ATP Challenger 2022, Week 12: Flavio Cobolli vince il primo Challenger in carriera e mira alla Top 100 entro fine anno. Il britannico Jubb trionfa in Bolivia
Lille, Francia (CH Tour 90, Indoor Hard): [2] Q. Halys (Fra) b. [1] R. Berankis (Ltu) 4-6 7-6 6-4
Il francese Quentin Halys vince a Lilla e avvicina il suo best ranking (102 ATP) che ormai è davvero ad un passo: quinto Challenger in carriera per il venticinquenne transalpino.
Andrea Arnaboldi e Luca Nardi out al primo turno.
Biel, Svizzera (CH Tour 80, Indoor Hard): J. Rodionov (Aut) b. K. Zuk (Pol) 7-6 6-4
Senza azzurri in tabellone, a Biel trionfa l’austriaco di origini russe Jurij Rodionov, al terzo Challenger in carriera. Rodionov, che sarà numero 162 ATP la prossima settimana è atteso ormai da tempo da molti appassionati ad una ribalta ancora maggiore: ha 22 anni, appare pronto per il grande salto negli ATP.
Santa Cruz De La Sierra 2, Bolivia (CH Tour 80, Terra): P. Jubb (Gbr) b. [3] J.P. Varillas (Per) 6-3 7-6
Come anticipato in un articolo uscito alla fine della stagione 2021 (qui l’articolo) , Paul Jubb si dimostra un piccolo grande fenomeno, e vince in Bolivia il primo Challenger della sua carriera dopo ben 5 titolo ITF del 2021. Paul Jubb ha 22 anni, è britannico e gioca prevalentemente sul veloce dove ha finora raccolto i migliori risultati, ma come visto anche su terra sa destreggiarsi, diventando numero 228 del mondo, suo best ranking. E’ stato creato tennisticamente da Josh Goffi, figlio di quel Carlos Goffi che allenò i fratelli McEnroe nella sua Academy. La storia di Paul Jubb sembra davvero scritta da uno sceneggiatore hollywoodiano seguendo la classica narrazione del “viaggio dell’eroe”. A meno di 10 anni il piccolo Paul perde entrambi i genitori e viene catapultato in una nuova realtà familiare vivendo dalla nonna nello Yorkshire. Pratica vari sport, è naturalmente dotato per il movimento e comincia presto a giocare a tennis e fasi notare. La svolta nel 2014, quando Paul ha 15 anni e viene notato proprio da Josh Goffi, che un paio di anni dopo se lo porta con sé in Nord Carolina convinto soprattutto dalla sua determinazione in campo. E da lì parte la sua vera carriera che lo ha portato a crescere nel College vincendo tutto quello che c’era da vincere a livello NCAA.
Anche in Bolivia nessun italiano.
Zadar, Croazia (CH Tour 80, Terra): [6] F. Cobolli (ITA) b. [Q] D. Michalski (Pol) 6-4 6-2
Doppio: [3] A. Vavassori(ITA)/Z.Kolar (Cze) b. F. Agamenone (ITA)/M.Guinard(Fra) 3-6 7-6 10-6
Prima vittoria nel circuito challenger per Flavio Cobolli vincente a Zadar: Il 19enne romano che da lunedi sarà 145 del mondo, qui sesta testa di serie, ha sconfitto nella finale del torneo challenger di Zadar il polacco Daniel Michalski (n.337 ATP), partito dalle qualificazioni, per la prima volta in carriera giunto all’ultimo atto di un Challenger con il risultato di 64 62 in 1 ora e 28 minuti di partita. Da segnalare che Cobolli nel primo set sotto per 1 a 4, con un break, ha piazzato da quel momento un bel parziale di cinque game consecutivi e vinto la frazione per 6 a 4. Nel secondo set l’azzurro dal 2 pari e dopo che i primi quattro game sono stati break, inseriva il turbo e portava a casa quattro giochi consecutivi vincendo la partita per 6 a 2. Allenato da papà Stefano, Flavio sta davvero bruciando le tappe e a Maggio compirà 20 anni: non sono molti i tennisti così giovani al suo livello, forse solo Alcaraz tra i giovanissimi, insieme al nostro Sinner, appare più forte al momento. Spettacolo Andrea Vavassori che continua a vincere titoli nel doppio e a puntellare una classifica di specialità che lo vede ormai stabilmente in Top 100.
Quarti di finale per Andrea Vavassori in singolare, mentre Giustino e Brancaccio sono usciti al secondo turno. Disco rosso all’esordio per Mager, Zeppieri, Arnaldi, Agamenone e Balzerani (bravissimo comunque a qualificarsi). Il giovanissimo Dino Prizmic, 16 anni croato dotato di una Wild Card meritatissima, ha sconfitto l’esperto Istomin prima di essere eliminato dal nostro Cobolli, poi vincitore del torneo, dopo un match serratissimo.
Alessandro Zijno