Yasutaka Uchiyama, promessa mantenuta a metà

Yasutaka Uchiyama, giapponese, 26 anni, 163 ATP
Sviluppo Potenziale: 90% (se è scattata la consapevolezza può avere un po’ di smalto in più)

Yasutaka Uchiyama non ha finora mantenuto le promesse di quando era un ragazzino e da Junior si diceva molto bene di lui. Pur non avendo le stimmate del campionissimo, non eccellendo particolarmente in nessun fondamentale né essendo fisicamente un superman era riuscito ad issarsi al numero 12 delle classifiche “boys” e aveva anche fatto finale in doppio nello slam australiano sempre da Junior in coppia col russo Biryukov che poi si è perso per strada e ora ha smesso. Aveva anche vinto la Osaka Mayor’s Cup battendo tra gli altri Kyrgios e Edmund, insomma aveva un gioco che dava fastidio. Da 6 anni è fermo più o meno intorno alla posizione numero 200 del mondo, con un best ranking raggiunto adesso con un buon quarto di finale a Brisbane la settimana scorsa partendo dalle qualificazioni battendo ancora Edmund che evidentemente lo soffre. Io credo che questo sia il suo livello, e difficilmente potrà entrare stabilmente in top 100. Forse una capatina.
La Scheda
Alto 183 cm con un peso forma di circa 78 chili, Yasutaka Uchiyama è destrimane con rovescio a due mani che gioca particolarmente bene sul veloce perché si muove molto bene e si appoggia sulla palla avversaria. Anche su erba potrebbe stupire tutto sommato. Si esprime positivamente anche in doppio visto che possiede una reattività importante e nel gioco al volo se la cava molto bene. Il suo best ranking infatti è proprio nella specialità del doppio al numero 102. Il servizio non è potente ma preciso e sa lavorarlo bene, la risposta è forse il miglior colpo, con pochissima apertura e grandi bordate sia da sinistra che da destra. Nel palleggio è molto intelligente e tatticamente fa spesso scelte azzeccate. A livello mentale è un ragazzo equilibrato in campo con pochi scossoni ma fino ad oggi ha spesso sofferto di un complesso di inferiorità senz’altro inconscio rispetto ai colleghi più avanti in classifica. Ora proprio a Brisbane pare essersi sbloccato, rendendosi conto di non essere una comparsa a questi livelli ma di poterci stare serenamente. Potrebbe essere stato uno shock positivo e vantaggioso, alla soglia dei 27 anni, momento in cui la maturità agonistica risplende e pone le basi per il futuro della massima espressione intorno ai 30 anni.


Le Dichiarazioni
“La mia crescita è stata lenta e costante, e grazie al mio coach Kentaro Masuda ci siamo concentrati sugli aspetti più vari. Un po’ su tutti, senza tralasciare nulla. Non è cambiato il mio modo di allenarmi, né le mie caratteristiche sono variate, ho semplicemente più sicurezza in me stesso. La prima svolta c’è stata nel 2017 vincendo il Challenger di Kyoto, poi lo scorso anno ho giocato un ottimo torneo a Yokohama e un altro in Cina. Mi piacerebbe giocare di più in Europa e l’Italia mi piace molto. L’obiettivo 2019 è avvicinare la top 100 e fare qualcosa di buono a Wimbledon. Credo che l’erba possa essere una superficie interessante per il mio tipo di gioco. Il mio idolo è Kei Nishikori e spero un giorno di poter diventare come lui.”
La Storia
Yasutaka Uchiyama è nato a Sapporo, nota località turistica del Giappone, il 5 agosto 1992 e nel corso della sua carriera ha finora vinto 8 titoli Futures e 3 Challenger, senza grossissimi acuti in carriera da singolarista. Un po’ meglio in doppio dove nel 2017 in coppia col neozelandese naturalizzato nipponico Mclachlan, ha conquistato il torneo di Tokio e fatto qualche apparizione negli Slam. Gli scadono parecchi punti ad inizio anno, e quindi non sarà facile per il giapponese salire in classifica. Le vittorie ottenute ai danni di Hurkacz e Thompson prima e di Humbert e Edmund pochi giorni fa testimoniano la sua crescita in termini di risultati. Agli Australian Open è già uscito al primo turno di quali per mano dell’austriaco Ofner in due tie break. Ora il tennista giapponese si concentrerà sui Challenger, in particolare su quelli asiatici e nordamericani che predilige, cercando di conquistare punti e classifica conseguente e avvicinare la top 100 ATP, barriera psicologica di ogni tennista. Ora è a un passo dal best ranking piazzato al numero 162 e realizzato nel 2017.
Alessandro Zijno