ATP Challenger 2020, Week 41: Caruso, finale a Parma e best ranking al numero 77 del mondo. Coach Paolo Cannova si conferma un allenatore di grande livello
Parma, Italia (CH Tour 125, Terra): [1] F. Tiafoe (Usa) b. [5] S. Caruso (ITA) 6-3 3-6 6-4
Frances Tiafoe sconfigge il nostro meraviglioso Salvatore Caruso e conquista il titolo a Parma, dopo una finale molto combattuta e dopo un torneo che l’azzurro ha condotto magnificamente battendo al primo turno il francese Grenier, poi il ceco Machac, il fortissimo serbo Djere (su terra vale la top 30) e l’emergente Popyrin. Per Caruso ora best ranking al numero 77 ATP (oggi stanchissimo eliminato nell’ATP 250 del “Sardinia” a Pula, al primo turno) e prestazioni molto convincenti.
L’ho scritto tante volte, Coach Cannova sa essere leggero quando serve e determinato nel dettare regole e situazioni quando invece occorre. Mi è sempre piaciuto vedere il fuoricampo molto sereno seguendo nei Challenger Salvo con Paolo, e poi entrati in campo focus totale sul tennis senza tralasciare i dettagli. Del resto Paolo è uno che pensa al tennis 24 ore su 24, è un appassionato, ama questo sport e solo secondariamente pensa che sia un lavoro. E’ un piacere, e questo si sente. Poi per carità Salvo ha un fisico davvero speciale per questo sport per come lo vedo io (come del resto Pellegrino) e ha una base culturale notevole, patrimonio che ha ereditato anche da una famiglia con valori sani. Non sono le classiche parole di circostanza, i genitori di Salvo sono davvero due persone di cultura pur rimanendo persone che vengono dal popolo. Non esiste una famiglia “perfetta” per il tennis ma certo i valori culturali, le pietre della vita, influiscono parecchio nel percorso di un ragazzo. Ad esempio lo stesso, seppur in un contesto socioeconomico completamente differente e per certi versi lontano, si può dire di Berrettini. Il papà di Matteo ad esempio, Luca ha una grande cultura sportiva e questo ha influito nella crescita di Matteo in particolare nei momenti di percorso bloccato (infortuni o altro). Per Salvo stesso discorso, il concetto che “lavorare” paga è un concetto che lo ha aiutato ad autoalimentare la sua passione e nel momento che lui appariva (probabilmente anche a se stesso) più indietro rispetto ad altri Salvo ha lavorato ed è cresciuto un casino e oggi ha la consapevolezza giusta. Nel 2015/16 anni in cui viaggiavo con i ragazzi spesso alcuni giovani erano più “avanti” di Salvo (o così considerati) Aggiungo un commento che non è un dettaglio: Paolo Cannova non ha fatto i “conti” mentre costruiva Salvo. Non si è messo a pensare al discorso economico, e credo lo abbia fatto sia perchè gli vuole bene, sia perchè è un vero appassionato e ha messo avanti la voglia di presentarsi nei templi del tennis (Roland Garros, Flushing Meadows con un giocatore interamente creato da lui. Prima aveva allenato molte ragazze TOP prese in corsa. La bravura di Paolo è stata anche un paio di anni fa mettere Salvo a giocare con tantissimi tennisti differenti in tutta l’Isola per abituarlo a tante palle differenti. Insomma una bella storia. Queste le parole del Coach siciliano sulla finale, sul torneo e sul periodo di Salvo Caruso: “La finale è stata un match pazzesco, abbiamo visto due tennisti di altissimo livello, direi due campioni. Hanno giocato a viso aperto, hanno calato le maschere e dato battaglia fino all’ultimo punto. Peccato per il match giocato di lunedì a causa della pioggia, perché forse la spinta del pubblico e un campo più pesante avrebbero favorito Salvo piuttosto che Tiafoe che comunque è stato bravissimo. Io ho visto un match strepitoso e il periodo di Salvo è eccezionale sia dal punto di vista fisico che tecnico e mentale. Questi risultati continui che partono da Cincinnati, poi US Open, Roma e appunto Parma, sono entusiasmanti e ci fanno capire che abbiamo lavorato bene. Le prospettive son buone e la speranza è quella di finire l’anno con una classifica che ci permetta di affrontare il 2021 in tranquillità: per me la top 50 non è un miraggio. Mentre te lo dico forse penso che sto dicendo anche una follia ma vedendo giocare Salvo con questa intensità, questo ritmo contr questi grandi campioni, beh la Top 50 non è impossibile. Abbiamo lavorato tantissimo sul servizio e si vedono gli Upgrade. E’ salita la percentuale di prime palle, anche se sulla terra ovviamente facciamo scelte tattiche differenti, ogni tanto Salvo si toglie dai guai annullando palle break con ace o una buona prima. Questo ha alzato la sua convinzione e il sentirsi più a suo agio anche contro i grandissimi tennisti che sta affrontando. Adesso fa partita pari con tutti.”
Per Frances Tiafoe quinto Challenger vinto in carriera, salita al numero 61 ATP, ottimo risultato anche se il best ranking del tennista ventiduenne afroamericano è piazzato al 29 ATP. Queste le sue dichiarazioni: “ Ero alla ricerca di fiducia e punti, e qui a Parma ho ritrovato entrambi. Il viaggio in Italia è stato un successo e qui da voi mi sono sentito a casa. Col mio nuovo Coach Wayne Ferreira le cose stanno andando benissimo, mi sento molto bene e sono felice.”.
Quarti di finale per Baldi e Cecchinato: Baldi è alla ricerca della sua definitiva consacrazione e forse ancora manca solo di un po’ di continuità. Cecchinato la consacrazione l’ha già avuta con quel famoso Roland Garros, oggi sta provando a ritrovare quella convinzione che è venuta a mancare negli ultimi mesi. Comunque il siciliano su terra rossa secondo me potrebbe di nuovo stupire positivamente da qui a poco, ammesso che il Covid ci faccia giocare. Secondo turno per Gianluca Mager (costretto al ritiro, speriamo non sia nulla di grave), Paolino Lorenzi e un Lorenzo Musetti apparso comunque in ottima condizione che fa ben sperare per l’imminente ATP in Sardegna. Primo turno fatale per Federico Gaio, Andreas Seppi e Giulio Zeppieri.
Carlos Alcaraz a Barcelona
Barcellona, Spagna (CH Tour 80, Terra): C. Alcaraz (Esp) b. [4] D. Dzumhur (Bih) 4-6 6-2 6-1
Ennesima dimostrazione di forza del fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz Garfia, 17 anni e oggi numero 158 ATP vincendo il secondo titolo Challenger in questo 2020 dopo Trieste. La terra sembra al momento la sua superficie preferita ma quello che sorprende è la maturità e la continuità di rendimento. Allenato da Juan Carlo Ferrero, Carlo Alcaraz ha sconfitto nel primo turno Pedro Sousa per poi battere il connazionale Vilella Martinez. Quarti di finale faticosi ma vincenti contro Horansky e poi successo in due set su Collarini, autore comunque di un ottimo torneo. Finale poi strepitosa in rimonta per Alcaraz contro l’ex numero 23 del mondo Dzumhur. Attenzione anche all’altro semifinalista Carlos Gimeno Valero, anche lui al suo best ranking al numero 428 ATP, alla prima semifinale in un Challenger, già molto considerato in patria (Spagna) nonostante abbia solo 19 anni. Secondo turno comunque positivo per i nostri Giustino e Giannessi.
Alessandro Zijno