Marco Trungelliti, Audaces Fortuna Iuvat

Marco Trungelliti: argentino,28 anni, 124 ATP

Sviluppo Potenziale: (90% del potenziale, la crescita dipenderà molto dal mantenimento della condizione fisica )

Marco Trungelliti è alla sua migliore stagione in questo 2018 che lo ha visto vincere il Challenger di Barletta. Ha avuto il suo momento di celebrità perché avendo la possibilità di entrare come Lucky Loser a Parigi ha viaggiato di corsa per 10 ore verso la capitale francese da Barcellona per poter giocare al Roland Garros. Onestamente credo che possa incredibilmente centrare la top 100 entro Marzo 2019, grazie ad un finale di stagione in cui appare molto in forma, ma ritengo che la conquista di un posto nei migliori 100 del mondo possa essere il suo traguardo massimo e sarà difficile mantenerlo.

La Scheda

Marco Trungelliti è nato il 31 gennaio 1990 a Santiago del Estero in Argentina,  ed è un tennista completo con un diritto importante e un rovescio non potentissimo ma abbastanza solido. Il suo gioco è adatto a tutte le superfici, è alto 180 cm di tutti muscoli, e si muove molto bene sul campo. In realtà proprio il foot working è forse il suo miglior pregio, e grazie ad una struttura brevilinea sa scendere bene sotto la palla. Finora non era mai stato molto continuo come prestazioni ma adesso, da quando si è trasferito a Barcellona come base di allenamento, appare più sicuro di sé. Il servizio è una arma che usa abbastanza intelligentemente, non è potentissimo ma sicuro e sa variarlo bene. In risposta è aggressivo fin da subito.

LeDichiarazioni.
Curiose e sincere le sue dichiarazioni dopo il ripescaggio a Parigi di quest’anno, e il superamento del primo turno: “La telefonata del direttore del torneo parigino mi ha cambiato la vita. Ero rientrato a Barcelona dove vivo con mia moglie Nadir, che lavora per una multinazionale. Lì avevo noleggiato un’auto per far conoscere la città catalana a mia nonna Lela che ha quasi 90 anni. Poi mi arriva la notizia del ritiro di Kyrgios e ho deciso di mettere al volante mo fratello Andre, e con mamma Susy e appunto nonna abbiamo deciso di affrontare le dieci ore di viaggio che separano Barcellona da Parigi Dovevo stare prima di mezzanotte e poi scendere in campo il giorno dopo. E ce l’ho fatta. Quando poi al primo turno ho battuto Tomic e mi sono guadagnato in un sol colpo 80mila dollari ho capito quanto un po’ di fortuna sia importante e possa sempre arrivare. Ho il tennis per poter stare in top 100 ma devo diventare più continuo.”

La Storia

L’argentino ha iniziato la carriera ormai 10 anni fa a livello professionistico e la sua crescita è stata lenta ma costante. E in genere più la salita è lenta, più tempo si resta in auge, ha vinto il suo primo torneo pro a 18 anni, nel 2008 in Argentina e finora ha trionfato in 7 Futures più il Challenger di Barletta partendo dalle quali in questa stagione, facendo anche finale a Firenze. Anche ad Umag è andato benissimo facendo semifinale, anche qui partendo dalle qualificazioni. Il riccioluto campione albiceleste ha praticamente zero da scartare da qui a fine stagione, e poi molto poco anche fino a Marzo 2019, e crediamo che proverà a sfruttare al massimo questo periodo che con molta probabilità segnerà il suo best ranking. Da ragazzino non ha avuto un passato clamoroso, preferendo entrare presto nel circuito professionistico e la sua vittoria più prestigiosa resta quella del 2016 al Roland Garros nel primo turno contro Marin Cilic. Ricordo di averlo visto a Biella dal vivo contro Federico Gaio (che poi vinse il torneo), ed anche a Todi e Roma e non mi ha mai impressionato, sebbene ne abbia apprezzato le doti di combattente e anche il gioco ordinato ma non velocissimo.

Alessandro Zijno