Flavio Cipolla: “Sono entusiasta di Giannessi, e Mager può crescere ancora.”
Intervista a Flavio Cipolla di Luca Fiorino.
Flavio Cipolla, ex numero 70 del mondo in singolare e ex numero 75 in doppio, oggi Coach di Gianluca Mager e Alessandro Giannessi (qui l’ultima intervista di Giannessi).
I dubbi sul ritorno all’attività internazionale a luglio.
“Credo che saremo fortunati se si riprenderà a settembre. E’ difficile prevedere, nemmeno l’ATP può fare previsioni. Potrebbe anche saltare la stagione, dipenderà da come evolverà la situazione Covid nel mondo. Il problema non è tanto nel gioco, quanto gli spostamenti tra Nazioni dei giocatori.”
L’appoggio all’iniziativa Mef Events per il circuito nazionale. L’opinione di Flavio Cipolla.
“Sicuramente questa è una bellissima iniziativa di Marcello Marchesini ed ha avuto ovviamente il mio appoggio perché è una grandissima idea. Per i tennisti è fondamentale riprendere gli allenamenti ma poi fare competizione lo è altrettanto. E poi è il divertimento che muove anche i giocatori.”
Il primo ricordo con la racchetta di Flavio Cipolla.
“Ricordo che mio papà aveva tagliato il manico di una racchetta di legno per farmi giocare e io palleggiavo al muro nel giardino di casa. Ci sono delle foto, ecco perché mi ricordo, avevo 5 o 6 anni.”
Prima partita a livello pro di Flavio Cipolla a Roma, 10mila dollari, contro Vincenzo Barca.
“Non lo ricordavo, sono sincero.”
Il titolo in doppio vinto “quasi a caso” di Flavio Cipolla a Istanbul in coppia con Dudi Sela.
“E’ stato quasi un caso, perché non avevamo previsto di giocare insieme con Dudi. Io e Sela eravamo amici, ma era la prima volta che giocavamo insieme. Le circostanze sono state particolari perché quando io sono arrivato a Istanbul gli ho chiesto se voleva giocare con me, ma che non era sicuro che saremmo entrati. Lui ha accettato e alla fine siamo entrati come ultima coppia e alla fine abbiamo vinto il torneo. Le partite che abbiamo giocato per altro sono state molto divertenti. I punti duravano parecchi scambi perché entrambi non eravamo dotati di un servizio bomba e cercavamo di sfruttare le nostre qualità di mano. Non eravamo il classico doppio servizio-risposta. Probabilmente siamo stati la coppia meno alta che ha vinto un torneo ATP.”
La semifinale a Casablanca di Flavio Cipolla nonostante la fascite plantare.
“Miglior settimana insieme al terzo turno allo Slam. Contro Pablo Andujar in semi me la sono giocata anche se in realtà mi era venuta una fascite plantare molto dolorosa. Ero stato sorteggiato al primo turno contro un marocchino Wild Card, ma il giorno prima avevo questo dolore sotto al piede che mi faceva essere dubbioso sulla mia discesa in campo. Ho vinto in tre set al primo turno e poi da lì sono riuscito a crescere come livello tanto che poi ho vinto belle partite. Ho sconfitto Dolgopolov che era top 15, e poi Paire che era forte già allora.”
Madrid 2011: la splendida vittoria di Flavio Cipolla con Roddick.
“E’ una delle partite che tengo nel cuore, perché è una delle più prestigiose che ho vinto.”
Il successo di Flavio Cipolla contro Wawrinka a Chennai dopo gli screzi agli Us Open.
“Sicuramente quella è stata una soddisfazione grandissima visto anche quello che era successo agli US Open con lo svizzero che comunque era a ridosso dei primi 10. Wawrinka si era comportato male secondo me in America, e vincere a Chennai 6-4 6-1 mi ha ripagato alla grande. In USA ero lucky loser, e avevo giocato quindi 3 partite di quali prima di essere ripescato. Poi al primo turno del main draw degli US Open avevo vinto 7-6 al quinto contro Hernych. Dopo due giorni avevo giocato con LU, 3 ore e 45 e in quella occasione mi stiracchiai il gluteo. Quindi nella partita con Wawrinka non è che stavo proprio al massimo, tanto che mi prendevo un antinfiammatorio ogni set: appoggiando male i piedi mi vennero dei crampi all’inizio del quarto set, e lui cominciò ad imitare il mio zoppicare e anche a guardarmi storto. Da lì ci siamo un po’ attaccati verbalmente. Io non ho mai avuto un grosso rapporto con lo svizzero, non ho mai socializzato molto con lui e quello che so è che non era così amato nel circuito. Forse adesso è maturato.”
Una sola vittoria su erba per Flavio Cipolla: ti saresti aspettato qualche risultato in più?
“Vinsi l’unica gara contro Starace. Non ho rammarico per l’erba, io comunque preferivo giocare sul cemento. Sull’erba ci sono meno scambi, conta di più il servizio. Anche se io sapevo usare bene il back è sicuramente più difficile variare il gioco sul verde. Poi c’è da dire che io non ho giocato molto sull’erba. L’anno che giocai bene e superai le quali poi trovai Del Potro, non un sorteggio fortunato. Ho avuto la buona chance con Cervantes, contro il quale ero avanti due set a zero. Alla fine l’erba è la superficie su cui ho fatto meno risultati.”
Quando ha partorito Flavio Cipolla l’idea di dedicarti alla carriera da coach.
“Appena smesso di giocare, Jacopo Berrettini mi chiese di dargli una mano. E io l’idea di fare il coach ce l’avevo già in testa. Con Jacopo è iniziato improvvisamente e all’inizio doveva essere una cosa momentanea: però ci siamo trovati bene e per 4 mesi di fila siamo stati insieme tutte le settimane. Lui ha iniziato a giocare bene, a me stava piacendo sia il lavoro sia passare del tempo con lui e da lì mi sono lanciato.”
Tanti coach italiani emergenti: a cosa è dovuto questo boom secondo Flavio Cipolla?
“Sì sono tanti e questa è una bellissima cosa. Potrebbe essere come dici tu, Luca Fiorino, che girare da soli quando eravamo giovani ha fatto sviluppare in noi coach di oggi una certa attitudine a risolvere problemi, ad organizzarci.”
Un bilancio dei primi due mesi di Flavio Cipolla del 2020 di Alessandro Giannessi.
“Sono entusiasta dei progressi di Alessandro Giannessi, perché ha fatto un salto di qualità a livello mentale. A livello tecnico abbiamo portato avanti il lavoro, e siamo molto soddisfatti. Alessandro è stato un po’ sfortunato quest’anno perché stava molto bene in tutti i sensi: nell’ATP Cup è stato riserva e non ha giocato, poi agli Aus Open ha avuto delle situazioni contro ed è andato vicino alla vittoria, in Uruguay ha fatto quarti giocando benissimo. Il viaggio verso Cordoba in Argentina è stato complicato, Alessandro non ha dormito bene e le condizioni in altura non sono state ideali: così ha perso al primo turno. Però abbiamo approfittato quella settimana per allenarci bene ed eravamo prontissimi a Buenos Aires, quando il giorno prima di giocare si è infortunato alla schiena. Lui con la schiena non sta messo benissimo, ha un po’ di problemi che si porta appresso e con Bagnis ha giocato benissimo ma non ce l’ha fatta al terzo set. E così anche il torneo di Rio è andato perso perché si è dovuto ritirare. E’ rimasto 20 giorni fermo, poi ci siamo allenati per Indian Wells, finalmente era tornato a sentirsi bene e hanno cancellato il torneo. Io sono contentissimo del lavoro che abbiamo fatto e sono molto fiducioso quando si riprenderà a giocare.”
Il lavoro di Flavio Cipolla con Gianluca Mager, la finale a Rio e la convocazione in Davis non svelata.
“Prima del torneo non volevo svelargli della possibile, e poi concretizzata, convocazione in Davis per non destabilizzarlo emotivamente. A Rio ogni giorno Gianluca era pieno di emozioni, di tensioni. Noi abbiamo cominciato a lavorare insieme a dicembre per la preparazione invernale. Negli ultimi due anni Mager si è allenato con Civarolo e con la sua compagna Valentine Confalonieri a Sanremo. Lui fa base lì a Sanremo quindi quando non ci sono io lo segue sempre Civarolo, ci tengo a sottolinearlo. Mi ero già accorto, osservandolo da fuori, che Mager aveva grossi margini di miglioramento e quando ho cominciato a lavorarci ne ho avuto la conferma. Ci siamo focalizzati maggiormente sul rovescio dove ha fatto i miglioramenti migliori, in particolare sulla risposta. Abbiamo lavorato molto anche sulla parte mentale e su quella tattica. Veniva già da una annata strepitosa, finendo l’anno 120 ATP, e questo lavoro che abbiamo fatto lo ha aiutato molto. Bravo lui ad essere così disponibile e pieno di entusiasmo. Sentivo che i risultati sarebbero arrivati ed anche presto.”
Tra singolo e doppio dove si trovavi più a suo agio Flavio Cipolla?
“Ho sempre dato priorità al singolo ma il doppio mi è sempre piaciuto molto.”
Momento più emozionante della carriera di Flavio Cipolla.
“Andando in ordine, direi la prima volta che ho giocato al Foro Italico, per me indimenticabile: quello era il mio sogno da ragazzino. La prima volta ho giocato le qualificazioni contro Almagro, quindi anche con un giocatore forte e con una cornice di pubblico rumorosa e entusiasta. La seconda emozione grandissima è stata la prima qualificazione Slam, a Parigi, quando vinsi contro Balleret 7-5 al terzo l’ultimo incontro di qualificazione. Poi ci metto la partita con Roddick. Ci sarebbe anche la Davis, quando ho giocato in Nazionale che comunque è sempre una emozione incredibile.”
Jannik Sinner in prospettiva (con cautela) può diventare un campione.
“Sinner è davvero un talento fuori scala, può diventare un campione. Parlare di top ten futuri è sempre molto difficile perché ci possono molti intoppi in una carriera. Sicuramente Sinner ha tutte le carte in regola per raggiungere i massimi traguardi.”
Il rapporto di Flavio Cipolla con papà Quirino.
“Mio padre ha una personalità molto forte, è molto intelligente e senza dubbio non comune. Lui è più estroverso e loquace rispetto a me che sono più pacato e tranquillo.”
La partita più brutta giocata e la bestia nera del circuito di Flavio Cipolla.
“Direi al Foro Italico in qualificazione contro Kukushkin nel 2012, quella fu terrificante. Con Hernych ho preso un paio di stese, era uno che soffrivo parecchio.”
Alessandro Zijno