Giulia Gatto Monticone: “Tommaso Iozzo per me una figura fondamentale. Grazie a lui sono cresciuta moltissimo e la Top 100 è un traguardo alla portata.”
Intervista a Giulia Gatto Monticone di Luca Fiorino
Giulia Gatto Monticone ha 32 anni, è allenata da Tommaso Iozzo (qui un focus sul coach livornese) che è anche il suo compagno di vita, è attualmente numero 151 WTA, con un best ranking al numero 148. Nella sua carriera ha conquistato ben 11 tornei ITF su 3 superfici diverse (carpet, cemento, terra).
Il ritorno agli allenamenti di Giulia Gatto Monticone.
“Finalmente si ritorna in campo a colpire la pallina con la racchetta, e si riprovano le emozioni che avevamo stoppato in questo periodo. Cerchiamo di divertirci un po’.”
I giorni di quarantena di Giulia Gatto Monticone coltivando hobby vari.
“Abbiamo avuto modo di riposarci con Tommaso, ma poi abbiamo ripreso ad allenarci fisicamente perché io ne sento proprio il bisogno. Mi sono tenuta sempre attiva e positiva. Non l’ho vissuta male, però il periodo è stato lungo e quindi tornare in campo è davvero bello adesso. Mi sono dilettata in cucina, ho letto libri.”
Un piccolo bilancio del 2020 di Giulia Gatto Monticone.
“Ho giocato due bei mesi: ho cominciato ad Aukland giocando una partita fantastica contro Ana Bogdan, poi ultimo di quali agli Aus Open, e poi la Fed Cup ovviamente. Quindi sono molto contenta di come sono andate le cose.”
La chiamata in Nazionale e il debutto in Fed Cup.
“Non me l’aspettavo, perché c’era un gruppo già coeso, ma quando ho ricevuto la chiamata ero davvero felice. Indossare la maglia azzurra è il sogno di ogni italiano. Poter giocare con il tricolore addosso è una emozione fantastica. E’ un gruppo che mi ha accolto come se ne facessi parte da sempre, trovando sintonia sia dentro che fuori dal campo. Sia nella settimana a Tirrenia sia quella a Tallinn ci sono stati momenti bellissimi. Ci sentiamo spesso anche adesso, abbiamo un gruppo whatsapp in cui ci scriviamo per organizzare allenamenti insieme, girare i tornei, e anche per chiacchierare come normalissime amiche.”
Palermo 2013 e l’esordio WTA di Giulia Gatto Monticone contro Roberta Vinci.
“Mi ricordo benissimo le partite di quali che avevo vinto e poi finalmente questo main draw contro una giocatrice che ho sempre stimato, come Roberta Vinci, che a quel tempo era 11 al mondo. Fu una partita di livello altissimo. Avevo battuto Grymalska, Badosa e Golubic e anche con Vinci pur perdendo feci una bella figura: ebbi un set point nel primo set e mi ricordo perfettamente la rasoiata di rovescio in back di Roberta sulla riga che annullò il punto del primo set per me. Palermo è bellissimo come torneo, organizzato perfettamente, è sempre nel mio cuore.”
La prima vittoria WTA di Giulia Gatto Monticone contro Jabeur a Kuala Lumpur nel 2014.
“Mi ricordo le condizioni di Kuala Lumpur in cui c’erano condizioni devastanti, faceva caldissimo e con una umidità impressionante. Si faceva fatica a tenere l’attenzione per tutto il match. La differenza in quel torneo la faceva la condizione atletica e il fatto che mi fossi alimentata bene fu decisivo. L’incontro con Jabeur fu una dura lotta. L’obiettivo era farla spostare il più possibile, costringerla a giocare in movimento. Lei faticava a giocare il rovescio alto e io riuscivo a metterla in difficoltà da quella parte. Probabilmente fui favorita anche dalle condizioni meteo. Prima vittoria in un main draw WTA, emozione forte. Non pensavo che poi Jabeur sarebbe salita così in alto, ma lei è cresciuta tanto, anche negli spostamenti. Nel secondo turno contro Zarina Diyas feci tanta fatica perché lei gioca veramente bene con una tipologia di colpi piatti che mi hanno messo in difficoltà.”
A cosa è dovuta l’esplosione tardiva di Giulia Gatto Monticone?
“Ho fatto il salto di qualità quando ho cominciato a credere in me stessa, a diventare convinta di potercela fare. A livello di tennis ci si migliora sempre, ma già giocavo bene da più giovane. E’ stato lavorare sulle mie convinzioni che ha fatto la differenza. Ognuno poi ha il suo percorso, e l’età delle competitor a livello professionista si è alzata molto.”
Le differenze con una top 100 secondo Giulia Gatto Monticone.
“La differenza la fa il mantenimento di un certo livello di concentrazione, attenzione e rendimento per un maggior tempo. Per il resto i colpi tra una top 100 e una al di fuori non sono clamorosamente diversi. Più si alza il livello di ranking, più diminuiscono gli alti e bassi durante un match della tennista.”
Terzo turno di quali al RG contro Zavatska.
“Ultimo punto della partita contro Zavatska: me lo ricordo, fu una emozione devastante. L’ultimo match di quali di uno Slam è pieno di stress. Mi ricordo che ho iniziato il colpo servendo e volevo chiudere presto il punto: sono riuscita col rovescio a guadagnarmi l’inerzia dello scambio e poi dopo un mio diritto inside-out lei ha sbagliato. A quel punto ho tirato la racchetta in aria e esultato in modo forte!”
Il palcoscenico del centrale contro Serena.
“E’ stata una emozione enorme giocare contro di lei ed è stato un grande onore farlo sul centrale di Wimbledon.”
La passione di Giulia Gatto Monticone per Alex Del Piero e l’aneddoto Instagram con lui.
“Io sono juventina, e ho una passione indescrivibile per Del Piero. Avevo postato una foto con lui, avendolo incontrato a Malpensa, e lui mi ha fatto una sorpresa graditissima scrivendomi per complimentarsi per la convocazione in Fed Cup.”
Cosa ti ha lasciato il match con Williams? Rimarrà il momento più alto della tua carriera?
“Non mi pongo limiti e non ho rimpianti. Spero di migliorarmi ancora. Il match con serena è stato importante sul piano tecnico e tattico perché mi ha fatto migliorare anche sotto questi aspetti così come sugli aspetti mentali, in particolare sull’energia che metto dentro al match. Ero attenta, concentrata, convinta, e quindi il modo in cui stiamo lavorando è corretto. Una delle cose importanti di quella partita è anche il fatto che con me c’erano Tommaso Iozzo e Stefano Pucci che è il mio preparatore atletico che non sempre può seguirmi.”
Un approfondimento sulle onde cerebrali e la gestione delle emozioni. Il compagno/coach Tommaso Iozzo: una figura cardine in campo e nella vita di Giulia Gatto Monticone.
“Le onde cerebrali sono quell’attività elettrica che avviene nel nostro cervello. Con Tommaso dal punto di vista dell’allenamento mentale utilizziamo spesso il biofeedback e il neurofeedback, cioè degli strumenti che consentono di monitorare diversi parametri fisiologici e anche queste onde cerebrali. Possiamo così osservare in tempo reale cosa succede nel nostro cervello, e per noi è importante controllare le emozioni. Utilizziamo anche la mindfulness, alla meditazione e mi sono avvicinata anche allo Yoga. Con questo percorso sto riuscendo a potenziare la neocorteccia, la parte del cervello deputata al ragionamento. Cerco di concentrarmi sulle cose che posso controllare, anche usando la respirazione diaframmatica. In campo questo tipo di respirazione mi aiuta a controllare lo stress in campo. Avere il proprio compagno come Coach non è stato facile all’inizio solo perché Tommaso utilizza queste metodologie particolari sull’aspetto mentale che prima non avevo mai sperimentato. Per il resto noi non litighiamo quasi mai, siamo una coppia molto equilibrata e solida. Quando lavoriamo ci confrontiamo, magari a volte ci scontriamo ma a lui devo davvero tanto. Fuori dal campo parliamo anche d tennis perché lui in particolare è un grande appassionato, è uno studioso pazzesco. Non ci sarebbero problemi a dividere Tommaso con un’altra ragazza sul piano professionale ovviamente. Sul piano caratteriale sono tranquilla, mi è già capitato di fare preparazione con altre ragazze e cerco sempre di creare un ambiente positivo.”
La perdita del papà, il momento più difficile di Giulia Gatto Monticone.
“Fortunatamente a livello fisico non ho avuto grossi infortuni e il mio corpo regge abbastanza. Uno dei momenti più difficili è quando è venuta a mancare mio papà e ho riflettuto se continuare a fare la tennista professionista o meno.”
Le corde StringLab.
“Uso le corde StringLab e mi ci trovo benissimo. Questa corda mi piace davvero molto, ne uso una molto morbida che mi ha aiutato tanto dopo l’infortunio. Grazie a queste corde sono riuscita a rientrare in campo il prima possibile.”
Un pronostico di Giulia Gatto Monticone su quando si riprenderà a giocare.
“La speranza è tornare il prima possibile, io personalmente penso che nel 2020 non si giocherà più a livello internazionale. Il problema è viaggiare in giro per il mondo.”
Obiettivo Top 100.
“Credo che il livello per entrare nelle 100 io ce l’abbia. Questo è l’obiettivo e anche un sogno realizzato, stiamo lavorando per questo.”
Come vedi il domani dopo aver appeso la racchetta al chiodo.
“Ho tante idee, molti mi chiedono se mi vedrei come Maestra ma in questo momento sono e mi sento una giocatrice a tutti gli effetti e sono concentrata e lanciata nella mia carriera da atleta. Non mi vedo ancora dall’altra parte del cesto. Comunque mi piacerebbe rimanere nell’ambito tennistico, perchè questa è la mia linfa vitale.”
Alessandro Zijno