Gregoire Barrere, fioretto e spada

Gregoire Barrere: francese , 24 anni, 141 ATP
Sviluppo Potenziale: 60% (talento purissimo, non è tardi per sbocciare)

Convinto della sua scalata a livello ATP da anni, lo seguo da parecchio tempo. Ciò che mi piace parecchio di Gregoire Barrere sono due aspetti: il primo è temperamentale, per l’atteggiamento e la sicurezza che ha dentro e fuori dal campo. Non è ancora solidissimo e soffre le partite in cui è sotto pressione, tuttavia possiede una bella dose di pazienza per migliorare giorno dopo giorno. Nonostante infortuni e difficoltà di varia natura, in particolare nel 2017 quando ha chiuso l’anno oltre la top 600 ATP, è un ragazzo che crede in quello che fa e resiste ai problemi. Il secondo aspetto è tecnico e riguarda la risposta al servizio fenomenale, in particolare di rovescio. Possibile e probabile top 50 nel medio futuro, mi aspetto un 2019 frizzante anche se dovrà ancora giocare Challenger per qualche mese.

La Scheda
Alto 183 cm, con un peso forma di circa 80 chili, Gregoire Barrere è dotato di una buona esplosività nelle gambe e possiede una caratteristica naturale davvero unica: la dissociazione tra busto e gambe spettacolare. Questo gli regala una mano davvero magica, capace di gesti tecnici veloci e precisi. E’ una delle particolarità di un tennista che più si avvicina al concetto generico di talento. Il rovescio è davvero ben eseguito e anche molto efficace, sia in risposta che in palleggio. Ma anche col diritto sa giostrarsi bene e il servizio è spesso un fattore. La sua palla, più veloce che pesante, è più pericolosa sui terreni rapidi che sul lento. E’ un giocatore che gli avversari temono perché imprevedibile e con molte soluzioni, ognuna distante dall’altra. Può fare serve and volley così come scambiare due metri dietro la linea di fondocampo per poi contrattaccare velocemente. Ciò che non gli ha permesso ancora di salire è stato senza dubbio il numero di infortuni più o meno gravi che ha subito, e qualche mancanza di personalità nei tornei che danno più punti. Gli manca l’acuto per intenderci.


Le Dichiarazioni
“Per anni ho girato i Futures, e quando ero riuscito finalmente a giocare i Challenger con regolarità ho finito per infortunarmi di nuovo. E’ stato un vero incubo. Ma ne sono uscito. Il 2018 è stato senza dubbio il mio miglior anno, una stagione in cui ho giocato bene e ottenuto risultati. Uscire dalla palude dei tornei minori è tanto importante quanto difficile. Il lavoro fisico è stata la base di questa crescita. Per la preparazione mi sono affidato a Mathieu Rodriguez e Marc Gicquel, con loro sono rinato e ho ritrovato quelle sensazioni senza le quali nessun tennista riesce ad emergere: la sicurezza in se stesso e il piacere di giocare e girare il circuito. Più la condizione fisica che come ho detto è fondamentale. Devo ringraziare la ALL IN, l’Accademia di Thierry Ascione a Parigi dove faccio base, anche lui è un grande allenatore e sovraintende al lavoro dei Coach. L’obiettivo top 100? E’ un modo di dire, penso a migliorarmi in allenamento e riportare il lavoro all’interno della performance nei tornei. Nulla è precluso, né è sicuro. Certamente questa stagione sarà importante per me, la sento come quella della maturità.”

La Storia
Gregoire Barrere è nato il 16 febbraio 1994 a Charenton-le-Ponte, in Francia, e cominciò a giocare intorno ai 6 anni perché i genitori erano due appassionati. Ha continuato fino a 16 anni, un ‘età tarda per gli standard odierni, a frequentare la scuola allenandosi 3 volte a settimana e facendo qualche torneo in Francia. Poi è stato ammesso all’INSEP, quello che era (ora è un po’ cambiato) il centro per lo sviluppo degli atleti di alta performance in Francia. Da Juniores è stato numero 55 del mondo, quindi comunque si è già messo in evidenza dal 2011 ad oggi. Ora è sostanzialmente al suo best ranking appena entro la posizione 150 del ranking ATP e in questa stagione ha vinto 3 Futures e un Challenger a Lille, tutti in Francia. Da adesso fino a Marzo 2019 gli scadono tantissimi punti, però ha la possibilità di giocare i Challenger entrando come testa di serie, e forse anche qualche 250ATP partendo dalle qualificazioni, oltre alla Chance di qualificarsi per lo Slam australiano. Potrebbe perdere qualche posizione nel ranking all’inizio ma non abbiamo dubbi che se starà bene si toglierà più di uno sfizio nel circuito.
Alessandro Zijno