Elisabetta Cocciaretto: “Roma è il torneo più bello del mondo. Un giorno vorrei il carattere della Errani.”
Elisabetta Cocciaretto è numero 157 WTA (best ranking 153), marchigiana, 19 anni. E’ da sempre considerata una predestinata, carriera da under pazzesca, difficile vederla perdere in Italia da ragazzina. Poi il percorso è stato sempre in crescendo, fino a questa stagione in cui ci si aspetta, Covid permettendo, il salto definitivo in top 100.
Elisabetta Cocciaretto intervistata da Mateo Mosciatti per Sportface.it
Come hai preso la notizia dello stop prolungato?
“Me lo aspettavo, in fondo è giusto, ne va della salute delle persone. Io sono a Porto San Giorgio, mi sono rintanata in casa dopo essere tornata dal Messico. A novembre mi sono iscritta all’Università, alla facoltà di Giurisprudenza, quindi studio un po’, provo ad allenarmi e sto con i miei.”
La esperienza nel torneo di Roma.
“Venivo da un periodo non positivo, ero un po’ in sfiducia e stavo malino fisicamente, avevo dolore alla schiena. Quindi sono arrivata senza aspettative, e quando mi sono qualificata non ci credevo nemmeno io. Il Foro Italico è sempre stato il mio sogno, ho iniziato a giocare a tennis appassionandomi nel vedere le gesta dei tennisti a Roma. Finora è stata l’emozione più bella della mia vita.”
Se dovessi creare la giocatrice perfetta…
“Come Atleta la Wozniacki o la Halep; potenza Serena; carattere sempre la Williams; grinta Andreescu con Schiavone, Pennetta e Errani”
Cosa pensi della Rybakina?
“Ci ho giocato agli Us Open Junior 2017, e mi aveva impressionato, gran servizio, ottima risposta e atteggiamento vincente e mi sembra proprio una brava ragazza.”
Quale pensi sia il colpo che devi maggiormente migliorare
“Tutto. Un po’ la fase di transizione, vado poco a rete. Come colpo direi Servizio e diritto.”
Esperienza in Fed Cup, la tua squadra
“Siamo un bellissimo gruppo, ed è andata bene anche per questo, perché ci siamo trovate come ragazze. Camila ha fatto gruppo con noi. E’ stata una esperienza bellissima, ci siamo allenate bene, e abbiamo giocato benissimo tutte.”
Finale Under 10 al Lemon Bowl contro Olga Danilovic
“Lei è salita rispetto a me più velocemente, e rispetto a me ha altre doti, e ne ha moltissime. Anche lei è un bel personaggio, molto simpatica e ora da tanti anni non ci gioco. Ci siamo incontrate più da piccole. Lei dopo i primi punti piangeva, io invece mi caricavo. ”
(Sopra l’allenamento nel 2014, Oscar Rabago Tenis Tandil con Elisabetta Cocciaretto, aveva 14 anni)
Doppio con Federica Prati a Bagnatica
“A Bagnatica il supervisor ad un certo punto urla nella stanza: “la Cocciaretto cerca una compagna di doppio, chi si offre? Federica si è girata subito e si è proposta con entusiasmo clamoroso. Io non la conoscevo ma da quel giorno siamo diventate amiche, compagne di stanza e anche compagne di doppio in quella occasione. Non abbiamo giocato benissimo quel torneo, abbiamo perso contro Bandecchi/Marfutina ma ci siamo fatte un sacco di risate.”
Quali sono le tue ambizioni in questa stagione se si riprende
“Giocare più partite possibili senza pensare al ranking.”
Come è giocare contro la Kerber
“E’ stata una situazione surreale. Prima di rendermene conto ci ho messo qualche game. Giocare contro la Kerber è stata una grande lezione.”
Servizio preferito ATP e WTA
“Williams tra le ragazze e Isner tra i maschi.”
Diritto migliore WTA
“Williams sempre.”
Annate 2002, 2003 e 2004, chi ti piace delle nostre ragazze?
“C’è Melania Delai, poi tra le 2003 c’è Lisa Pigato, che stanno facendo un buon percorso. Poi ci sono le ragazzine di Formia, la Ricci, la Serafini, la Paoletti. In Sudamerica le piccole hanno fatto molto bene come risultati. Giocano bene queste ragazze e son tutte “quadrate”.
Hai mai pensato di trasferirti altrove per allenarti? O in Italia hai trovato il tuo ambiente ideale?
“L’Italia è il posto più bello del mondo, non mi trasferirò mai. Non andrei via nemmeno se mi pagassero per farlo. Sto bene col mio allenatore Fausto Scolari, mi trovo alla grande con lui, sento che ci tiene a me. La Federazione Italiana mi aiuta e quindi davvero non ci sarebbe motivo alcuno per cambiare.”
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Le parole di Coach Fausto Scolari su Elisabetta e anche su Federica Rossi che ha allenato per molto tempo
Fausto Scolari allena uno dei talenti più cristallini del tennis italiano, quella Elisabetta Cocciaretto, classe 2001, che a livello giovanile si è spartita titoli italiani con la nostra Federica Rossi e che, a 19 anni, sta cercando una sua dimensione nel tennis che conta. E al suo fianco c’è sempre Fausto Scolari, ormai suo coach da tre stagioni. E’ stato così anche agli Australian Open, uno dei 4 tornei del Grande Slam, dove Elisabetta ha superato le qualificazioni venendo poi fermata al primo turno dalla fortissima Kerber. La tennista marchigiana si allena nel centro federale di Formia col maestro Fausto Scolari e lo staff della nazionale azzurra, coordinato da Vittorio Magnelli. Terminati gli Australian Open, “pausa” di qualche giorno a casa a Sondrio e poi viaggio per la trasferta messicana, prima dello stop totale a causa del Covid. Come procede questa tua esperienza da tecnico federale? <<E’ un’esperienza che ti accresce tantissimo perché sei sempre a contatto con tecnici di altissimo livello. Ogni giorno ricevi delle conferme su alcuni aspetti del tuo metodo ma ogni giorno impari anche cose nuove e accumuli esperienza>>. Com’è allenare un talento come la Cocciaretto che per te ha speso spesso parole al miele? <<Mi trovo molto bene, è stimolante lavorare con una tennista come Elisabetta che cerca certezze ma che ha sempre voglia di imparare cose nuove, di crescere e di accrescere il suo tennis. E’ un’allieva che ti stimola a essere sempre propositivo. In Australia è riuscita a superare le qualificazioni, è stata bravissima ed è stata super anche nel match perso contro la Kerber (numero 17 del seeding) perché giocare nella Rod Laver Arena per la prima volta in vita tua non è facile, ve lo assicuro. Tremavano le gambe a me dall’emozione, figuriamoci a lei>>. Che giocatrice è Elisabetta Cocciaretto? <<Sta diventando pian piano una tennista a tutto campo, adesso gioca più vicino alla riga di fondocampo e viene a rete più spesso. In generale è una giocatrice completa. L’obiettivo è quello di riuscire ad entrare nelle prime 100 al mondo a fine stagione>>. Elisabetta ha spesso “incrociato” la racchetta con Federica Rossi che hai seguito tu fin da bambina. La alleni ancora? <<Federica è sempre a Formia ma la allena direttamente il tecnico Magnelli, io la osservo da “lontano”. Si è appena aggiudicata un doppio dimostrando tutte le sue doti di giocatrice “spettacolare”, sono contento. Le vittorie fanno sempre bene al morale, ti permettono di lavorare meglio in allenamento. L’anno scorso Federica è stata ferma tanto tempo per un problema alla spalla, ora risolto, ma ci vorranno altri mesi per vederla a ottimi livelli in singolo. Io credo che anche lei possa arrivare ad alti livelli, ci vuole tempo, sicuramente farà un percorso diverso da quello di Elisabetta però può arrivare in alto, le doti non le mancano. Diciamo che la vera Fede si vedrà a partire dall’estate, non è facile riprendere a mille dopo un infortunio ad una spalla, soprattutto per lei che serve in modo potente e che gioca tanti colpi a rete>>.
Partita con Podoroska.
“In teoria potei dire di essere più forte, ma conta quello che fai quel giorno. E in quella partita è stata più forte lei.”
Come mai non sei stata ripescata come Lucky Loser a Monterrey
“Ho sbagliato io a non seguire bene l’andamento delle cose. Non ho firmato e avrei fatto bene a farlo.”
Dove ti immagini tra un paio d’anni
“Spero di giocare su un campo importante, su un centrale contro una grande avversaria.”
Il momento più emozionante fin qui della tua giovane carriera
“L’Australia è stata una grande emozione, ma nulla in confronto al Foro Italico. Roma è il torneo più bello del mondo.”
Chi sarà a fine stagione la numero 1 d’Italia?
“Non lo so, ma ciò che è importante è che ci sia competizione tra noi, che tutte salgano in classifica affinchè ci sia stimolo tra di noi. E’ quello che in fondo sta succedendo tra i maschi.”
Cartone animato preferito
“Leone cane fifone”, non mi sono persa una puntata da piccola.”
La tua giocatrice italiana preferita di sempre
“Per il mio tipo di gioco, un mio modello può essere Flavia Pennetta. Però quella che ho conosciuto bene è Sara Errani e io un giorno caratterialmente vorrò essere come lei: oltre ad essere una grande atleta è una grande persona.”
La più antipatica
“C’era una romena, Ioana Minca (21 anni, best ranking 1004 WTA, ferma da 2 anni come attività internazionale NDR), di un arrogante e di un antipatico incredibile. Di altre non me ne vengono in mente. Dicono che la Putintseva non sia il massimo della simpatia, ma io non la conosco.”
Come spieghiamo la difficoltà di molte ragazze nel servizio?
“La spiegazione può essere fisica, le nostre strutture fisiche sono diverse dai maschi.”
Alessandro Zijno