ITF World Tennis Tour 2019, Week 11: Andrea Pellegrino quinto titolo in carriera in Croazia
M25+H Kazan, Russia (25K+H, Indoor Hard): [1] R. Safiullin (Rus) b. [2] S. Fayziev (Uzb) 6-3 1-6 6-4
Non c’erano italiani nel 25mila con ospitalità di Kazan, sul veloce al coperto e ha trionfato il favorito della vigilia, Roman Safiullin, 21enne predestinato che con questo risultato rientrerà in top 300 ATP ma sono convinto che sarà un top 100 fisso sicuro con grandi margini ancora di miglioramento che lo porteranno senza dubbio ad essere molto pericoloso anche per i top player. Per il russo ex numero 2 al mondo a livello Juniores, addirittura diciassettesimo titolo a livello ITF e primo stagionale. Il risultato pur regolando pochi punti ATP per le nuove regole, solo 5, fornisce però ben 225 per il ranking secondario, quello ITF proiettando il russo verso il primo posto in lotta con gli spagnoli Roca Batalla e Perez Sanz, insieme al tedesco Peter Heller. Ciò gli apre le porte dei Challenger dove il tennista di Podolsk City è in cerca del primo titolo o almeno di un acuto.
Jenson Brooksby
M25 Bakesrsfield, CA, USA (25K, Hard): [WC] J. Brooksby (Usa) b. [2] A. Vukic (Aus) 6-3 6-1
Senza azzurri in tabellone punto i miei fari sul nuovo talento statunitense che si è imposto all’attenzione di tutti: il diciottenne Jenson Brooksby, il tennista proveniente da Sacramento, proprio in California dove si è svolto il torneo, si allena alla JMG Academy ad Arden Hills, dove gioca anche Collin Altamirano. Primo titolo per lui che finora aveva avuto un solo buon risultato con la semifinale di Los Angeles in un 25mila ad inizio anno. In finale battuto l’australiano di 22 anni Aleksandar Vukic, già molto vicino alla top 300 ATP e di maggiore esperienza internazionale.
M15 Porec, Croazia (15K, Terra): [1] A. Pellegrino (ITA) b. M. Chazal (Fra) 6-3 5-7 6-4
E dai Andrea, finalmente un ritorno al successo che meriti! Quinto torneo vinto a livello ITF per il ventunenne di Bisceglie, che torna a trionfare dopo quasi 2 anni. C’ da dire che Andrea, che possiede un fisico strepitoso, potente, esplosivo e elastico allo stesso tempo, finora ha avuto i suoi migliori risultati su terra rossa, ed è atteso ad un exploit anche sul cemento, che può regalargli parecchie soddisfazioni per tipologia di gioco. In ottima forma fin dai primi giorni, ha vinto tutte le partite in due set a parte la finale contro Maxime Chazal, francese di ottima prospettiva. Sicuramente c’è ancora da migliorare i colpi di inizio gioco per Andrea, i cui progressi passano proprio attraverso schemi più offensivi. Certo si deve implementare il servizio, e anche la risposta. Ci sta lavorando sodo, ed è ancora molto giovane. E’ uno dei miei preferiti, il ragazzo pugliese che attualmente si allena a Bari e prossimmamente sarà impegnato in due tornei a Pula e poi nel Challenger di Barletta. Quarti di finale per Basso e Giacomini, secondo turno per Lorenzo Bocchi e eliminazione precoce per Mirko Cutuli. Da notare il rientro di Mate Valkusz (ha passato le quali, poi fuori al primo turno del main draw), ungherese di 20 anni fortissimo, fuori per infortunio da fine ottobre scorso e tennista futuro fenomeno, in particolare su terra rossa.
M15 Cancun, Messico (15K, Hard): [1] J.P. Varillas (Per) b. [Q] N. Nakagawa (Jap) 3-6 6-3 6-4
Senza azzurri in tabellone, successo per la tds1, Juan Pablo Varillas, peruviano di Lima, 23enne nel miglior momento della carriera e al terzo titolo da professionista vince il torneo messicano. Numero 352 ATP, Varillas si sta creando una buona classifica ITF con la speranza di provare qualche Challenger.
M15 Antalya, Turchia (15K, Terra): F. Meligeni Rodrigues Alves (Bra) b.[4] I. Nedelko (Rus) 6-7 7-5 rit.
Doppio: [2] F. Meligeni (Bra)/P.Torebko(Ger) b. J. Ocleppo (ITA)/K. Kivattsev (Rus) 6-4 1-6 10-8
Il 21enne di Campinas, Felipe Meligeni Rodrigues Alves, nipote del più famoso brasiliano Fernando Meligeni conquista il secondo titolo stagionale (il terzo in carriera) sulla terra di Antalya ai danni del russo Nedelko, costretto a ritirarsi in finale a causa di un infortunio. Bene Julian Ocleppo che è arrivato ai quarti e si è arreso al russo finalista, non senza rimpianti visto che era avanti nel tie break del secondo set dove ha sprecato diversi set point. Ocleppo comunque ha fatto anche finale nel doppio in coppia con il russo Kivattsev che si allena in Italia.
Arthur Rinderknech
M15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [3] A. Rinderknech(Fra) b. [5] P. Toledo Bague (Esp) 6-4 6-2
Il francese Arthur Rinderknech, figlio di una ricca famiglia francese (il padre Pascal è un famoso e stimato uomo d’affari dei sobborghi parigini) e proveniente dai college americani (Texas) si porta a casa il titolo tunisino di Tabarka, vincendo il quarto titolo in carriera (secondo del 2019). Frequentatore per qualche tempo dell’Accademia di Mouratoglou (per altro Arthur è nato e cresciuto vicino a Montreuil dove Mou pose la sede della sua prima Academy), Rinderknech ha sconfitto nell’atto conclusivo lo spagnolo Toledo Bague, alla seconda finale consecutiva. Presto vedremo il francese nei Challenger. Bene Erik Crepaldi che è giunto in semifinale, mentre Turchetti si è fermato al secondo turno. Roncalli, Masala, Cobolli, Ornago e Galoppini subito eliminati.
M15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): [7] L. Klein (Svk) b. [6] J. Berrettini (ITA) 6-4 6-4
Doppio: [2] E. Dalla Valle/F. Forti (ITA) b. D. Altmaier (Ger)/A. Bodmer (Svi) 4-6 6-1 10-7
Splendido Jacopo Berrettini in finale, seppur sconfitto dallo slovacco Klein. 60 punti importantissimi conquistati per l’allievo della Rome tennis Academy diretta da coach Santopadre che lo proiettano verso le prime 70 posizioni del ranking ITF. Per Jacopo, che incredibilmente ha un tennis persino più brillante di Matteo, il fratello più famoso e avanti nel ranking ATP, si tratta ora di confermare i progressi degli ultimi mesi provando anche a fare qualcosa di positivo nei 25mila dollari o addirittura nei Challenger. Per il 20enne romano fallito l’appuntamento con il terzo successo a livello pro. Semifinale per Alessandro Bega, battuto anche lui da Klein che si è confermato ammazza-italiani avendo battuto nei quarti anche Dalla Valle. Forti e Fortuna hanno raggiunto il secondo turno mentre Brugnerotto è uscito al primo incontro, dopo aver ottenuto la qualificazione al main draw. Forti e Dalla Valle si consolano con la vittoria nel torneo di doppio.
M15 Portimao, Portogallo (15K, Hard): [7] E. Hoyt (Gbr) b. T. Cacao (Por) 6-3 7-6
Evan Hoyt sugli scudi: il ventiquattrenne britannico conquista il quarto titolo in carriera, puntella la già buona classifica ITF in singolare entrando deciso in top 60 dopo aver battuto nella finale del torneo portoghese di Portimao il padrone di casa Tiago Cacao. Attenzione al poco conosciuto Henry Craig, statunitense che dopo essersi dedicato agli studi universitari sta ora provando a fare sul serio con il tennis, girando il circuito e ritagliandosi uno spazio interessante nei tornei che ha giocato. Non altissimo, 175 cm, ma dotato di un servizio ottimo e di un rovescio bimane di buona fattura, l’americano potrebbe stupire in futuro. Nessun italiano in Portogallo.
M15 Doha, Qatar (15K, Hard): [2] Z. Bergs (Bel) b. [Q] A. Obert (Ger) 6-4 6-1
Zizou Bergs, il sosia di Shapovalov, è uno di quei tennisti che seguo da un bel po’ di tempo e mi piace parecchio. Forse sta avendo meno risultati di quelli che mi aspettavo, almeno nei Challenger, per i quali lo ritenevo già pronto. Invece è ancora nei Futures, pardon nel World Tennis Tour, che emerge e si mette in evidenza. Bergs ha rischiato grosso nel primo turno contro il ceco Machac, 18 anni e talento indiscutibile (è stato 16 al mondo da Junior), battuto solo 7-6 al terzo set, ma poi ha vinto tutte le partite in 2 set con grande personalità. Subito fuori i nostri Frigerio, Balzerani e Virgili.
M15 Nishi-Tokio, Giappone (15K, Hard): [7] S. Hong (Kor) b. [3] S. Sekiguchi (Jap) 7-6 6-4
Settimo torneo vinto in carriera da professionista da Seong Chan Hong che nel 2016 era salito alla ribalta per ben 5 titoli messi in bacheca che lo avevano portato a ridosso della top 300. Ricordo che se ne diceva un gran bene di questo ragazzo, poi sparito dai radar fino a domenica sera quando ha battuto il padrone di casa Sekiguchi e ha dato una bella svolta alla stagione 2019. Nel 2015 il coreano è stato numero 2 al mondo nella classifica Junior, è quindi uno da tenere d’occhio a breve nei Challenger asiatici. Nessun azzurro in Giappone.
M15 Arcadia, CA, USA (15K, Hard): [8] A. Bellier (Svi) b. [Q] G. Hamilton (Usa) 6-3 6-3
Il ventiduenne mancino di Ginevra Antoine Bellier festeggia il primo successo da professionista in singolare, in questo torneo californiano che ha visto anche la cavalcata fino alla finale del 22enne Grey Hamilton finora praticamente sconosciuto e proveniente dalle qualificazioni. Il diciassettenne Emilio Nava, statunitense attualmente numero 5 delle classifiche Juniores, dimostra di essere già pronto per i “grandi” raggiungendo la semifinale battuto solo dal vincitore del torneo. Non c’erano italiani ad Arcadia.
Quentin Robert
M15 Poitiers, Francia (15K, Indoor Hard): Q. Robert (Reu) b. [5] M. Martineau (Fra) 6-4 6-4
Il ventiquattrenne Quentin Robert che dalla scorsa stagione ha cambiato nazionalità passando da francese a rappresentante di Reunion conquista il secondo titolo della carriera a danni del più conosciuto e avanti in classifica Martineau. Senza azzurri in tabellone il campione di Reunion ha compiuto un capolavoro anche nei quarti di finale quando ha sconfitto la tds1 Escoffier.
Alessandro Zijno