Gianluca Mager dopo la vittoria a Koblenz: “Il sogno sono gli Slam. Spero sia solo l’inizio.”
Sanremese, 24 anni, Gianluca Mager è nel momento migliore della carriera, 270 ATP (che ritoccherà la prossima settimana al numero 219 ATP), suo best ranking. Una vita sportiva finora fatta di alti e bassi, momenti top e momenti down, alla ricerca di una stabilità personale dento e fuori dal campo. Ora ha trovato una sua identità definitiva di gioco, che era ben chiara forse anche qualche anno fa, ma doveva essere metabolizzata appieno dal talento azzurro: servizio bomba, seguito da un diritto che fa male. Gianlu si difende bene anche sul rovescio e ha lavorato molto sulla risposta che poteva apparire un piccolo limite.
Ha cominciato a giocare a tennis a circa sei, sette anni di età nella sua città natale. Ha continuato nel circolo del suo paese sino a quando non ha superato i dieci anni. Sin da piccolo si è trovato a suo agio con la racchetta in mano e ha presto cominciato a giocare tornei under-12, confrontandosi con i migliori coetanei della penisola. I risultati arrivarono subito nonostante a differenza di molti altri ragazzi non potesse contare su un fisico assai sviluppato. A quattordici anni i suoi coetanei erano ben più piazzati, ma sapeva compensare questa piccola mancanza con l’abilità nel gioco. Seppur più lentamente, sono poi è cresciuto anche lui e adesso è un ragazzo tonico, alto 185 centimetri con 80 chili di muscoli e massa magra.
Ha avuto un periodo nell’adolescenza in cui il tennis non è stata una priorità, per fortuna però lo smalto non si è perso e c’è stato il lento ma importante recupero di questo atleta passato prima all’Accademia di Diego Nargiso, e poi nel progetto FIT a Tirrenia, seguito da Castrichella sotto la supervisione di Umberto Rianna che ne ha sempre apprezzato il talento. Nel 2017 l’accesso al main draw degli Internazionali al Foro Italico guadagnata attraverso il torneo di prequali, con un buon match al primo turno contro Bedene stoppato solo dai crampi.
Il 2018 è stato l’anno della consacrazione e della maturità trovata: le nuove classifiche non lo hanno penalizzato, e ha trovato anche il best ranking (270 ATP). Fino ad Aprile non ha praticamente nulla da difendere, ha tantissimi “zero” da riempire e infatti è molto ottimista. La stagione 2019 è partita con due Challenger negli USA, ad Orlando e Columbus, dove è uscito in entrambi i tornei al primo turno, giocando due buoni match contro Sarkissian e Wolf :“In America è stata una buona esperienza. Non ho fatto grandi risultati ma ho espresso un buon gioco, con prestazioni importanti. Ho perso con Wolf a Columbus lottando in un match che è girato su pochi punti. Lui è il numero uno del suo college e giocava in casa su campi che conosce a menadito. Wolf è un ragazzo che serve bene, spinge di diritto, è aggressivo. Mi alleno a Sanremo, c’è un bel gruppo con Matteo Civarolo, Marco Bruzzone, Valentine Confalonieri che mi dà una mano e ora anche il preparatore atletico Diego Silva, che fino a poco tempo fa stava a Foligno ed è davvero bravo. Sempre qui fa base il gruppo di Gianluca Naso, con Petrone e Rondoni che sono i suoi giocatori. Come obiettivo è salire sempre di più o almeno non avere cali, cercando di giocare i tornei con il massimo delle energie psicofisiche. Alla fine ciò che paga è essere costanti. Certo che giocare le quali Slam prima della fine dell’anno sarebbe tantissima roba.”. Dell’ultimo torneo strepitoso a Koblenz con la vittoria ottenuta dopo partite strepitose con best ranking intorno alla posizione numero 200 ATP dice: “Sono felicissimo, ho giocato bene, soprattutto come atteggiamento. Non mi sono mai demoralizzato, e ho lottato davvero ogni punto. La finale è stata incredibile, è stato un match duro e io sono stato bravo a restare attaccato al match e così quando lui è andato a servire per il match ha sentito un po’ di pressione. Vinto il secondo lui è sceso di livello e io sinceramente ho giocato bene. Sono davvero contento e spero sia solo l’inizio.”
Ciò che salta subito all’occhio è una ritrovata fiducia e una determinazione feroce: si vede anche da come oggi Mager giochi tutti i punti al massimo, e riesca a fare scelte corrette durante i match. L’aspetto tecnico conta ovviamente, ci sono stati degli aggiustamenti su alcuni colpi, ma ciò che fa davvero la differenza rispetto al Mager di qualche anno fa è la forma fisica ottimale e uno spirito combattivo che fa del talento sanremese uno dei peggiori outsider per gli avversari. Nel 2016 mi è capitato di girare molte settimane insieme a Gianluca e posso affermare che anche allora aveva sia grandi colpi sia una preparazione atletica fatta bene, ma corpo e mente si sa, devono andare insieme affinché si possa trovare la massima performance. Il periodo passato a Tirrenia poi, dopo l’esperienza con Nargiso, è stato di alti e bassi, tuttavia ha contribuito a forgiare il carattere di Gianluca per arrivare fino ad oggi. Con un servizio come il suo, avendo una buona percentuale di prime di servizio, sognare la top 100 ATP non è utopia, si tratta di fare una stagione continua, con rigore negli allenamenti, con fiducia nei momenti bui e con carica al massimo quando le cose girano bene come in questo momento. Mager sulla sua programmazione: “Non so ancora come mi organizzerò la programmazione, sicuro ora entrerò nei tabelloni ancora più tranquillamente per cui avrò più margine di scelta.”
Gianluca Mager, finalmente la sfida è partita.
Alessandro Zijno