Marco Cepile, esperienza e disciplina al servizio dei ragazzi alla Horizon Tennis Home
Siamo al 15mila dollari di Gubbio, in una cornice davvero affascinante, con un pubblico competente e appassionato e ad un passo dal Teatro Romano. Immersi in una atmosfera davvero fantastica incontriamo Marco Cepile, che qui al torneo segue Luca Castagnola, Alessandro Battiston e Stefano D’Agostino. Marco Cepile è un coach già conosciuto e apprezzato a livello anche internazionale, e attualmente collabora con la Horizon Tennis Home, l’Academy messa su da Max Sartori e Nicola Ceragioli, seguendo il settore maschile agonistico. Ha allenato per diverso tempo Matteo Viola, ex numero 118 del mondo vincitore di ben 17 titoli a livello professionistico, e devo dire che conoscendo Matteo e adesso approfondendo la conoscenza di Coach Cepile trovo molti punti di contatto tra i due. Entrambi con una spiccata propensione per il lavoro duro, ma anche con una simpatia mai invadente. E profonda conoscenza di tutte le sfaccettature di questo mondo del tennis che non è solo tecnica, tattica o atletismo ma ha componenti mentali ed anche esistenziali assolutamente determinanti. Bene ha fatto dunque Sartori, da vecchio lupo di mare tennistico, a cogliere al balzo l’occasione di accaparrarsi l’esperienza di Marco Cepile per far crescere i suoi pupilli.
Nell’Academy (horizontennishome.com per chi ne cercasse i particolari) si mira a migliorare i tennisti già affermati, ma anche i più giovani, U12 ad esempio come Nicole Scarpino di cui si dice un gran bene (ha vinto il Lemon Bowl) o il piemontese Federico Garbero. Tra i campioni conclamati che si allenano presso l’Accademia ci sono Cecchinato e Zeppieri ad esempio, e poi ci sono un buon numero di tennisti che provano a salire di livello. Tra questi anche Pampanin, Fondriest, Tagger, Greta Greco Lucchina e Anna Turati. Ovviamente alla Horizon lavorano molti altri coach come Giulia Bruschi, ex giocatrice e oggi considerata tra le migliori giovani allenatrici per un agonismo di alta performance.
Marco Cepile ci conduce nella conoscenza di Luca Castagnola e Alessandro Battiston:
Luca Castagnola
” Luca Castagnola ha già il livello di Futures (in questo momento ha 21 anni ed è numero 864 ATP, al suo best ranking, NDR) e probabilmente quando acquisterà la consapevolezza di poter competere anche a livello Challenger salirà ancora. E questo è il suo obiettivo. Fisicamente è molto preparato ed è un ragazzo con l’atteggiamento giusto per emergere. E’ migliorato tantissimo col diritto mentre sul rovescio che è il suo colpo “naturale” può essere molto più aggressivo e mettere i piedi in campo per giocarlo. Il servizio, come fondamentale, è quello su cui ha più margini di miglioramento: lavoriamo sul lancio in particolar modo, dove ha maggiori problemi al momento. Il fatto che lui ambisca a migliorarsi giorno dopo giorno mi dà fiducia, probabilmente con un lavoro ancora più personalizzato potrebbe fare quel salto di qualità a cui aspira.”
“Alessandro Battiston (che ha da poco vinto un torneo Junior ITF a Praga), ha ancora solo 16 anni ed è venuto a fare un po’ di esperienza qui nel circo PRO. Ha vinto la prima partita di quali qui a Gubbio, e fisicamente c’è un gran lavoro da fare con lui ancora. Ha avuto anche problemi fisici negli ultimi tempi che ne hanno rallentato la crescita e lo sviluppo tennistico. E’ molto giovane come ti dicevo e rispetto a Luca Castagnola ad esempio deve migliorare sul piano della mentalità. Anche sul piano tattico c’è molto da fare, male qualità ci sono. Lui gioca bene d’attacco, è nel suo DNA tennistico aggredire la palla, tuttavia non tutte le palle sono giuste da colpire per fare vincenti. La resistenza nello scambio, sia mentale che fisica, sarà una sarà determinante nel tennis di Alessandro, ci vuole molto allenamento in tal senso. Deve star lì e lottare senza per questo snaturarsi.”
Di Marco Cepile mi resta la sua simpatia, la sua disponibilità, il condiviso piacere di raccontarci le nostre storie, e sono davvero contento di averlo conosciuto di persona. Un centro di alto livello, come Horizon, non può prescindere da allenatori che abbiano da una parte le conoscenze tennistiche, peculiari del nostro sport, ma anche quelle soft skills, come dicono quelli bravi, tali da stimolare i ragazzi nello sviluppo del loro potenziale.
Alessandro Zijno