ITF WTT Femminile 2019, week 4: Belinda Woolcock nome nuovo, Gatto Monticone migliore delle azzurre
WTA Oracle Challenger Series, Newport Beach, CA, USA (125K, Hard): [6] B. Andreescu (Can) b. [7] J. Pegula (Usa) 0-6 6-4 6-2
Anche se è una via di mezzo, perché montepremi più basso ma organizzato da WTA, diamo un occhio anche al Challenger Oracle di Newport Beach che, senza azzurre in tabellone, ha visto il successo della canadese Bianca Andreescu, classe 2001, di origine romena, che in finale ha rimontato la statunitense Jessica Pegula. La canadese sfonda così il muro della top 100. Questo torneo di Newport Beach fa parte di un minicircuito che assegna una Wild Card al torneo di Indian Weels e la finale vale per la Pegula il momentaneo primo posto, che si giocherà con Lauren Davis nell’altro 125K che precede il Premier Mandatory con Vickery e Lepchenko a sperare nel miracolo.
W60 Burnie, Australia (60K, Hard): [Q] B. Woolcock (Aus) b. [6] P. Badosa Gibert (Spa) 7-6 7-6
Vittoria incredibile di Belinda Woolcock (nella foto del titolo) che da qualificata fa suo il più ricco torneo ITF della settimana, il 60mila dollari della Tasmania. Alta 173 cm e laureata in Sport Management all’Università della Florida, passate le qualificazioni la ventiquattrenne numero 774 WTA, al primo turno l’australiana ha superato nel derby la Wild Card Bains, per poi battere la bulgara Tomova, numero 151 WTA, e fare suoi i quarti di finale contro la stellina australiana Lizette Cabrera in due set netti. In semifinale in fondo ha avuto un compito più agevole contro la georgiana Gorgodze, comunque una atleta di esperienza sebbene con limiti importanti. In finale ennesima impresa di questa ventiquattrenne australiana che ha vinto due tie break contro la forte spagnola Badosa Gibert, una che oltre ad essere carina in top 100 ci entra quest’anno. Al primo titolo in singolare della carriera la Belinda Woolcock aveva un best ranking al numero 513 ad inizio dello scorso anno, un 2018 che poi l’ha vista ferma per un infortunio e con la voglia persino di mollare tutto. Alla fine del match era così felice che quasi non riusciva a parlare ma solo a ridere. Ciò su cui ha lavorato, ha detto alla fine, è stato l’aspetto mentale, che gli ha permesso di ripetere per bene le routines alla fine e prima di ogni punto. Ed anche aver sofferto e poi superato le difficoltà fuori dal campo. Rientrata alle gare a gennaio ha sconfitto nella prima partita della stagione la nostra Martina Trevisan a Playford.
Gatto Monticone e Coach Tommaso Iozzo
W60 Andrezieux-Boutheon, Francia (60K, Hard indoor): R. Sramkova (Svk) b. [Q] A. Albie (Fra) 6-2 6-7 6-2
La slovacca Sramkova torna in top 200 con il successo in Francia piazzandosi probabilmente al numero 192 WTA: la bionda ventiduenne è stata numero 11 solo due anni fa e da Under era considerata una delle stelline del momento tanto che il primo torneo professionistico l’ha vinto addirittura 6 anni fa a soli 16 anni. Ottimo torneo per Giulia Gatto Monticone, sempre seguita da Coach Tommaso Iozzo, allenatore e anche compagno di vita della tennista piemontese, che ha raggiunto i quarti di finale in questo prestigioso torneo. Sulla sua superficie forse preferita Giulia ha sconfitto al primo turno la pericolosa Gjorcheska, poi ha fatto il miracolo contro la belga Bonaventure, numero 159 WTA e soprattutto fresca qualificata agli ultimi Aus Open. Peccato per i quarti, persi contro la francese emergente Albie, indietro in classifica ma decisamente adatta a queste superfici veloci, e infatti finalista del torneo pur partendo dalle quali. Martina Di Giuseppe, Federica Di Sarra e Jasmine Paolini eliminate all’esordio.
W25, Kazan, Russia (25K, Hard): [2] V. Flink (Rus) b. [7] A. Gasanova (Rus) 6-2 rit.
La russa Varvara Flink, 22 anni, vince il torneo, il più importante nella sua carriera e conquista anche il best ranking vicino alla posizione numero 150 WTA. In finale la tennista di Mosca, ex numero 2 del mondo a livello Junior ha approfittato del ritiro della sua connazionale Gasanova. Non c’erano azzurre in tabellone.
W25 Singapore (25mila$, Hard): [2] L. Zhu (Chn) b. N. Han (Kor) 6-2 6-3
Con nessuna italiana che si è sobbarcata il viaggio in Asia, il torneo è andato alla cinese Lin Zhu, al decimo successo ITF in carriera. La 24enne cinese 118 WTA è nel miglior momento della carriera e la scorsa settimana aveva conquistato un posto nel tabellone degli Aus Open vincendo 3 incontri di qualificazione, battuta poi al primo turno dalla Gasparyan. La top 100 è ad un passo.
Hailey Baptiste
W25, Plantation, FL, USA (25k, Terra): [Q] H. Baptiste (Usa) b. [5] A. Bondar (Hun) 7-5 6-7 6-2
Anche in Florida grossa sorpresa ha destato il trionfo della qualificata Hailey Baptiste, al primo successo ITF della carriera da professionista. Con questo risultato la diciassettenne americana entrerà in top 400 e dimostra di aver fatto bene a preferire il percorso tra i “grandi” rispetto ai tornei Juniores. Evidentemente si sente già pronta e pare averlo dimostrato anche in finale battendo la forte ungherese Anna Bondar che per altro veniva da successo negli USA la settimana scorsa. Nessuna azzurra nel main draw e nemmeno nelle quali.
W15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [1] M. Bjorklund (Swe) b. [3] G. Ainitdinova (Kaz) 6-2 7-5
Angelica Moratelli ancora sugli scudi dopo la finale di due settimane fa sempre in Tunisia, garantendosi altri significativi punti in ottica ITF WTT con una semifinale che le porta in dote altri 30 punti e forse la posizione numero 6 (ora è ottava). Per la ventiquattrenne trentina sconfitta in semifinale dalla kazaka Ainitdinova dopo essere stata in vantaggio di un set. Nei quarti la Moratelli aveva eliminato Lucia Bronzetti, anche lei in ottima condizione e nel turno precedente l’altra azzurra Giulia Crescenzi. Fuori al primo turno Giulia Brighi. Il torneo alla fine è andata alla favorita, la svedese Bjorklund, numero 472 del mondo WTA e allenata dall’ex campione svedese Joachim Johansson.
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): Tabellone ghiacciato al secondo turno definitivamente
Il maltempo e una organizzazione non perfetta hanno reso il torneo quasi una farsa. Si è giocato solo il primo turno, tra l’altro tra ritiri e forfait, e poi tutti in albergo. Il doppio non è nemmeno cominciato. Ancora molto bene Giulia Carbonaro che è riuscita a qualificarsi pur poi perdendo al primo turno.
W15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): M. Kempen (Bel) b. [2] S. Waltert (Svi) 5-7 6-3 6-3
La svizzera diciottenne davvero forte Simona Waltert supera in semifinale la connazionale Fiona Ganz e giunge così in finale dove tuttavia viene battuta a sorpresa dalla belga Magali Kempen che fortissima lo è sempre stata ma è anche incostante e spesso vittima di infortuni. il movimento svizzero si conferma in grandissimo spolvero. Per la ventunenne belga rientro alle gare dopo un po’ di tempo, un 2018 con due soli tornei a causa di un infortunio: non poteva sperare in un ritorno migliore visto che Kempen ha vinto anche il torneo di doppio con l’esperta Melanie Klaffner, tennista che personalmente adoro per la grinta anche se dotata di un gioco abbastanza datato, fatto più di difesa che altro. Stranamente non ci sono state presenza azzurre in tabellone principale, e nemmeno nelle quali.
W15 Stuttgart-Stammheim, Germania (15K, Hard indoor): [1] L. Andrei (Rou) b. [3] A. Kulikova (Fin) 6-3 6-1
La forte romena Laura-Ioana Andrei vince sia in singolare che in doppio, tenendo fede alla testa di serie numero 1 del torneo. Per la trentenne di Bucharest, numero 416 WTA, dodicesimo trionfo in carriera da professionista. Ha destato ottima impressione la diciottenne finlandese di origine russa Anastasia Kulikova, finalista e promessa del futuro: la bella ragazzona è di passaporto finlandese, preso per essersi allenata ormai da anni presso la Nieminen Academy, ma è di costruzione giovanile russa. Anche in questo torneo nessuna presenza italiana.
W15 Manacor, Spagna (15K, Terra): [7] I. Rosca (Rou) b. [5] R. Masarova (Spa) 6-2 6-0
Senza perdere nemmeno un set la romena Ioana Loredana Rosca conquista il suo quarto titolo da pro a Manacor e risale la classifica ITF che può aiutarla ad entrare nei tabelloni più importanti. La ventiduenne di Craiova, molto gradevole anche esteticamente, batte in finale la promessa spagnola di origine russa ma nata in svizzera Rebeka Masarova. La spagnola si consola vincendo la finale di doppio. Solo Costanza Traversi tra le azzurre ha fatto visita all’accademia di Rafa Nadal per partecipare al torneo, ma è stata eliminata nelle qualificazioni.
Alessandro Zijno