ITF WTT Femminile 2019, week 2: Lopatetska si conferma Pitonessa, Moratelli finale a Monastir
W25 Hong Kong (25mila$, Hard): [Q] D. Lopatetska (Ukr) b. [Q] S. MA (Chn) 6-4 6-3
Daria Lopatetska è come un pitone: non possiede colpi velenosi ma stritola la preda giocando un tennis conservativo quanto basta: 15 anni compiuti ad aprile scorso, Dasha vince il secondo torneo di fila dall’inizio della stagione, e mantiene un record incredibile da professionista di 30 vittorie e sole 3 sconfitte. Impressionante. Ne avevamo parlato già la settimana scorsa quando aveva vinto il precedente torneo W25 di Hong Kong. Altri 3 punti per la bella e giovanissima ucraina già 365 WTA, e presto vedremo nei tornei di caratura e montepremi superiore. Dasha, come viene chiamata, è davvero una furia che colpisce la palla non per forza al massimo ma è abbastanza intelligente tatticamente. Le ragazze che ci hanno giocato mi confermano che è un muro, fa poche cose ma le sa fare bene. Consistente, si limita a non subire troppo il gioco, accelera quando c’è bisogno, tira dei top carichi con cui magari manda fuori le avversarie per poi chiudere il punto. Un po’ come Tsurenko è una che ti sfianca piano piano, una sorta di serpente che non avvelena le sue prede ma le stritola. E’ da anni una delle più grandi promesse del panorama giovanile mondiale ed è in grado di scalare sia le vette della classifica sia i cuori degli appassionati, visto che è anche molto bella. Stavo rivedendo un video della partita di Lopatetskaya contro la nostra Melania Delai e sinceramente quella che spinge di più, che è più aggressiva, che porta meglio i colpi sembra proprio la nostra meravigliosa Melly (che è anche più carina, diciamolo). Per cui c’è da essere davvero molto fiduciosi sull’azzurra Delai, allenata da Alessandro Bertoldero. In questo torneo asiatico Dasha, dopo aver salvato un match point nel match di quali, ha battuto prima la cinese Wang, soffrendo fino al terzo set; poi al secondo turno ha defenestrato la giapponese Kobori, e ai quarti di finale ha battuto l’altra giapponese Mikonoshi, 273 ATP. L’impresa la Lopatetska l’ha compiuta in semifinale dove ha superato la fortissima turca Buyukakcay, ex numero 60 del mondo nel 2016, lasciandogli solo 3 giochi. Fino a l’anno passato Dasha si faceva chiamare Lopatetskaya, poi ha cambiato in Lopatetska, prima o poi spiegherà il perché. In finale si è trovata la qualificata cinese Shuyue Ma, 19enne allenata da Iulian Vespan, e grande speranza del dragone. Battuta anche lei nettamente in due set. Una macchina da guerra l’ucraina che ha anche le idee molto molto chiare. Ha dichiarato recentemente: “I want to work on each shot, more and more. For me, I can do much, much more, better. I can hit harder, I can open up the court much better, so I just need to work, work, work…and I love to work.” (Voglio lavorare su ogni colpo, sempre di più. Secondo me posso fare molto meglio. Posso tirare più forte ancora, mi posso aprire il campo in modo migliore, e per questo ho bisogno di lavorare e ancora lavorare. E io amo lavorare.). Tutti i giorni si allena presso la Mouratoglou Academy in Francia e per questo ha detto:” Ringrazierò sempre Denis Leleko, il coach che mi ha formato, però poi avevo voglia di cambiare per migliorare ancora e sono andato da Patrick (Mouratoglou) ma ogni tanto torno a casa. Amo la mia famiglia e i miei posti. Ho imparato a parlare bene inglese, perché mia madre mi ha mandato a scuola a 4 anni, avevo bisogno di imparare in fretta e questo si è rivelato utile anche per il tennis. E quando io e mia sorella dobbiamo dirci un segreto ce lo diciamo in inglese così forse nostra madre non capisce.”. Ora con questa vittoria salirà ancora ed è davvero incredibile vista l’età. Se non cambiano le regole potrà fare solo 10 tornei professionistici, gliene mancano 8 per la stagione ma se continua così nessun traguardo è precluso. Come ho già detto è molto diversa da Sharapova, ha meno fame, è più social, tuttavia sono meno grintose anche le competitor, per cui può davvero diventare una top player del futuro: è positiva e sa stare in campo. A 15 anni è tanta roba. Non c’erano azzurre in main draw, Rosatello e Brescia fuori nelle quali.
Daria Lopatetska
W15 Forte de France (Martinique) (15mila$, Hard): V. Babic (Mne) b. [4] A. Tubello (Fra) 6-4 6-2
Nel 15mila della Martinica successo per la montenegrina Vladica Babic, capace di battere prima la tds1, la forte messicana Sanchez, poi anche Karin Kennel e in finale la francesina Tubello, solo 17 anni, al best ranking intorno alla posizione 600 de ranking e vincitrice anche del torneo di doppio insieme alla greca Kordolaimi. La montenegrina Vladica Babic dopo aver esordito in Fed Cup con la sua nazione aveva praticamente smesso l’attività internazionale nel 2013. Poi si è trasferita nel 2016 negli Usa per studiare e le è tornata la voglia di competere: ha fatto un paio d’anni di seconda gavetta e dal 2018 si è rimessa a girare il circuito, principalmente quello dei tornei americani comportandosi molto bene in doppio dove è numero 403 WTA. Secondo torneo vinto in carriera in singolare dopo quello di Santa Tecla, un altro 15mila$ su Hard. Nessuna azzurra si è sobbarcata il lungo viaggio in Martinica.
Angelica Moratelli
W15 Monastir, Tunisia (15mila$, Hard): [3] A. Komardina (Rus) b [4] A. Moratelli (ITA) 6-4 6-1
Angelica Moratelli si spinge fino alla finale nel torneo di Monastir in Tunisia sul cemento. Troppo forte la russa Komardina, con esperienza già superiore, che l’ha sconfitta in due set. Per la Moratelli segnali incoraggianti; la ragazza nel 2013 era salita molto in classifica, sembrava davvero una promessa ed era performante anche nel doppio. Ha solo 24 anni, di tempo ce n’è. Ottimo comunque il torneo per la nostra azzurra, ora 542 WTA dopo numerosi infortuni che la avevano fatto precipitare in classifica. Pian piano la tennista di Trento sta riuscendo a ritrovare quelle belle sensazioni che nel 2013 la condussero al suo best ranking, piazzato al numero 318 WTA e nel 2018 ha vinto ben 4 tornei, a Le Havre su terra indoor poi 2 ad Hammamet e a Sassuolo. Ora è più difficile risalire la china perché i 15mila non danno più punti WTA, ma si può crescere a livello di ranking WTT dove è 13esima al momento (e crescerà) ed è molto utile comunque nelle entry list. Ilaria Sposetti e Elisa Camerano fuori al primo turno. La Sposetti si consola con una semifinale nel doppio in coppia con l’australiana Popovic.
Alessandro Zijno