Jozef Kovalik, poche chiacchiere, muscoli e sostanza
Jozef Kovalik, slovacco, 26 anni, 107 ATP
Sviluppo Potenziale: 80% (Ha tutto già per poter lottare nella top 50, la maturità umana lo renderà più forte)
Jozef Kovalik è fermo dagli ultimi US Open ufficialmente a causa di un problema al polso destro. Ha terminato il 2018 al numero 86 ATP, poi di lui nessuna notizia. Il ritiro dagli Aus Open è stato commentato nel dietro le quinte dei tornei come “strano”, qualcuno ha ipotizzato un problema personale, qualcun altro ha confermato l’infortunio al polso, i più “cattivi” hanno immaginato un silent ban. Il Silent ban è un dispositivo usato a volte dall’ATP quando vuole squalificare un tennista (trovato positivo al doping ad esempio o per altri motivi) ma non vuole rovinarne l’immagine, consentendogli di mantenere la privacy. Naturalmente sono solo illazioni, le notizie ufficiali sono che è infortunato al polso destro e dovrebbe rientrare a breve nel torneo Challenger di Indian Wells. Io lo conobbi nel 2016 in occasioni di vari tornei Challenger in Italia e a dire il vero mi piaceva moltissimo, e credo che Jozef potenzialmente valga la top 50.
La Scheda
Jozef kovalik è alto 183 centimetri per un peso forma intorno agli 80 chili, tende un po’ ad ingrassare per natura e quindi ha bisogno di lavorare molto sull’alimentazione e fare un certo tipo di allenamento. E’ muscolarmente molto dotato, il che in passato ha dato anche spazio a cattiverie su un suo presunto utilizzo di sostanze proibite (io lo escludo personalmente per come l’ho conosciuto), in realtà secondo me è semplicemente un ragazzo dotato di un certo tipo di fibre che diventano ipertrofiche per un carico importante di lavoro sulla forza. Il servizio è ben eseguito e fa il suo dovere, lo indirizza bene, e lo usa per procurarsi sia inerzia dello scambio a suo favore sia punti diretti. Sa anche lavorarlo bene in kick. Diritto e rovescio sono entrambi colpi che in spinta funzionano molto bene, meglio il diritto per fare punto, meglio la diagonale di rovescio come consistenza. In particolare nella corsa all’indietro quando è in ritardo fatica a contenere il diritto. Certo sulla sua superficie preferita che è la terra battuta è molto difficile per gli avversari dominare lo scambio e anche se qualche unforced di troppo lo penalizza è sempre un tennista da prendere con le molle. A rete viene a prendersi il punto e sa giocare decentemente al volo. Direi che il lavoro più importante lo ha fatto sul piano mentale, e dell’energia agonistica, che a volte nonostante un atteggiamento battagliero finiva per esaurirsi presto in situazioni di frustrazione.
Le Dichiarazioni
“Ciò che conta davvero nel circuito è stare in forma buona per il più alto numero di settimane possibili. Alla fine è questo che rende la tua classifica migliore. L’obiettivo della top 100 è quello che ha chiunque voglia vivere di tennis giocato. Io l’ho conquistata, poi vari problemi fisici mi hanno fermato e ora sono pronto per il ritorno. La mia superficie preferita è la terra rossa, eppure so di poter competere anche sul veloce. Il mio rientro è previsto tra poco negli USA e spero di poter far bene. Seguo anche altri sport, come calcio e hockey, e tifo per le squadre della mia città Bratislava, in particolare per lo Slovan. I miei genitori non mi hanno mai pressato per il tennis, fin da piccolo ero forte, da Junior ho avuto buoni risultati che mi lasciano ben sperare anche per il futuro. Non mi pongo limiti.”
La Storia
Jozef Kovalik nasce a Bratislava il 4 novembre 1992 e inizia a giocare a 6 anni, indirizzato dai suoi genitori, entrambi appassionati. Suo papà gestisce varie aziende, è un uomo d’affari importante in Slovacchia e quindi Jozef proviene dalla alta borghesia della capitale politica, economica e culturale della Slovacchia. Da Junior ha raggiunto la posizione numero 17 del mondo, e dal 2007 è presente nel circuito professionista, esordendo nel Challenger di Bratislava contro il connazionale di origine ungherese Farkas, perdendo al terzo set. Non aveva ancora compiuto 15 anni. Il primo torneo vinto è nel 2011 in Bosnia e finora sono 9 Futures e 3 Challenger. Kovalik si è sempre trovato molto bene in Italia, e infatti ha trionfato anche nel Challenger di Napoli, che al momento non si gioca più. Dal 2014 orbita tra i tornei Challenger con qualche buona scorribanda negli ATP. Lo scorso anno ha fatto semifinale ad Amburgo che è un ATP500, che gli è valsa 200 punti e poi vittoria a Poprad Tatri (90 punti) e finale a Braunschweig (75 punti). In pratica sono tutti punti che scadono nella prossima estate quindi qualche posizione potrebbe risalirla in primavera ammesso che giochi e sia in condizione accettabile, il che al momento non è prevedibile.
Alessandro Zijno