Le 5 migliori autobiografie (più una biografia) di tennis sotto l’ombrellone
E’ arrivato finalmente il momento di andare in vacanza, dopo una prima parte dell’anno davvero travagliata, a causa dei problemi causati dal Coronavirus che tutti ormai conosciamo. Durante le giornate sotto l’ombrellone al mare, oppure dopo lunghe passeggiate in montagna, beh, nulla di meglio di un buon libro che possa stimolarci o quietare la nostra anima. C’è chi vuole studiare, magari qualche Maestro o Istruttore, o anche qualche appassionato che ama approfondire; c’è chi vuole intrattenersi, conoscendo magari storie che possano ispirarlo nelle proprie scelte; o c’è chi semplicemente desidera distrarsi e uscire fuori dai binari delle solite letture. Per questo ho pensato a Titoli di libri che possano soddisfare le più disparate esigenze. Partiremo in questo primo articolo dalle biografie, che tanto hanno da insegnarci o ispirarci. Seguiranno altri articoli con consigli su letture tennistiche di altra natura.
Imperdibile “Open” di Andrè Agassi, ormai un vero best seller che molti di voi hanno senz’altro già letto. Ciò che colpisce è la lucidità nel racconto del tennista americano, che ripercorre la sua carriera e la sua formazione soffermandosi in particolar modo nella sua crescita umana. Sappiamo che fu iniziato al tennis da un papà molto duro e severo con una grande voglia di costruire un figlio campione per cercare il riscatto sociale, lui venuto da lontano inseguendo il sogno americano. Un percorso duro, lungo e difficile, per fortuna con il lieto fine. Il lettore può ritrovare in questa biografia qualcosa di se stesso: tutti noi abbiamo avuto figure genitoriali che sono entrare prepotentemente nelle nostre scelte/non scelte, oppure siamo noi stessi genitori in questo momento e comprendere certe dinamiche nella storia di Agassi che magari somigliano in qualche modo alle nostre. Per chi lo ha già letto consiglio la “risposta” di Mike Agassi, il papà, al libro di Andrè: si intitola “Indoor”. Per tutti coloro che hanno letto “Open”, Mike Agassi è il padre padrone ossessionato dall’idea di fare del figlio Andre un campione di tennis a tutti i costi, anche a quello di rubargli l’infanzia. È colui che ha costruito il terribile drago sparapalle che il figlio doveva affrontare ogni giorno per ore invece di giocare con i compagni. Insomma, quasi un mostro. Ma è proprio così? Questa è la verità di Mike, armeno nato e cresciuto a Teheran in grande povertà ed emigrato in America dove ha coltivato il sogno di fare di uno dei suoi quattro figli un grande tennista. È davvero tutto sbagliato quello che ha fatto?
La seconda biografia che voglio segnalarvi è quella di Rafa Nadal. E’ senza dubbio una lettura più leggera rispetto alla prima, Rafa ha avuto una infanzia con molta disciplina ma assai più serena di Agassi. Viveva all’interno di un “Clan” molto unito, che da una parte l’ha forgiato, dall’altra lo ha anche protetto. Scopriremo forse un Nadal differente leggendo la sua biografia, e resteremo colpiti in fondo dalla sua parte umana. E’ scritto in forma scorrevole, si legge velocemente e implica meno “sofferenza” o riflessioni personali rispetto ad “Open”. Consigliato ai tifosi dello spagnolo ma anche ai suoi detrattori.
La storia di Roberto Palpacelli è quella di un personaggio mitologico nel panorama italiano: “Il Palpa” racconta la vita, i match, e i miracoli del più grande talento del tennis italiano. L’autore è lo stesso Palpacelli con Federico Ferrero e nel sottotitolo appare la parola “mancato”. Io non concordo, il Palpa non è stato un talento mancato. Parlando di Roberto, Mito e Realtà si confondono, e si può parlare di lui come di una vera rockstar del tennis italiano, forse del tennis di provincia dove lui stesso si è autoconfinato. Roberto è stato ed è ancora, sebbene con altri schemi esistenziali, un ribelle senza causa, un uomo innamorato della propria libertà, ha vissuto una vita piena di eccessi. In questo libro scoprirete la sua vera storia, meravigliosa e soffertissima allo stesso momento. Nel 1999 Roberto conquista il suo unico punto ATP, ma aveva già conquistato il cuore di molti di noi e una notorietà che va molto oltre la classifica mondiale. La forza di questo libro sta nel fatto che non può che dividere i lettori: alla fine ci si schiera o con lui o contro di lui. Il Palpa non usa internet, non ha un computer, non conosce le APP, non è stato un buon esempio, è scivolato nella fogna degli stupefacenti e dell’alcolismo. Non si è mai allenato davvero con continuità, ha vissuto alla giornata, non è stato un professionista esemplare. Mi pare palese che io stia con lui. Imperdibile, è forse una lettura da fine estate, malinconica e romantica.
“Excalibur” di Roberto Commentucci è la storia di Sara Errani, raccontata fino al 2014, anno in cui vince con Roberta Vinci, sua storica partner di doppio, per il terzo anno consecutivo, il titolo di “Best Double Team of Year”. È la tennista italiana più vincente di sempre, con 36 titoli conquistati (9 in singolare e 27 in doppio) ed è stata finalista al Roland Garros 2012 e semifinalista agli US Open dello stesso anno. In carriera si è inoltre aggiudicata tre volte la Fed Cup con l’Italia nel 2009, 2010 e 2013. Ottima doppista, è stata numero uno del mondo nella classifica di doppio, specialità nella quale, insieme a Roberta Vinci, si è aggiudicata 22 tornei WTA tra cui tutte le prove del Grande Slam, diventando così la prima coppia italiana ad aver completato il Career Grand Slam (ovvero la vittoria di tutti e quattro i tornei dello Slam almeno una volta) e la quinta coppia in assoluto ad aver vinto più Slam (5) nella storia del tennis femminile. Sara Errani ha rappresentato una mosca bianca nel circuito: ha combattuto stravolgendo i requisiti di accesso al club di eccellenza del tennis mondiale. Ha sfruttato una strategia di gioco pensata per fiaccare la resistenza delle picchiatrici. Ha rivoluzionato il pensiero dominante di quegli anni in cui tutti credevano che fosse impossibile vincere senza aggredire la palla, usarle violenza, farla sanguinare. Commentucci è stato meraviglioso a raccontare anche la Sara “privata”, la sua bellezza non convenzionale, i talenti fuori dal campo da tennis. E’ una lettura per chi ama qualcosa di diverso. La storia, lo ripeto, si ferma al 2014, per cui chi fosse interessato a chiarirsi le idee sul discorso della famosa squalifica, può orientarsi altrove. Qui si trova una meravigliosa storia di sport e sacrifici.
Maria Sharapova. Inarrestabile. La tennista russa, in questa autobiografia, racconta in modo mirabile gli step della sua formazione, tennistica e umana. Nel prologo comincia subito dal giorno del prelievo di urina nel 2016 agli Aus Open: come sappiamo da lì sono partite le accuse di doping, che ne hanno minato la serenità e la credibilità internazionale. Ma come lei stessa scrive: “non giudicatemi per i miei successi, ma per tutte le volte che ho saputo rialzarmi”, citando Nelson Mandela. Poi nel racconto parte da Gomel, la città in cui i genitori di Masha si sono conosciuti e dove lei stessa è stata concepita. Il primo appunto curioso è sulla sua statura: Maria è alta 188 centimetri e i suoi genitori sono di statura media. Il reattore di Chernobyl scoppiò proprio nel periodo in cui sua madre era in attesa di lei. Masha ha sempre sospettato che le radiazioni avessero qualcosa a che fare con la sua stazza notevole: anche la vegetazione nei dintorni di Gomel, vicinissima a Chernobyl, divenne gigantesca nei mesi successivi. Da qui comincia, poi il libro si evolve nel trasferimento negli Stati Uniti, dove il papà Jurij, resosi conto del talento mostruoso della piccola Masha, fa qualsiasi cosa, qualsiasi sacrificio per permettere alla sua figliola di frequentare l’accademia di Bradenton da Nick Bollettieri. “Inarrestabile” è quasi un romanzo di formazione, ha una struttura semplice, si legge velocemente nello spazio di una sera e una pagina tira l’altra. Da leggere sotto il sole cocente, per meglio comprendere e vivere la stessa determinazione fortissima della sua autrice, che non si è mai fermata di fronte a nulla.
Nick Bollettieri. Cambiare Gioco. Last but not least, l’autobiografia del più grande allenatore di tennis di tutti i tempi. Colui che ha aperto una via nuova nell’insegnamento del nostro sport e nella struttura di una Accademia. Forse l’abbinamento delle parole Accademia e Tennis è nata proprio con Nick Bollettieri. Il racconto della sua incredibile vita fa aprire davvero gli occhi sul fatto che tutto è possibile. Nessuno avrebbe scommesso un dollaro su quell’italo americano un po’ guascone come da tradizione. E invece il grande Nick, grazie alla sua incredibile passione e facilità comunicativa è riuscito nell’impresa di cambiare per sempre questo sport. La sua vita è stata dedicata al tennis, e nel libro ripercorre tutte le tappe di una carriera impressionante, vivendo ogni giorno senza respiro, con la stessa intensità che richiede ai suoi allievi negli allenamenti. Dieci giocatori portati al numero 1 del mondo, otto mogli, sette figli, vittorie senza limiti ma anche tanti insuccessi da quelli sentimentali fino ai fallimenti economici. E’ un libro che consiglio per chi segue il tennis da tanto tempo, e che è sempre stato affascinato da Nick Bollettieri. In questa pubblicazione sembrerà di conoscerlo di persona. C’è un capitolo dedicato ad ognuno dei grandi campioni che ha allenato dal mito Agassi a Monica Seles, con un bel momento dedicato a Raffaella Reggi e Umberto Rianna che rappresentano un pezzo d’Italia in questa meravigliosa e incredibile storia che è la vita di Nick.
Alessandro Zijno
Chissà perché li ho già letto tuttigrande Alessandro
perchè prima di scrivere il tuo bellissimo libro, bisogna aver letto tanto. Grande Paolo 🙂
https://www.amazon.it/Tennisticamente-parlando-Silvia-Guadagni/dp/8827585729
E poi c’è il mio
….che non vedo l’ora di leggere Silvia 🙂 tra l’altro siamo colleghi di insegnamento di tennis 🙂 Un abbraccio forte, lo recensirò e lo inserirò senza dubbio tra i miei preferiti
Grazie mille Alessandrooo