi a darmi fiducia e tra i più concreti nel farmi sentire parte del Circolo quando mi sono insediato a settembre scorso. Spero di riuscire ad aiutarlo sempre meglio a sviluppare il suo tennis, e perché no, a migliorare sempre di più la sua classifica, che da NC è già salita di un gradino a 4.6 dopo gli ottimi risultati nel Rodeo.
Quarti di finale anche per Paolo Santonocito, che tutti i sabati si allena con entusiasmo e disciplina e le sue prestazioni pian piano stanno giovando del suo impegno. Anche Stefano Trotta è rientrato a giocare un torneo dopo un po’ di tempo e lo ha fatto con una partecipazione convinta che avrebbe fatto invidia anche al più motivato Sinner giungendo anche lui ai quarti, e poi stoppato anche da un piccolo risentimento muscolare. Vincenzo Paradiso esce ai quarti senza giocare arrivato al pomeriggio davvero stanchissimo dopo un torneo molto buono. Anche Vincenzo si è buttato a capofitto poi nel Rodeo, vincendo ancora partite contro ragazzi più giovani, lui che è un Over50 e che a tennis gioca davvero bene.
Sguardo attento, il mio, su due miei allievi adulti tra i più performanti nel periodo: Matteo Cirilli, dotato di un gioco molto pulito (addirittura troppo, glielo voglio un po’ sporcare) ha raggiunto gli ottavi e poi buttarsi ora a capofitto nei tornei FIT dove ha già ben giocato nel Rodeo qui in casa e ora affronterà anche i campi di Castel Madama. Matteo ora per me è più che un allievo, è un vero amico e una persona davvero meravigliosa; Emanuele Brinati, anche lui tennis delizioso con un servizio bomba a cui manca solo un po’ di percentuali in più, ha dovuto dare forfait agli ottavi per un dolorino al ginocchio.
Marco Misseroli è uscito dopo una vera battaglia contro Paradiso (67, tie break decisivo) e ha dimostrato in primis a sé stesso di potersela giocare con tutti, quindi mi auguro di vederlo presto non solo accompagnare il figliolo Tommy ai tornei, ma partecipare lui stesso alle competizioni FIT.
Carlo Ansuini e Giulio Tandurella sono tra i tennisti più forti del circolo, e negli ultimi tornei avevano fatto man bassa di premi come probabilmente sarebbe capitato anche questa volta, ma al termine delle partite del girone sono stati “costretti” ad abbandonare la competizione per andarsi a misurare a livelli ancora più alti. Carlo continua la sua crescita incredibile sostenuto da un fisico esplosivo, una potenza di fuoco importante e fondamentali ben curati anche con i precedenti allenatori; anche lui è arrivato al suo best ranking 4.2 con pochi tornei. Orgoglioso del lavoro con Carlo che Coach Francesco Iannini sta conducendo alla grande sul piano tecnico, tattico e delle scelte di gioco, così come sono orgoglioso di Giulio Tandurella, attualmente 4.3 ma già pronto per categorie superiori. Con Giulio si sta lavorando molto dalla parte del rovescio dove si sente ancora meno sicuro e stiamo agendo sulla testa del ragazzo per far sì che la sua autostima aumenti ancora. Entrambi poi hanno partecipato al Rodeo FIT, con risultati magnifici, Carlo in particolare si è arreso solo al vincitore del torneo all’atto finale.
Un discorso a parte merita Giacomo Cofani, anche lui agonista che ha già tutte le skills tecniche per sbocciare ed ha solo bisogno di crederci di più, scavando dentro di sé alla ricerca di quelle motivazioni sufficienti per fare il salto di qualità a livello di risultati: ora sotto con i tornei FIT Giacomo e vedrai che volerai!
Applausi a scena aperta per Graziano Trisolino, socio storico del Circolo, non più proprio un ragazzino ma con lo spirito giusto per raggiungere qualsiasi traguardo: ha lottato su ogni palla e se l’è giocata fino alla fine, mostrando alla “cittadinanza” delle Colline la vera essenza del nostro amato sport.
Esordio alle Colline in un torneo per Riccardo Giorgi: l’allievo seguito dal Maestro Carlo Iannini era alla prima esperienza in un torneo di buon livello come questo ed è servito al giovane tennista per prendere confidenza con i colpi e con le emozioni che si vivono in questo tipo di competizioni.
Veniamo ora al torneo femminile, dove ha trionfato Flavia Trotta vincendo in finale contro Judy Transerici: Flavia Trotta è arrivata da pochi mesi ad allenarsi qui, è una ragazza che seguo molto da vicino e alla quale mi lega una grande stima sia come atleta che come ragazza. Doti agonistiche davvero interessanti per la giovane Flavia, che è una delle poche tenniste che ho allenato finora capace di performare meglio in gara che in allenamento. E se questa caratteristica è un punto di forza non indifferente, d’altra parte è anche un segnale che possiamo migliorare tantissimo, i margini ci sono, provando ad aumentare i ritmi proprio nel training. Flavia era la favorita del torneo insieme a Judy e ha rispettato il pronostico, facendoci divertire con attacchi improvvisi ma giocando allo stesso tempo con oculatezza e relativa sicurezza. Per Judy Transerici un torneo senza dubbio positivo: lei ha senza dubbio più esperienza, è già avvezza alle competizioni anche di maggiore livello e il suo obiettivo in questa kermesse era quella di prendere confidenza ancora di più con i colpi, tenersi in allenamento, e divertirsi come in effetti è avvenuto. Con Judy stiamo lavorando soprattutto sui colpi da fondo e sulla regolarità/consistenza, visto che al volo e nel servizio è già piuttosto avanti rispetto alle avversarie che settimanalmente incontra.
Fino alle semifinali si sono spinte Caterina Corridori, stoppata da Judy, e Ludovica Mastrolonardo battuta dalla vincitrice del torneo. Caterina Corridori è una ragazza Under14 di ottime prospettive, dotata di una fisicità fuori dal comune, con capacità aerobiche naturali importanti e al contempo una esplosività nelle gambe per cui farebbe bene in ogni sport. Oltre a lavorare su tutti i fondamentali e sulla lettura della palla, sto impostando il lavoro con Caterina sugli aspetti mentali che poi alla fine influiscono su tutto il resto. Oltre a questo buon torneo ha esordito nei tornei FIT con due incontri di ottimo livello, il primo contro la mia ex allieva Melissa Hirjanu (6 anni insieme e un affetto profondo, grazie del tuo bellissimo e commovente abbraccio Mely) e l’ultimo proprio qualche giorno fa nel torneo Rodeo qui alle colline. Due Match che hanno evidenziato sia le qualità che i limiti su cui lavorare nel gioco di Caterina, partendo dal servizio. Ma che dimostrano come la fiducia che ho instillato nei pensieri della ragazza hanno dato i loro frutti in termini di autostima, oggi Caterina è una TENNISTA.
Ludovica Mastrolonardo è stata una grande sorpresa al nostro torneo, perché l’ho vista determinata e sicura di sé come piace a chi scrive: lei ha una capacità di controllo della palla che va oltre alla media delle ragazze del suo livello, potrebbe palleggiare un’ora senza sbagliare alla velocità di crociera, caratteristica solo dei grandi campioni. Tuttavia quando la velocità di palla sale, e le rotazioni sono più fastidiose, qualche errorino arriva e questo ha fatto la differenza nella semifinale con Flavia che ha oggettivamente una palla di maggiore peso.
Chiara Ugoletti, un’altra delle favorite del torneo, una ragazza dotata di un diritto formidabile e anche con un gioco molto elegante da vedere, per altro finalista nell’ultima kermesse qui alle Colline, ha trovato una giornata meno fortunata rispetto alla precedente edizione, provando tuttavia a giocare le sue carte fino alla fine e comunque mettendo in mostra alcuni colpi di pregevole fattura. Ciò su cui lavoriamo con Chiara è la capacità di restare agonisticamente nel match più a lungo, evitando le pause di prestazione che le fanno perdere diversi punti nel corso della partita. Chiara alterna ancora un diritto vincente spettacolare a due errori gratuiti e su questo si può migliorare parecchio.
Ludovica, Caterina, Chiara e Flavia si allenano insieme molte volte e onestamente è davvero un piacere allenarle, sono disponibilissime e tra l’altro hanno la capacità di far sentire a proprio agio anche altre ragazze o ragazzi che a volte condividono il campo di allenamento: questa è una soft skill che adoro di tutte e quattro, oltre una simpatia a pelle.
Se finora abbiamo parlato di ragazze che stanno percorrendo una strada agonistica o almeno preagonistica, ora passiamo a due ragazze che definire meravigliose è poco, come Alessandra Scutari e Rebecca Vincelli, ancora inserite della Scuola tennis ma che piano piano porteremo almeno al preagonismo.
Alessandra Scutari è una ragazza di 12 anni che è più matura di una ventenne, è già pronta per prendersi delle responsabilità verso sé stessa e se troverà le motivazioni giuste potrà diventare molto forte nel corso del tempo, sebbene abbia ancora bisogno di lavorare molto per metabolizzare i gesti tecnici. Ha una sensibilità spiccata, sa stare in gruppo, capisce i momenti, e queste sono qualità che apprezzo molto. E’ letteralmente un piacere allenarla.
Rebecca Vincelli ha appena compiuto 14 anni e in questo torneo ha trovato la prima vittoria in assoluto della sua ancora breve carriera tennistica. Anche Rebecca ha bisogno di lavorare sodo sulla biomeccanica dei gesti, sulla ricerca della palla, in realtà il suo tennis è ancora basico. Ma quella che veramente è sopra la media è la sua intelligenza emotiva che le fa comprendere al volo le situazioni, le dinamiche emozionali delle persone e adattare il suo comportamento. Queste skills che ai non addetti ai lavori possono sembrare relativamente utili nell’apprendere una disciplina come il tennis, beh, al contrario sono determinanti poi al fine di conquistarsi quell’autostima necessaria per affrontare le frustrazioni della crescita, tecnica, tattica, atletica e spirituale.
A margine del torneo vorrei anche pensare a coloro che non hanno potuto partecipare perché impegnati altrove, anche in tornei FIT come nel caso di Leonardo Galassini, agonista che finalmente ha trovato la sua identità, a metà tra un attaccante da fondo e un giocatore difensivo, viste le sue doti atletiche e di recupero pazzesche. Sono felicissimo di aver impattato così bene sul suo tennis, perché è un ragazzo che merita davvero tanto. Così come il funambolico Giordano Vona, capace di gesti tecnici clamorosi ma anche di errori ancora troppo frequenti. Entrambi stanno facendo tornei con continuità, cosa che finora non era accaduta e stanno ottenendo risultati splendidi con diverse vittorie che li porteranno, all’uscita delle nuove classifiche al Best Ranking.
Concludo questo lungo articolo con una considerazione personale: tante voci vanno in giro, qualcuno nota dei cambiamenti. Ma io sono qui, con voi. E ogni vostro trofeo, ogni vostro sorriso che riempie anche il mio viso, ogni vostra conquista nella crescita personale non fa altro che alimentare la mia passione e la mia dedizione. Per ogni allievo, di qualsiasi età, di qualsivoglia livello. Non importa cosa accadrà, continuerò ad allenare, a insegnare, a ispirare. Perché quando ci si sente il migliore nel proprio mestiere, non ci si ferma davanti a nessuna avversità. Non è quello che chiedo anche a voi in campo? Non è con questa mentalità che stiamo mietendo successi? È così che si dimostra di che pasta siamo fatti. Voi ed io, ragazzi, siamo fatti della stessa stoffa dei nostri idoli, dei campioni che ammiriamo. E sia voi che io lo stiamo dimostrando sul campo, lasciando le chiacchiere scorrere nella loro inutilità.
Alessandro Zijno