ATP Challenger 2019, Week 6: La resurrezione di Marcora, finalista a Budapest. Mager/Pellegrino coppia vincente a Chennai
Dallas, TX, USA (CH Tour 110, Hard): [14] M. Krueger (Usa) b. [1] M. McDonald (Usa) 4-6 7-6 6-1
La tds numero 1 del torneo, l’americano McDonald giunge in finale senza perdere un set, battendo tra gli altri Dustin Brown e Opelka, tenendo fede al pronostico, ma al turno conclusivo si è trovato di fronte la sorpresa del torneo, quel Mitchell Krueger, americano di 25 anni ora di nuovo in top 200. Fallisce però il tentativo di terzo successo Challenger in carriera per il californiano McDonald, tutti su cemento, che diventa numero 80 del mondo battuto da Mitchell Krueger, che ormai da 5 anni naviga intorno alla 200esima posizione del mondo ed è alla ricerca del salto di qualità. Finalmente questo primo titolo Challenger vinto al terzo set in rimonta contro un signor giocator come McDonald, certifica la crescita definitiva del ragazzo texano che diventa numero 158 ATP suo best ranking. Anche Schnur, 150 ATP e Opelka, 87 ATP bagnano con questo torneo il loro best ranking. L’ unico azzurro in tabellone lo troviamo nel doppio con Andrea Vavassori che in coppia con il venezuelano Martinez ha conquistato i quarti di finale.
Chennai, India (CH Tour 80, Hard): [2] C. Moutet (Fra) b. A. Harris (Aus) 6-3 6-3
Doppio: G. Mager/A. Pellegrino (Ita) b. M. Reid/L. Saville (Aus) 6-4 7-6
Senza perdere un set la coppia azzurra Gianluca Mager e Andrea Pellegrino lavano con orgoglio le ferite per l’eliminazione dal singolare lottando su ogni palla nel doppio, credendoci fino alla fine e conquistando un prestigioso titolo a livello Challenger. Oltre ai punti, validi per la specialità del doppio e per nulla da sottostimare, la coppia azzurra si divide anche i 3100 dollari lordi per i vincitori, il che ovviamente va a rimpinguare le casse sempre troppo esigue per chi vive il circuito secondario del tennis mondiale. Con questi circa 1400 euro a testa alla fine ci si ripaga il viaggio e le numerose spese di chi deve girare il mondo. Oltretutto vincere aiuta a vincere. Comunque entrambi in singolare non erano andati niente male: Gianluca Mager dopo il grandissimo exploit di Koblenz (qui il resoconto di quella settimana) in cui ha vinto il torneo, è rientrato con una buona vittoria su Altamirano e poi si è fermato agli ottavi battuto dal finalista Andrew Harris. Si consola però col best ranking al numero 215 il sanremese che è già ripartito per Bangkok dove proverà a far bene nel torneo thailandese. Anche per Andrea Pellegrino (342 ATP) segnali positivi dopo un periodo così così: il figlio di uno degli uomini di sport più appassionati che abbia mai conosciuto, cioè Mimmo Pellegrino, ha superato il primo turno battendo Statham, poi si è arreso con onore all’egiziano Safwat, tds numero 3.
Il francesino predestinato Corentin Moutet, di cui ormai abbiamo parlato davvero tante volte (qui un suo profilo), conquista il titolo a Chennai, sul cemento indiano, battendo in finale il sorprendente australiano Harris. E’ divertente veder giocare Moutet, perché ha un gioco atipico ormai, molto basato sul tocco e sull’estro, un tennis champagne potremmo azzardare. E’ al terzo torneo Challenger vinto in carriera, tutti sul veloce, ma attenzione perché il galletto sa destreggiarsi assai bene anche sulla terra rossa. C’ da dire che la Federazione Francese, sotto la cui “protezione” si trova, ha speso già milioni di euro per la sua crescita. Giocatore di talento, un po’ insofferente alle regole, Moutet è stato anche numero 7 del mondo a livello Juniores, e ora a 19 anni è già stato vicinissimo alla top 100 che raggiungerà probabilmente nella seconda metà del 2019. Per il tennista di Melbourne, Andrew Harris, 24 anni, consolazione con il best ranking al numero 323 ATP. Il tedesco Fanselow, pur eliminato al secondo turno, festeggia il best ranking al numero 302 ATP, così come l’indiano Sasi Kumar Mukund, 22 anni, semifinalista qui a Chennai e ora numero 271 della classifica mondiale.
Budapest, Ungheria (CH Tour 80, Hard): [8] A. Bublik (Kaz) b. R. Marcora (Ita) 6-0 6-3
Doppio: [1] K. Krawietz (Ger)/F. Polasek (Svk) b. F. Baldi (Ita)/L. Margaroli (Svi) 7-5 7-6
Roberto Marcora, rinato davvero finalmente dopo tanti infortuni, sfiora il suo primo titolo a livello Challenger dopo un torneo davvero strepitoso. Il ventinovenne lombardo, partito fuori dalle teste di serie essendo numero 283 del mondo prima di questo torneo, ha battuto all’esordio la Wild Card ungherese Nagy, una vittoria non banale perché il magiaro gioca bene anche se è ancora troppo leggerino come palla. Poi Bobby Marcora ha compiuto l’impresa contro uno dei tennisti del momento, quel Gregoire Barrere fresco vincitore la settimana scorsa del torneo di Quimper e 127 ATP (BR) per ripetersi nel turno successivo contro lo slovacco Norbert Gombos, sempre in due set. Carico e in fiducia Marcora si è sbarazzato nei quarti del ceco Kolar recuperando da un set sotto, e poi in semifinale grandissima prestazione contro il tedesco Otte che su questa superfice veloce era senz’altro favorito. Arriviamo così alla finale contro Alexander Bublik, un talento formidabile anche se un po’ folle, dove purtroppo non c’è stata quasi storia, con un primo set in cui il kazako ha dominato e un secondo in cui è andato subito sotto e ha comunque difeso l’onore. Con questo risultato Marcora guadagna 20 posizioni circa nel ranking e si attesta al numero 252 ATP. Sarebbe importante entrare nei primi 250 del mondo, perché si entra con certezza in tutti i tornei Challenger e in qualcuno si può avere anche il bye concesso a chi è testa di serie. Bublik (22 anni a giugno) con questo successo diventa 142 del mondo e guadagna il quarto successo della carriera a livello Challenger. Il Lucky Loser Alessandro Bega che aveva perso nel turno di quali, perde all’esordio con il bielorusso Ignatik. Fuori subito anche Basso con Bourgue, e Bonadio col canadese Diez. Viola perde dal russo Kotov, uno che davvero diventerà forte forte, mentre Filippo Baldi mostra progressi ancora una volta, accedendo agli ottavi di finale battendo il francese Muller. Battuto poi dallo slovacco Horansky, Filippo Baldi guadagna altri 7 punti. In coppia con Margaroli il milanese Baldi ha raggiunto una bella finale nel doppio, persa purtroppo contro la coppia Krawietz/Polasek.
Alessandro Zijno