ATP Challenger 2019, Week 46: Jannik Sinner, sei unico. Cristian Brandi, coach del team Piatti:” Jannik è forte, è ambizioso e ha talento. Deve continuare a lavorare duramente.”
Houston, TX, Usa (CH Tour 125 Hard Plexipave): [4] M. Giron (Usa) b. [3] I. Karlovic (Cro) 7-5 6-7 7-6
Marcos Giron è un tennista americano di 26 anni che soltanto negli ultimi tempi si è manifestato al grande pubblico con risultati che forse in pochi si aspettavano. Va a vincere il ricco Challenger di Houston ed è al secondo trionfo stagionale dopo quello di Orlando. In questa stagione ha vinto i suoi primi Challenger ed ora è al numero 123 ATP, suo miglior risultato della carriera. Può ambire alla top 100 perché ha un tennis non potentissimo ma senza dubbio efficace. In finale ha superato l’eterno Ivo Karlovic che in virtù di qualità immense sotto il profilo tecnico (servizio) e motivazionale (perseveranza, vita da atleta) continua a ben 40 anni a essere attaccato alla top 100. Karlovic per altro al secondo turno ha sconfitto il nostro Liam Caruana e nello stesso turno è uscito anche l’ottimo Vavassori. Nella foto in basso Alsi, la moglie di Ivo e anche la piccola Jada Valentina che gioca a fare la Assistant Coach mentre il papà si allena. La bella moglie del croato è un miscuglio di provenienze geografiche: suo papà è cinese trapiantato in America mentre la mamma è Jamaicana. La famiglia Karlovic ha anche un altro figlio più piccolo e questa mistura di culture e punti di vista di sport e vita non potrà che giovare ai due ragazzi. Jada Valentina ha adesso 8 anni e pare che sia già molto forte sia a tennis che a golf oltre a giocare a basket. Nel 2013 Karlovic ebbe una encefalite, diagnosticata dopo un ricovero d’urgenza a Miami dove il tennista risiede tuttora. Sembrava potesse essere qualcosa di grave e in effetti le sue condizioni erano preoccupanti, ma il gigante croato è ancora qui a lottare.
Champaign, IL, Usa (CH Tour 80, Hard Laykold): [2] J.J. Wolf (Usa) b. [14] S. Korda (Usa) 6-4 6-7 7-6
Senza azzurri in tabellone, il torneo dell’Illinois va a J.J. Wolf un bombardiere americano che tira forte, serve molto bene e di cui Gianluca Mager mi aveva parlato molto bene in occasione della sua trasferta americana. Wolf ha 20 anni ed è al suo secondo torneo Challenger della carriera, pronto ormai per sbarcare anche lui nel tennis ATP di maggiore livello, almeno per i 250 che si svolgeranno sul cemento Usa. E’ ancora fuori dalla top 200 ma penso che presto salirà molto più in alto, esattamente come il predestinato finalista Korda, figlio d’arte e tennista formidabile.
Pune, India (CH Tour 80, Hard Plexipave): [2] J. Duckworth (Aus) b. [5] J. Clarke (Gbr) 4-6 6-4 6-4
In un tabellone pieno di indiani (e privo di italiani) e con entry list molto bassa (pensate che l’ultima testa di serie era il giapponese Noguchi 407 ATP) va a vincere l’australiano Duckworth in grandissima ri-ascesa dopo un periodo di infortuni. Ora numero 111 ATP entrerà a breve in top 100, probabilmente non farà in tempo gli Aus Open dove otterrà senza dubbio una Wild Card ma sarà protagonista anche del circuito australiano di casa sua dove si gioca nella prima parte della prossima stagione. Il finalista ventunenne britannico Jay Clarke sta crescendo molto, presto anche lui potremmo vederlo in tornei di maggiore caratura.
Helsinki, Finlandia (CH Tour 80, Indoor Hard Greenset): [10] E. Ruusuvuori (Fin) b. [14] M. Safwat (Egy) 6-3 6-7 6-2
Il padrone di casa, è proprio di Helsinki, è anche il vincitore del Challenger finlandese e si tratta di Emil Ruusuvuori, 20 anni, allievo di Federico Ricci presso una dele academy fondate dall’ex campione finlandese Nieminen. Ora al best ranking al numero 141 ATP, Emil è atteso nel 2020 ad una conferma che non saràcosì facile. Tennista moderno, ma con ancora alcune lacune tecniche per emergere ai massimi livelli, Russuvuori sta comunque lavorando duro e potrebbe farcela. Quarto Challenger per lui in carriera, tutti ottenuti in questa stagione e tutti sul veloce. Secondo turno per il nostro Fabbiano sconfitto da Otto Virtanen, quello che molti considerano il fenomeno del futuro, il quale è stato poi sconfitto proprio dal vincitore del torneo in un derby del futuro del tennis finlandese. Virtanen è un 2001, è stato numero 6 del mondo da Junior, è un tennista un po’ fragile sul piano fisico perché spesso vittima di piccoli infortuni e ancora acerbo. Su di lui però nutro forti speranze di vederlo combattere allo stesso livello del nostro meraviglioso Jannik Sinner. Fuori Ornago al primo turno.
Ortisei, Italia (CH Tour, Indoor Hard Mapei): [2] J. Sinner (ITA) b. [10] S. Ofner (Aut) 6-2 6-4
In Val Gardena vanno in scena le celebrazioni di fine anno per Jannik Sinner, che dopo il successo alle Next Gen, dopo essere entrato in top 100 ATP, dopo aver conquistato il tifo degli italiani, dimostra di essere davvero un “cannibale” vincendo tutte le partite in due set ad Ortisei, su quella che per il momento può essere considerata la sua superficie preferita. Tuttavia Jannik Sinner pare poter essere performante su ogni superficie, sembra indomabile. Ha una carica unica, riesce ad essere sempre concentrato (anche se lui stesso dichiara di voler migliorare proprio la capacità di restare nel match più a lungo), non ha difetti particolari, picchia forte di rovescio ma ora anche il diritto funziona alla grande e il servizio è solidissimo sebbene non così potente come quello di Berrettini. Fisicamente è una bomba, non sembra avere difetti o lacune. Dove può arrivare lo sa solo Dio, al momento è una vera sentenza per gli avversari. Ad Ortisei ha sbaragliato il campo apparentemente senza grosse difficoltà. Quando un ragazzino di 18 anni come Jannik entra in questo stato di quasi perfezione agonistica io che sono un rompicoglioni di natura ho sempre qualche dubbio sul futuro. Dubbi che sono dettati dalla esperienza tuttavia, in moltissimi sport. Vorrei tanto conoscere personalmente Jannik, passarci qualche giornata per capire meglio la personalità del ragazzo, perché i fondamentali, la tattica e le capacità atletiche e di fighter sono ormai conclamate. Ma il carattere? Quelle che vengono definite le soft skills? Si accontenterà? Vedrà qualche fantasma dato dalla notorietà? Come gestirà le inevitabili prime difficoltà? Cosa succederà in lui, terrà la stessa convinzione quando perderà 3 o 4 primi turni di fila, nei maggiori tornei? Saprà mantenere la fiducia nel suo staff quando ci sarà qualche divergenza, una volta che il suo “peso specifico” all’interno del team sarà maggiore? Queste sono le mie domande, non vedo l’ora di avere l’occasione di trovare una risposta. Nel frattempo mi godo il paesaggio e ascolto le parole del Coach Cristian Brandi che lo segue insieme agli altri componenti dello staff supervisionato dal Patron Piatti: “ Jannik è il frutto di una famiglia molto solida e semplice. A 14 anni è venuto a Bordighera dove è stato accolto in casa dal Maestro Luka (Cvjetkovic ndr) e dalla sua famiglia. Il Maestro Volpini l’ha seguito nei tornei negli ultimi 2 o 3 anni e in tutto questo Riccardo Piatti è l’artefice come sempre del progetto. E’ lui che decide su cosa lavorare e come farlo. Io con Piatti ho un rapporto di stima, fiducia e affetto reciproci che dura da 35 anni e cerco di aiutarlo in tutti i modi. Jannik è il frutto del lavoro del team di Bordighera dove ognuno di noi per le proprie competenze mette il suo contributo. Sinner è forte di testa, è ambizioso e ha talento. Per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato deve continuare a lavorare duramente col team.” In finale Sinner, che sarà numero 78 da oggi, ha sconfitto l’austriaco Ofner e ha rischiato di incontrare Lucone Vanni finalmente tornato ai suoi livelli, almeno sul “ghiaccio” di Ortisei, sua superficie feticcio. Vanni ha raggiunto la semifinale, sconfitto purtroppo proprio da Ofner. Quarti di finale, eliminato da Sinner, per Federico Gaio, la cui potenza non ha superato l’ottima difesa dell’altoatesino. Anche Musetti fa ottimi quarti di finale, e arriva al numero 364 ATP, suo best ranking. Terzo turno per Marcora, Caruso e Pellegrino mentre si sono fermati al secondo turno Napolitano, Travaglia, Baldi, Mager, Forti, Dalla Valle, Ocleppo e Zeppieri. Eliminati all’esordio Moroni, Troebinger, Arnaboldi, Prinoth, Brancaccio e Viola.
Alessandro Zijno