Deborah Chiesa:”Conta lottare su tutte le palle, adattarsi, trovare soluzioni. Sono sicura di tornare ai miei livelli”

Deborah Chiesa (401 WTA, Best ranking 143 WTA, 23 anni), intervistata da Matteo Mosciatti per Sportface.it

Come passi questa quarantena

“La passo all’insegna della riabilitazione per un infortunio al piede arrivato dopo Natale. Mi si sono infiammati i tendini estensori del piede sinistro e poi anche fascite plantare nella parte del piede che appoggia. Già questa estate avevo dolore, addirittura delle mattine non riuscivo a mettere giù il piede, ma non volendomi fermare sono andata avanti. Scaldandomi andava meglio, però i problemi sono rimasti. Gennaio ho riprovato ad allenarmi, ma non passava. Ho fatto tutto febbraio di mesoterapia, tornando qui in Trentino. Per cui quando tutto si è fermato io ero già bloccata. Nella situazione negativa che c’è adesso, tutto sommato a me è andata bene.”

La giocatrice che ti ispira di più.

“Io ho sempre amato Serena Williams, una icona per me, anche se è difficile da imitare. Poi mi piaceva molto la Pennetta, adesso la Muguruza.

Come trascorri le tue giornate? E la riabilitazione come la vivi quotidianamente?

“Noi viviamo a Torbole sul Garda, sto con la mia famiglia e quindi sono molto fortunata perché avendo un Hotel ho molto spazio. L’Hotel ovviamente è chiuso adesso, e quindi posso fare una passeggiata nell’ampio giardino, insomma ho maggiori possibilità di movimento. Volendo c’è una piccola palestra, e poi sto studiando! Mi sono iscritta all’Università, andavo bene a scuola e mi piaceva studiare. Una Università telematica, lingue e ho dato il mio primo esame. Sto preparando un altro esame, filologia.”

Obiettivi al tuo rientro.

“L’obiettivo primario adesso è la salute, cercherò di riprendere al 100% fisicamente. Di tornei non ne ho idea, non si sa niente, ma tornerò competitiva ad un certo livello.”

Sei in contatto con i tuoi allenatori (I Fratelli Piccari , ad Anzio NDR) e i tuoi preparatori?

“Ci manteniamo in contatto grazie a Whatsapp, analizziamo partite, studiamo le avversarie a livello tattico, e poi ho qualche programma, faccio i video e mi relaziono in questo modo col fisioterapista.”

La vittoria più bella.

“Quella in Fed Cup a Chieti”

Con le colleghe avete idea di quando si ripartirà? E vi sentite?

“Non abbiamo idea di quando si possa riprendere l’attività. Sono in contatto con Jasmine Paolini, ci sentiamo spesso, soprattutto in questo momento. Ci divertiamo a scambiarci consigli per le ricette di cucina; poi con la mia grande amica Sara Sorribes, una ragazza spagnola e anche con una ragazza svizzera che si chiama Naima (Karamoko, 22 anni, numero 740 ITF NDR). Naima era anche venuta a Roma, e spero torni presto ad allenarsi qui da noi (ad Anzio NDR). Nel circuito sono amica di tante ragazze, le sorelle Pieri sono molto simpatiche, con Martina, con la “Coccia”.”

2018, arrivò il Roland Garros, e la partita con Bencic persa 7-5 al terzo. Cosa è successo dopo che non ti ha permesso di salire?

“Tanti me lo hanno chiesto e me lo sono chiesto anche io. Una spiegazione è che forse dopo certi risultati mi sono sentita troppo in alto, come se non “valessi” quella classifica e quei palcoscenici, ovviamente qualcosa di inconscio. Quando subito dopo ho cominciato a perdere qualche partita, anche se lottando sempre con giocatrici buone, non ho saputo reagire e si è creato questo cortocircuito. Ho sofferto molto.”

Le sensazioni del week end di Fed Cup contro la Spagna

“Una esperienza incredibile, frastornante. Ero alla prima convocazione in Nazionale maggiore in assoluto e fino a qualche mese prima non avrei mai pensato di poter essere presa in considerazione. Noi siamo arrivate lì il lunedì e tutta la settimana di allenamento in preparazione per la Fed Cup con Sara Errani che insomma per noi è un mito. Noi altre eravamo tutte giovani. Io l’ho vissuta davvero con tanta emozione tutta la settimana. Devo dire che una volta entrata in campo mi sono sentita bene, quella tensione era scomparsa: Sara era in campo con la Suarez Navarro in una partita infinita e io mi sono scaldata prima moltissimo, proprio per mandare via quella tensione. Spero di poter rivivere questa esperienza in futuro, perché è bellissimo giocare in Fed Cup: ti dà quel qualcosa in più, io ero 4-1 sotto al terzo, quasi morta, e invece alla fine è bastato un urlo in più, un incitamento in più da Francesco che stava fuori, per reagire e portare a casa il match. Alla fine pianto disperato perché la gioia era davvero incontenibile e sono uscite fuori tutte le emozioni che ho vissuto, contrastanti, delusione perché ero sotto, poi paura di non chiudere da vincitrice nel tie break conclusivo.”

Ha importanza servire per prima nel tennis femminile?

“ Il servizio è importante anche nel femminile, anche se meno influente che nel maschile. Chi serve bene è avvantaggiata.”

La tennista che ti sta più antipatica.

Beh, una che in campo nn è simpaticissima è la Ostapenko, l’hanno cresciuta da quando ha 10 anni come dovesse diventare la numero 1 del mondo. Le ragazzine dell’est, dovendo generalizzare ovviamente, erano tremende, iper aggressive.”

Il gioco della Bencic, parliamone.

Diritto e rovescio a due mani con questa Yonex più grande di lei, me la ricordo anche da Junior, giocava nel campo e spesso la prendeva al volo.”

C’è una giocatrice che vedendo da piccola hai subito pensato che sarebbe diventata forte?

“La Bencic sì, lei non ti impressionava per pesantezza di palla o fisicità perché era davvero uno scricciolo: però era allenata dal padre da quando era piccolissima, era molto professionale e carica. Ero convinta che sarebbe diventata la numero uno del mondo oppure avrebbe smesso a 20 anni. Poi la Ostapenko, che ho già citato, sempre molto convinta. La Ana Konjuh purtroppo è stata sfortunata finora, tormentata dagli infortuni, ma anche lei mi ha colpita in una finale di un Under18. Aveva una pesantezza di palla incredibile, diritto, rovescio, ma avendo un fisico un po’ massiccio è abbastanza incline agli infortuni. La Konjuh è molto simpatica, è croata e quindi studiava italiano a scuola: un giorno mi scrisse se potevo darle una mano. Troppo forte. Speriamo torni presto in grande forma.”

Che magia chiederesti ad Harry Potter.

“Farei sparire il coronavirus.”

La miglior compagna di doppio.

“Con Sara Sorribes mi sono sempre trovata molto bene, anche da Under18 e comunque l’ho sempre vista di un livello superiore al mio. Anche con Jasmine Paolini stiamo facendo una bella coppia.”

La giocatrice più difficile da affrontare.

“Non ho in mente una ragazza in particolare, ma una tipologia. Direi quelle alla Errani, sul modello spagnolo che riprendono tutto, sbagliano pochissimo, ti fanno giocare tutte le palle sopra la spalla.”

C’ è stato un match in tv che ti ha fatto innamorare di questo sport?

Il primo ricordo che ho del tennis sono i miei genitori che giocavano, al circolo a Trento.”

La giocatrice più forte con cui ti sei allenata.

Direi la Sabalenka. Quest’anno al Foro Italico, tirava veramente forte.”

Il tuo rapporto col Foro Italico.

Mi dispiace molto ovviamente che non si disputi, ma è chiaro che in un momento del genere lo sport passi in secondo piano. Prima del 2017 non avevo mai fatto bene lì, probabilmente perché mi veniva un’ansia terribile. Poi nel 2107 appunto mi sono sbloccata: avevo iniziato malino vincendo al terzo con la Sanesi che soffrivo parecchio e non avevo giocato bene, e da lì tutti i match successivi sono stati una escalation di prestazione. Mi sentivo veramente bene in campo.”

 Che musica ti piace.

“Non ho un artista o un genere che mi piace particolarmente, ascolto quello che capita, la musica del momento. Non la Trap.”

Dove ti piacerebbe vincere il tuo prossimo torneo?

Guarda prima di tutto questo disastro, pensavo a Palermo. A quanto mi piacerebbe tornarci dopo l’anno scorso, anche se al momento non ho la classifica nemmeno per entrare in quali. Mi piace molto la Sicilia, l’ambiente, si mangia bene, le persone sono solari.”

Il posto più bello dove hai giocato?

Roland Garros. Per me è perfetto. Più degli altri Slam.”

Con un 2.4 2.5 maschio, riesci a vincere?

Ho giocato un set con Giacomo Fratton qualche mese fa qui vicino a Trento che dovrebbe essere un 2.4 e avevo vinto, lottando però l’avevo portato a casa, quindi tendenzialmente me la gioco ecco.”

Cosa pensi di dover migliorare per salire di livello?

Forse la risposta in cui faccio fatica ad essere incisiva. Essere più aggressiva sulla seconda è una buona idea. In generale la parte del diritto era quella su cui dovevo più lavorare nel corso degli anni, il colpo meno naturale, l’ho fatto e ho continuato a farlo fino all’infortunio. Poi ti dico, conta tanto come stai in campo, la tua convinzione, le scelte, il lottare tutti i punti. Sul piano tecnico se guardo il mio diritto di qualche anno fa e quello di ora vedo dei miglioramenti tecnici importanti, che poi però vanno riportati in performance, attraverso l’atteggiamento giusto e la fiducia che porta all’automatismo. Tra una che è 80 del mondo e una che è 250 non c’è questa grandissima differenza sulla parte “tennis”: ciò che le distingue sono la forza mentale di star lì a lottare, di adattarsi, di saper trovare soluzioni.”

Il tuo cartone animato preferito.

“Sono una fanatica dei cartoni Disney e il mio preferito è “Le follie dell’imperatore””

Hai amici maschi nel circuito ATP o Challenger o hai qualche sparring partner?

“Dove ci alleniamo ad Anzio noi siamo principalmente ragazze.”

Le sensazioni di Parigi, e se hai rimpianti per la gara con la Bencic.

“Parigi incredibile, l’emozione unica. Sono comunque soddisfatta per come è andata.”

Alleni la parte mentale?

Sì, abbiamo iniziato un progetto con la Federazione dove c’è Lorenzo Beltrame: da dicembre lavoro sulla parte mentale con lui, e anche in questi momenti di stop cerchiamo di farlo, restando in contatto.”

Qualche consiglio su come superare questa clausura.

Prima cosa farsi Netflix, l’altro giorno ho guardato un documentario sulla formula uno “Drive to Survive”, e anche io che non sono una appassionata di motori l’ho apprezzato molto.”

Alessandro Zijno