ATP Challenger 2019, Week 37: Il ritorno di Seppi alla vittoria: trionfo al Challenger di Cary, negli USA. Ammirato anche uno Julian Ocleppo maturo
Stettino, Polonia (CH Tour 125, Terra): [5] J. Kovalik (Svk) b.[5] G. Andreozzi (Arg) 6-7 6-2 6-4
Se c’è un tennista che impersona la lotta perpetuata all’infinito con una buona percentuale di vittorie al terzo set, beh quello è proprio Jozef Kovalik, al quarto Challenger vinto in carriera. Ex top 100, precipitato in classifica a causa di molti infortuni, Kovalik con questa vittoria da sfavorito contro Andreozzi, guadagna 140 posizioni nel ranking e si issa al numero 206 ATP. Torna a disputare un gran bel torneo Marco Cecchinato, che dopo la sbornia della scorsa stagione con le semifinali di Parigi, le vittorie di Budapest e Umago, e l’ottimo inizio di questo anno con il successo a Buenos Aires, raggiunge qui in Polonia le semifinali e prende fiducia oltre a 45 importanti punti. Questi 45 punti presi a Stettino in realtà non contribuiranno immediatamente a puntellare la classifica di Marco Cecchinato perché in realtà ha già molti slot pieni da Slam e Master 1000: resta così numero 66 ATP. C’è da dire comunque che saranno buoni per il prossimo anno e anche da fine settembre quando andranno a rimpiazzare i 45 punti di San Pietroburgo che scadono tra poco. Ottavi di finale per Gianluca Mager, visto in ripresa sconfiggere il giovane Zuk che gioca molto bene. Ottavi anche per un Riccardo Bonadio deluxe che si è regalato la soddisfazione di battere addirittura Kohlschreiber, dopo aver trionfato nel derby con Andrea Pellegrino al primo turno: peccato poi per il ritiro contro il francese Lestienne. Secondo turno per Bega, Giustino e Giannessi mentre al primo turno sono usciti Dalla Valle e come detto Pellegrino.
Istanbul, Turchia (CH Tour 90, Hard): [1] U. Humbert (Fra) b. [5] D. Istomin (Uzb) 6-2 6-2
Ugo Humbert (qui un suo profilo) si conferma da favorito nel Challenger di Istanbul: il mancino di Metz vince il quarto tiolo Challenger della sua carriera, il primo in questa stagione che lo ha visto trovare il suo best ranking al numero 46 ATP, qualcosa di impensabile solo un paio di anni fa per il ventunenne francese. Con questa vittoria risale al numero 72 del mondo. Matteo Viola conferma il suo buon momento battendo il francese Lamasine al secondo turno nel primo aveva un bye come testa di serie) anche se poi si ferma col ceco Poljak, in costante crescita. Anche Bobby Marcora fa ottavi di finale, battendo Setkic prima di essere eliminato da Istomin.
Shanghai, Cina (CH Tour 90, Hard): [4] Y. Uchiyama (Jpn) b. [WC] D. Wu (Chn) 6-4 7-6
Senza perdere nemmeno un set il nipponico Yasutaka Uchiyama (qui un suo profilo) vince a 27 anni il suo quarto Challenger in carriera e festeggia il best ranking al numero 139 ATP (in realtà eguagliato): Uchiyama fu numero 12 al mondo da Junior, nel suo continente era senza dubbio tra i più forti, aveva battuto Kyrgios e Edmund e le sue caratteristiche sono quelle di un tennista che si appoggia sulla palla avversaria, dotato di una risposta importante sia da destra che da sinistra. Alto 183 centimetri, si trova meglio sul cemento. Tatticamente è molto lucido ed è preparato molto bene anche atleticamente dal suo staff capitanato da Coach storico Kentaro Masuda. In finale il giapponese ha sconfitto Di Wu, cinese proprio di Shanghai, in tabellone grazie ad una Wild Card che in realtà sta giocando pochissimo ed è precipitato in classifica oltre il 400esimo posto. Ovviamente i punti della finale fanno guadagnare a Di Wu parecchi posti e tornerà al numero 337 ATP. Non c’erano azzurri in tabellone in Cina.
Julian Ocleppo
Siviglia, Spagna (CH Tour 90, Terra): [3] A. Davidovich Fokina (Esp) b. [1] J. Munar (Esp) 2-6 6-2 6-2
Exploit per Davidovich Fokina che vince un torneo Challenger per la prima volta in carriera a soli 20 anni e conferma tutto il bene che si dice di lui da tempo. Ora raggiunge il best ranking al numero 109 ATP, sempre più vicino a quella top 100 che è il muro psicologico del super-professionismo per i tennisti. Battuto in finale un altro prodigio del tennis spagnolo, l’erede di Nadal, cioè Jaume Munar. Semifinale per Salvo Caruso alla ricerca della fatidica top100, traguardo fattibile visto il livello degli ultimi anni del tennista di Avola. L’allievo di Paolo Cannova (qui un suo ritratto) è riuscito a costruire un atleta positivo, vincente, che dà sempre il massimo, oltre che un giocatore di tennis notevole: purtroppo è arrivato molto stanco alla semifinale dopo un percorso non semplicissimo con una partita dura e lottata con Galovic e un quarto di finale tremendo e vinto sul filo di lana contro lo spagnolo Alcaraz Garfia, di soli 16 anni ma molto maturo. Paolo Lorenzi, encomiabile, sta continuando una carriera fenomenale senza arretrare di un centimetro e rendendo la vita dura ad ogni suo avversario: ottavi di finale e una posizione nel ranking guadagnata, al numero 120 ATP. Chi ha finalmente giocato mantenendo un livello alto per tutta la durata del torneo ed anche all’interno dei match stessi è stato Julian Ocleppo, meraviglioso all’esordio contro Boluda-Purkiss al quale ha lasciato le briciole e letteralmente scatenato contro l’ex top 5 del mondo, lo spagnolo Tommy Robredo uno che ha fatto la storia del tennis contemporaneo. Contro Robredo servizio perfetto di Julian, determinazione nei momenti chiave, una sensibilità di palla notevole che tutti gli riconoscono ma che non sempre riesce a mettere nella competizione. Stavolta non ha dato scampo a Robredo, tanto è vero che non ha nemmeno subito break. Poi negli ottavi ancora molto bene contro il belga Coppejans, che su terra è a suo agio (anche se come detto la terra di Siviglia è particolare, i tennisti si devono adattare ad un rimbalzo differente), dove Ocleppo è andato molto vicino a vincer euna partita persa solo 7-5 al terzo dopo una rimonta che faceva presagire un’altra impresa. Però finalmente questo ragazzo ha dimostrato soprattutto a se stesso di meritare questi palcoscenici, che non sono ancora il top ma sono propedeutici al raggiungimento degli obiettivi. Secondo turno per Federico Gaio e Raul Brancaccio, mentre Forti ed Ornago sono stati eliminati al primo turno.
Cary, NC, Usa (CH Tour 80, Hard): [1] A. Seppi (ITA) b. [11] M. Mmoh (Usa) 6-2 6-7 6-3
Trionfo per Andreas Seppi a Cary, nono trionfo per il tennista altoatesino. Seppi è un sempre verde, pensate che da ben 14 anni chiude la stagione in top 100, e non è affatto scontato anche per chi ha buone skills come lui: best ranking al numero 13 sei anni fa, Seppi si mantiene in una forma smagliante, e anche se con qualche piccolo acciacco ogni tanto riesce a mantenere un range di prestazione sufficiente per star sempre lì. In finale ha demolito, anche fisicamente e mentalmente l’americano Mmoh, ultimamente vittima di qualche infortunio e rientrante dopo qualche tempo dopo che in semifinale aveva annullato ben 3 match point al francese Couacaud. L’altro azzurro in tabellone, il romano Liam Caruana ha fatto un buon secondo turno.
Banja Luka, Bosnia e Herzegovina (CH Tour 80, Terra): [7] T. Griekspoor (Ned) b. [6] S. Nagal (Ind) 6-2 6-3
23 anni da Haarlem in Olanda, Tallon Greikspoor vince il secondo Challenger della sua carriera e sale al numero 175 del mondo, suo best ranking. Battuto in finale l’indiano Sumit Nagal che vidi per la prima volta anni fa nel Challenger del Garden a Roma e mi piacque davvero tanto, determinato e lottatore nonché adattissimo alla terra battuta; tra l’altro l’indiano si allena in Spagna. Jimbo Moroni splendido, arriva agli ottavi di finale battendo al secondo turno addirittura Robin Haase, testa di serie numero 1 del torneo. Secondo turno per Balzerani, Baldi e Arnaboldi, mentre Jacopo Berrettini è stato eliminato all’esordio.
Alessandro Zijno