ATP Challenger 2019, Week 21: Progressi e Best Ranking per Julian Ocleppo e Andrea Vavassori, protagonisti a Gerusalemme
Gerusalemme, Israele (CH Tour 80, Hard): D. Petrovic (Srb) b. [9] F. Peliwo (Can) 7-6 6-7 6-1
Doppio: A. Behar (Uru)/G. Escobar (Ecu) b. J. Ocleppo (ITA)/ E. King (Usa) 6-4 7-6
Un set e un break davanti, e per Danilo Petrovic sembrava la conquista facile di un titolo importante soprattutto per classifica e morale, più che per il valore assoluto degli avversari battuti. Invece l’incontro contro il favorito Peliwo si è trasformato in una battaglia, terminata solo al terzo set in favore del serbo. Petrovic ha già 27 anni, si è allenato in passato anche in Italia, è un ragazzo di cui si parlava molto bene. Io l’ho conosciuto personalmente abbastanza bene in occasione del Challenger di Mestre qualche stagione fa, e mi piaceva molto come impegno, meno come atteggiamento in campo. Purtroppo nel finale della stagione 2017 c’erano già stati dei problemi ad un ginocchio dolorante che non si riusciva a curare. Molti medici, visite, preoccupazioni, paure, poi il responso nel 2018, durissimo: “problema cronico, patologia incurabile, solo palliativi, antinfiammatori e antidolorifici.” Il dubbio se continuare serpeggiava in Danilo e nel suo staff. Poi il rientro piano piano, allenamenti mirati e ora questo benedetto successo. Finalmente è rientrato in top 300 con questa vittoria, che è la prima a livello Challenger dopo 11 titolo a livello ITF. Ha un best ranking di 220 ATP, sicuramente vale più dell’attuale 297. Servizio bomba, anche se non con percentuali altissime di prime, buoni fondamentali, deve migliorare sia in difesa sia nella costruzione del punto. Troppo spesso cade nell’errore di essere disordinato in campo e poco preciso nelle scelte. Potrebbe sembrare una stroncatura, in realtà ha ancora moltissimi margini di miglioramento. In finale Petrovic ha superato il canadese Peliwo, che era accreditato della tds numero 9.
Danilo Petrovic
Bene gli azzurri che si sono presentati a Gerusalemme , che sono quelli senza classifica abbastanza alta da accedere alle quali del Roland Garros.
Alessandro Bega.
Il migliore in singolare è stato il milanese Alessandro Bega, un pupillo di Laura Golarsa, il quale zitto zitto, sempre un po’ sottovalutato da media e addetti ai lavori sta migliorando la sua classifica di nuovo, dopo un periodo così così e il nuovo regolamento sui punti ATP che lo ha ampiamente sfavorito, essendo Alessandro un frequentatore assiduo di Futures. Un best ranking al numero 259 ATP, ora è sotto di circa cento posizioni ma ha tutto il tempo di rifarsi, essendo ancora giovane. Alessandro ha 28 anni, ed è integro fisicamente. Terzo turno per lui qui a Gerusalemme, battuto solo dal francese Rinderknech, un ragazzo che sta emergendo adesso, dopo aver frequentato il college negli USA.
Julian Ocleppo
Per Julian, mano d’oro, grandi colpi, sembra arrivare una maturità e una convinzione nei propri mezzi maggiore. Il ragazzo, che è figlio del Davisman Gianni Ocleppo, è davvero bene impostato tecnicamente, non ha particolari difetti, sebbene ovviamente debba continuare a lavorare su tutti gli aspetti del suo tennis. Anche a livello atletico sta messo bene, è elastico, reattivo, forse ancora in cerca di una identità di gioco. Potrebbe sembrare un attaccante e lo è senza dubbio sia come caratteristiche tecniche, sia come spirito esistenziale, tuttavia può fare un gran salto di qualità anche negli scambi che durano più di 4 o 5 colpi. Perché le gambe stanno molto bene, e avendo una mano fatata può ribaltare l’inerzia dello scambio in qualsiasi momento. E’ “quel” momento che ancora forse non sceglie nella maniera migliore e da quel che so i suoi allenatori ci stanno lavorando assiduamente. Il servizio e una risposta eccezionale lo rendono anche un doppista di livello, tanto è vero che in Israele è anche arrivato in finale di specialità, in coppia con lo statunitense Evan King. Julian Ocleppo è partito dalle qualificazioni, poi al primo turno ha superato la Wild Card israeliana Oliel, che badate bene è una vera promessa e veniva da ottimi risultati. Julian ha reso l’ostacolo relativamente facile da superare, perché quando gioca bene ed è in fiducia è davvero un treno. Poi peccato per il turno successivo, dove è incocciato sulla tds numero 2 Smith, un australiano di ottimo livello contro cui l’azzurro ha lottato come un leone perdendo 6-7 5-7 con più di un rimpianto, perché la partita era alla pari, e chi ha mostrato più colpi è stato proprio Ocleppo. Ora per il ventunenne che vive nel Principato di Monaco ma è italiano a tutti gli effetti, best ranking al numero 428 ATP e la possibilità di giocarsi le sue carte al Challenger di Vicenza dove è dotato di una Wild Card e al primo turno ha pescato l’ex top 100 Kenny De Schepper, un gigantesco francese che ha un servizio spaziale dall’alto dei suoi 2 metri e che va fatto muovere senza lasciargli la possibilità di dominare il gioco.
Andrea Vavassori
Andrea Vavassori.
Cosa dire di questo ragazzo davvero encomiabile, per impegno, costanza e capacità di sfruttare la minima occasione. E’ un esempio per tutti, nonostante sia giovanissimo. Grande merito penso di poterlo dare in primis a lui stesso, poi alla sua famiglia che gli ha regalato tanta forza mentale, con un papà, Davide che è anche un Coach di grande livello e lo ha forgiato a dovere. Vederlo allenare è uno spettacolo e ora anche le prestazioni stanno diventando importanti. In realtà nel doppio si era già ampiamente distinto, raggiungendo traguardi importanti anche in classifica, ma nel singolare sta adesso ricevendo maggiori soddisfazioni, con molti turni superati, partite vinte che fino a qualche anno fa sembravano meno alla portata. Dopo il secondo turno di questa settimana a Gerusalemme, best ranking anche per Andrea, che si piazza al numero 393 ATP: nel primo turno splendida vittoria per Andrea contro Renzo Olivo, un argentino lottatore indomito, molto difficile da battere. Poi nel turno successivo sconfitta contro l’emergente indiano Sasi Kumar Mukund, 22 anni e ottime attitudini anche sulla terra rossa, anche perché si allena a Barcellona per diverse settimane l’anno con Javier Capitaine anche se è solito viaggiare con quello che considera il suo Coach ufficiale, cioè Martin Spottel. Io credo che tra gli indiani lui sia quello, insieme con Sriram Balaji, che potrà emergere più di tutti, meglio ancora di Ramanathan e Gunneswaran, il quale è già top 100. Per Andrea Vavassori comunque ora si aprono porte interessanti a livello anche Challenger e non solo nel doppio dove è già una certezza e a Gerusalemme ha fatto semifinale.
Sasi Kumar Mukund e Javier Capitaine a Barcellona
Enrico Dalla Valle.
Il tennista di base a Tirrenia sta bruciando le tappe e finalmente sta ottenendo anche risultato apprezzabili. In Israele Andrea è riuscito a qualificarsi anche se poi è uscito al primo turno del main draw, eliminato dal cinese Zhizhen Zhang, una creatura di Coach Cristian Brandi a Bordighera. Dalla Valle nella prossima settimana sarà 439 ATP, e la sua crescita fa ben sperare, a dimostrazione che anche a Tirrenia le cose funzionano.
Alessandro Zijno