ITF World Tennis Tour 2019, Week 10: La Rome Tennis Academy festeggia i quarti di Turchetti in Tunisia
Si parla di una nuova rivoluzione che l’ATP e l’ITF vorrebbero fare riguardo ai tornei che assegnerebbero di nuovo punti ATP, almeno dai 25mila dollari, ma forse anche dai 15mila. Forse le tante rimostranze fatte dai tennisti, dai loro coach, e persino dalle accademie più famose come quelle di Mouratoglou o la stessa IMG, stanno portando i primi frutti: speriamo che le correzioni siano fattive e positive. Intanto almeno il passaggio da 24 a 32 giocatori ammessi alle quali è un passo avanti. Ora forse tornare ad una classifica unica sarebbe auspicabile, perché la distinzione tra ranking ATP e ranking ITF sta creando solo una grossa disparità e difficoltà per i tennisti fuori dalla top 400. Il tabellone a 48 giocatori nei Challenger e l’ospitalità obbligatoria garantita invece mi sembrano ottime idee, anche se aumenterei almeno a 8 i pretendenti nelle quali con 4 possibili posti dedicati nel main draw a chi le supera. L’idea di lasciare dei posti ai migliori Junior nei tornei ITF si sta rivelando preziosa, possono effettivamente esplodere più velocemente Juniores già pronti per competere a più alto livello.
M25 Mildura, Australia (25K, Grass): [1] D. Kelly (Aus) b. [2] B. Kleyn (Gbr) 6-1 4-6 6-4
Undicesimo titolo professionistico per Dayne Kelly, australiano mancino di 28 anni, che toglie al britannico Kleyn la gioia del secondo titolo consecutivo in Australia, visto che la settimana scorsa Kleyn aveva vinto ad Albury, sempre su erba. Non c’erano azzurri in tabellone.
M15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [2] I. Nedelko (Rus) b. [1] D. Popko (Kaz) 6-4 5-7 6-2
Ivan Nedelko, 32 anni, da oggi venti successi a livello Futures, conquista il titolo ad Antalya, il primo del 2019 battendo in finale il favorito Popko. Nedelko con questi 100 punti ITF puntella la sua classifica ITF entrando in top ten e garantendosi l’accesso ai Challenger, forse ultima chance per il russo di entrare nel tennis che conta. Il dominicano Hardt, solo 18 anni, e presente grazie al ranking juniores dove è numero 16 del mondo, si è messo in evidenza raggiungendo le semifinali, insieme al colombiano Meija, 19 enne: entrambi si allenano nella IMG Academy, l’ex mitica scuola di Nik Bollettieri. Migliore degli azzurri Riccardo Bonadio, costretto al ritiro nei quarti, quando non è proprio sceso in campo: non conosco i motivi, speriamo nulla di grave. Luca Prevosto fuori al primo turno per mano del vincitore Nedelko.
M15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [2] O. Roca Batalla (Esp) b. [4] P. Toledo Bague (Esp) 6-4 7-5
Dominio spagnolo in Tunisia dove Roca Batalla conferma di essere sprecato per i 15mila dollari, vincendo il suo 23esimo titolo a questo livello, il secondo stagionale dopo quello in casa a Palmanova. Numero 1 del mondo a livello ITF secondo il ranking ha usato questo torneo anche per riguadagnare punti sul secondo Peter Heller che lo insegue da vicino. Dopo la discreta trasferta thailandese in cui ha fatto un secondo turno e un terzo turno, prendendo qualche punto ATP, Oriol Roca Batalla, 25 anni, si è preso questa soddisfazione di vincere l’ennesimo titolo battendo in finale il connazionale Toledo Bague. Migliore dei nostro l’ottimo Nicolò Turchetti che fa base alla Rome Tennis Academy del direttore tecnico Vincenzo Santopadre, coach di Matteo Berrettini, tennista di punta dell’Academy. Per Turchetti quarti di finale, battuto dal brasiliano Sant’Anna. Fuori Galoppini, Ornago e Roncalli al secondo turno.
M15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): [WC-2] Y. Hossam (Egy) b. [4] A. Artunedo Martinavarro (Esp) 7-5 6-3
Prestazione super, ancora una volta per quello che indico da tempo come il più forte africano in prospettiva che si manifesta nel panorama internazionale: Youssef Hossam, 20 anni di Giza al nono torneo vinto da professionista. Non è poco, e soprattutto è tantissimo considerando tutti i problemi che ha dovuto affrontare. Si è parlato molto (e a sproposito) di lui come facente parte di una famiglia di “taroccatori” di partite, perché il fratello Karim, di qualche anno più grande e anche lui professionista, è stato bannato a vita (anche se ha presentato un ricorso al tribunale internazionale) dal tennis per match fixing. In realtà il giocatore è fortissimo, è stato numero 8 al mondo a livello Juniores e presto lo vedremo combattere nei Challenger italici, e ci divertiremo. In finale Hossam ha sconfitto Artunedo Martinavarro in un torneo con soddisfazioni per i colori azzurri, grazie soprattutto ai quarti di finale di Giorgio Ricca, 24enne e unico azzurro in tabellone, che sta provando a risalire la china dopo che le nuove regole gli hanno cancellato la classifica ATP.
Sandro Ehrat
M15 Loule, Portogallo (15K, Hard): [8] S. Ehrat (Svi) b. A. Lopez San Martin (Esp) 6-2 6-4
Lo svizzero Sandro Ehrat si conferma in condizione eccezionale vincendo il terzo torneo di una stagione che ha cominciato davvero in maniera incredibile, con appunto 3 titoli e 2 finali perse, che lo stanno proiettando quasi in vetta alle classifiche ITF, e tra poco potrà partecipare ai tornei Challenger, riuscendo ad entrare in tabellone. A 27 anni il tennista di Shaffhausen, allenato da papà Juerg, sta trovando una seconda giovinezza. Battuto in finale il giovane di belle speranze spagnolo Lopez San Martin, uno che a me piace parecchio con un bel servizio e una buona mano. Fuori Massara al primo turno.
M15 Doha, Qatar (15K, Hard): [4] G. Blancaneaux (Fra) b. [1] J. Grills (Aus) 6-4 6-1
Il francese Geoffrey Blancaneaux, 20 anni, di cui si diceva un gran bene da Junior, conquista il titolo a Doha, e si tratta dell’ottavo successo a livello professionistico, dopo i buoni risultati ottenuti da Juniores, dove è arrivato ad occupare la quinta posizione del ranking mondiale. La Federazione Francese ci punta parecchio e lo segue con molta cura. Non benissimo gli azzurri sul cemento Qatariota: tutti eliminati al primo turno, Balzerani da Deviatiarov, Virgili dal semifinalista belga Bergs e Frigerio dal vincitore del torneo.
M15 Nishi-Tama, Giappome (15K, Hard): S. Imai (Jap) b. [2] J. Nam (Kor) 6-2 6-2
Senza italiani in tabellone, la vittoria è andata un po’ a sorpresa al giapponese Imai, 25enne che senza grossi proclami si sta costruendo una buona classifica ITF e ora festeggia la top 100 nel ranking secondario del tennis mondiale.
Emil Ruusuvuori
M15 Oslo, Norvegia (15K, Indoor Hard): [1] E. Ruusuvuori (Fin) b. [Q] M. Veldheer (Ned) 6-1 6-4
Il mancino olandese Mick Veldheer, proveniente dalle qualificazioni, sfiora l’impresa, arrivando in finale nel torneo norvegese indoor, battuto poi però nettamente dal favorito tds1 Ruusuvuori. Per il diciannovenne finlandese Ruusuvuori, che si allena alla Nieminen Acaddemy con il tecnico italiano Federico Ricci, si tratta del quinto trofeo conquistato in carriera. Il biondo finlandese è stato 2 anni fa il numero 4 a livello Juniores, e quindi è comunque accreditato di una buona carriera da ragazzino, secondo me con chance tuttavia limitate ad altissimi livelli. Gli auguro di sbagliarmi. Nessun azzurro si è spinto fino ad Oslo: chi si è messo davvero in mostra è stato il russo dal gioco spumeggiante, Savriyan Danilov, 18 anni, presente in tabellone per il ranking Juniores, che è arrivato fino alle semifinali.
M15 Tolosa, Francia (15K, Indoor Hard): [2] H. Grenier (Fra) b. R. Baltensperger (Svi) 4-6 6-3 6-4
Ventidue anni, già qualche esperienza nei Challenger, numero 372 ATP, Hugo Grenier conquista il secondo titolo della sua ancora giovane carriera sul veloce indoor di Tolosa, la sua superficie preferita. Tennista dotato di un gran servizio e un buon diritto, ancora acerbo sul piano emotivo, si sta tuttavia mettendo abbastanza in evidenza ultimamente, mostrando buoni progressi. Chi non sta riuscendo invece a progredire, anzi appare in involuzione vedendo risultati e prestazioni è l’italo americano Liam Caruana, che è uscito al secondo turno per mano del finalista svizzero Baltensperger. Ha solo 21 anni Liam, allenato dal papà Massimo, è prestissimo per parlare di momento no, tuttavia il 2019 non è iniziato nel migliore dei kodi. Ho avuto modo di vederlo dal vivo lo scorso anno a L’aquila, su terra rossa, una superficie meno congeniale per lui, e perse giocando male dal tedesco Hartheis in quali. Ciò che mi ha acceso la spia della preoccupazione è stato vedere un atteggiamento meno positivo rispetto a quello visto (non dal vivo però) in altre occasioni. Probabilmente quelle del torneo aquilano non erano le sue condizioni preferite, aspetto di vederlo in un’altra occasione sperando riesca a ritagliarsi una classifica per entrare nel Challenger italici, visto che Wild Card al momento credo che la federazione non gliene concederà molte. Ora la sua classifica è 438 ATP, bassina al momento.
Alessandro Zijno