ITF WTT Femminile 2019, Week 6: Tatiana Pieri e Melania Delai in evidenza. Le giapponesi invadono Antalya
W25, Grenoble, Francia (25K, Indoor Hard): [1] V. Diatchenko (Rus) b. [Q] H. Tan (Fra) 6-1 6-4
Vitalia Diatchenko, russa di 28 anni, proveniente dalla cittadina turistica di Sochi, della nuova borghesia russa figlia di imprenditori, mette tutte in riga e si conquista il titolo e si porta al numero 123 della classifica WTA riavvicinando la top 100. All’esordio nel tabellone aveva eliminato la nostra Jessica Pieri, mentre in finale ha superato la qualificata Harmony Tan, che con questa finale guadagna il suo best ranking al numero 271 WTA. Francese di origini asiatiche, 21 anni, la Tan si sta mettendo in luce ed è una delle possibili sorprese della stagione: giocatrice aggressiva ma ottima in difesa come da tradizione asiatica, si muove bene sul veloce. Giulia Gatto Monticone, Georgia Brescia e Anastasia Grymalska, si portano a casa i 5 punti del secondo turno, mentre Claudia Giovine è stata eliminata all’esordio come Jessica Pieri.
W25 Trnava, Slovacchia (25K, Indoor Hard): [Q] L. Hradecka (Cze) b. K. Kukova (Svk) 6-4 3-6 7-6
Ex numero 41 del mondo in singolare e attualmente numero 29 del mondo in doppio, la 33enne Lucie Hradecka torna a vincere un torneo in singolare dopo 5 anni sul veloce indoor della cittadina slovacca dove c’è l’Empire Academy, molto famosa e dove forse si allena il miglior servizio del mondo. Federica Di Sarra si è qualificata e ha conquistato un buon secondo turno, mentre Angelica Moratelli, in tabellone col ranking ITF, viene eliminata all’esordio.
Melania Delai
W15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [Q] L. Michel (Svi) b. [1] M. Bulgaru (Rou) 6-2 6-3
La 27enne Lara Michel, ex top 300 WTA, un lusso per un 15mila dollari, va all’incasso partendo dalle qualificazioni (persi tutti i punti per le nuove regole), curiosamente rischiando nelle quali contro l’algerina Benaissa, che non è mai stata una professionista con risultati. La svizzera nel primo turno delle quali aveva superato la nostra Valentina Losciale, davvero sfortunata nel sorteggio. In finale poi si è arresa anche la romena Bulgaru, una lottatrice indomita ma con poche frecce al suo arco. Migliore delle nostre Nastassja Burnett, romana 26enne ex numero 121 WTA, una ragazza che ha sinceramente una pesantezza di palla da top 100 e sta lavorando tanto sugli spostamenti per raggiungere la vetta. La Burnett ha fatto secondo turno, battendo all’esordio la super Melania Delai (qui un suo ritratto), superata solo al terzo set. Melly è qualcosa di davvero entusiasmante, sia per il livello di gioco che sta esprimendo a soli 16 anni, sia per la carica che mette in ogni singolo allenamento. Grazie al suo Coach Alessandro Bertoldero e alla sua mamma Monica, ma soprattutto grazie al “fuoco dentro”, Melania Delai rappresenta il meglio che abbiamo da mostrare al mondo per l’annata 2002, almeno come attitudini e voglia di arrivare. Mi sta piacendo anche il percorso, fatto di ricerca di crescita tecnica, aggiungendo skills, e di un training studiato da Bertoldero che ha due obiettivi ben precisi: il primo rendere Melania adattabile ad ogni situazione tattica-tecnica e di superficie, il secondo farla crescere come ragazza oltre che come atleta. Come sappiamo bene viene prima l’uomo dell’atleta e questo è un punto di partenza. Ho letto a volte nei forum tematici qualche critica per la grande visibilità che sta avendo Melania, ma se c’è un team che desidera lavorare serenamente senza proclami è proprio quello di Bertoldero e company. Ovvio che le spese siano tante e gli sponsor siano assolutamente necessari, ecco spiegato probabilmente il motivo di una visibilità importante che sta avendo Melly. L’altro aspetto è che i primissimi risultati cominciano ad arrivare e con questi anche i commenti, a volte acidi, di qualcuno. Del resto “Quando fai qualcosa, sappi che avrai contro quelli che volevano fare la stessa cosa, quelli che volevano fare il contrario e la stragrande maggioranza di quelli che non volevano fare niente” (Confucio). La Delai ha svolto una ottima preparazione in Spagna in inverno ed ora è davvero pronta ad inserirsi ad un livello più alto. Intanto sotto con i 15mila$. Fuori all’esordio la siciliana Wild Card Giulia Paternò e Federica Bilardo, eliminata dalla vincitrice de torneo. Dopo ben 4 anni si rivede Anna Korzeniak, la polacca di Cracovia, che ha 30 anni e in carriera ha vinto ben 10 titoli in singolare, e che conobbi molto bene a Pomezia nel 2008, quando con il papà Stanislaw si girava tutti i tornei Futures italiani (vincendone più di uno): la ragazza aveva e ha tuttora molto talento, è seria e determinata, e più che riprendere una carriera orma forse terminata era qui a Monastir a seguire le altre due ragazze polacche, la Lesniak, esperta trentenne pure lei, e la giovanissima Hedrzak che insieme hanno vinto il tabellone di doppio. Le tre polacche si allenano insieme in Repubblica Ceca. Ricordo come fosse adesso la frase di 11 anni addietro che il papà di Anna Korzeniak mi sussurrò mentre la figlia stava tirando il vincente che le consentiva di vincere il torneo pometino: “vorrei tanto che Anna vivesse economicamente di questo sport, che ne facesse il suo lavoro.” Stanislaw è stato accontentato.
Yuki Naito e una parte del gruppetto giapponese
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [5] Y. Naito (Jap) b. [Q] J. Zuger (Svi) 6-2 3-6 6-3
Addirittura otto giapponesi nel tabellone principale (più una eliminata nelle quali) del consueto appuntamento turco di Antalya, ed era dunque probabile un successo nipponico. Però non è stata la tds 1 del torneo, Arakawa ad imporsi ma la diciassettenne Yuki Naito al primo successo professionista in carriera nel singolare. Destrimane con rovescio a due mani la Naito è una predestinata, segnatevi questo nome, ed è anche la numero 10 al mondo a livello Juniores. Secondo me è la tennista giapponese più forte di sempre, ha già esperienza anche a livello di 25mla$, ed è numero 628 WTA. Grande resistenza a livello mentale e fisico per la giovane nipponica, oltre ad una buona mano e un livello tecnico più che buono. Considerando l’età può davvero crescere bene. In finale la Naito ha superato la sorprendente qualificata svizzera Zuger di soli 18 anni. Certo è che il movimento elvetico va davvero forte nel femminile con moltissime atlete che si stanno mettendo in mostra come la stessa Fiona Ganz (di cui abbiamo parlato qualche settimana fa, qui) o la Susan Bandecchi (qui un suo profilo), una tra le migliori nel panorama svizzero o la Simona Waltert finalista proprio in questa settimana a Sharm. Il motivo di questa invasione dal paese del Sol Levante è spiegabile per due motivi: il primo è che la Federazione Giapponese sta investendo parecchio sulle giovani leve, finanziando (almeno parzialmente per quanto è dato sapere) le trasferte in queste ragazzine; il secondo è che è stato siglato un accordo commerciale-turistico sull’asse Tokio-Ankara e Antalya è diventata una delle mete turistiche balneari principali per i giapponesi che vogliono conoscere l’Europa o l’occidente dal loro punto di vista. Nell’offerta turistica è offerta ovviamente Istanbul, ma anche il mare turco. E a questo punto viene da pensare che persino il governo giapponese stia aiutando le sue ragazze a girare il mondo per migliorare skills e classifica. E’ una buona idea che potremmo importare qui in Italia.
W15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): [WC] M. Sherif (Egy) b. [2] S. Waltert (Svi) 6-4 1-6 6-3
Secondo trofeo in carriera dopo quello del 2013 sempre a Sharm per la ventiduenne Maiar Sherif, egiziana che si allena alla J.C. Ferrero Equelite Sport Academy in Spagna, precisamente ad Alicante. In finale battuta un altro ottimo prospetto svizzero, Simona Waltert, proveniente da vittoria nella settimana precedente e da finale in quella ancora prima. Nelle ultime 20 partite giocate la classe 2000 di Chur ha perso solo 2 volte! Non c’erano azzurre in tabellone, Sharm sembra aver perso fascino agli occhi dei tennisti italici.
Laura Pigossi
W15 Palmanova (Mallorca), Spagna (15K, Terra): J. Payola (Esp) b. [5] L. Pigossi (Bra) 6-2 6-4
Alla Vilas Tennis Academy è arrivato il terzo successo in carriera per la ventunenne spagnola Julia Payola, che in finale ha superato la brasiliana Laura Pigossi. La brasileira Laura Pigossi è venuta alla ribalta in Italia per una bella intervista su Livetennis un paio di anni fa e in rete si trova anche un suo video mentre canta una canzone brasiliana facendo pensare che se non avesse fatto la tennista avrebbe potuto esibirsi con successo come cantante. Numero 610 WTA nel singolare, Laura è anche una gran bella doppista che attualmente è poco fuori la top 150 WTA. Ha coronato il suo sogno di vivere a Barcelona dove si allena e vive, visto che anche suo fratello lavora nel tennis come manager. Quarti di finale per Tatiana Pieri, alla fine migliore azzurra della settimana. Diciannovenne lucchese, la figlia di Ivano Pieri, è in ottima crescita, sta provando a mettere più peso sulla palla, visto che ha un timing ottimo ma manca ancora qualcosa per emergere fino in fondo. Brava Enola Chiesa a qualificarsi, sfortunata invece Camilla Diez, eliminata al primo turno delle quali al tie break a 10, inserito nelle nuove regole.
Alessandro Zijno