Ramkumar Ramanathan, avversario in Davis
Ramkumar Ramanathan: indiano, 23 anni, 134 ATP
Sviluppo Potenziale: (90% del potenziale, difficile ma non impossibile che cresca in maniera determinante)
Ramkumar Ramanathan è un ragazzo di una gentilezza squisita che ci troveremo di fronte nella sfida di Coppa Davis visto che l’Italia è stata sorteggiata proprio con l’India. Mi è capitato di conoscerlo nel 2016 prima a Barletta poi al Challenger di Genova e infine a Brescia ed Andria. La sua tournee italiana non andò benissimo eppure mi trovavo di fronte ad un ragazzo sicuro di sé con grande autostima. All’epoca era intorno alla posizione numero 250 del mondo, ora è cresciuto davvero tanto e avvicina ormai la top 100. A mio parere il suo ranking è sovrastimato, le qualità ci sono ma la classifica è drogata dalla finale di Newport ATP250 su erba, e dalle finali ai Challenger di Taipei e Pune, ottenute in tabelloni più fortunati senza nulla togliere al ragazzo indiano. Le sue scorribande in top 100 secondo me saranno sporadiche e forse addirittura una chimera.
La Scheda
Ramkumar Ramanathan, destrimane con rovescio a due mani, è il classico contrattaccante da fondo campo, molto adatto ai campi veloci per aperture rapide e non ampie. Scende bene a rete, ha tempi giusti e tecnica di volo sopraffina, infatti è un buon doppista. Servizio e risposta davvero buoni, mentre sia diritto che rovescio durante lo scambio non fanno male all’avversario, sebbene sia sul diritto che imposta le sue gare. E’ uno di quei giocatori anche intelligenti tatticamente che trovano soluzioni adattandosi bene a chi hanno di fronte. Senza dubbio però dopo diversi scambi si trova costretto o a tentare il vincente per non farsi spingere fuori, o a scendere a rete controtempo. All’Accademia Sanchez-Casal dove si trova la sua base lo allenano davvero bene, ma non so quanto basterà a renderlo sicuro su terra battuta o su superfici non rapidissime.
Le Dichiarazioni.
“Ho cominciato a giocare a cinque anni grazie a mio papà che è un vero appassionato e mi ha seguito i primi tempi. Ho fatto tutta la trafila dei tornei giovanili, poi a circa 17 anni mi sono traferito all’Accademia spagnola Sanchez-Casal, di base però in Florida. Per questo devo ringraziare i miei genitori che mi hanno aiutato sia economicamente sia moralmente per farcela. Mio papà è il mio primo tifoso mentre mamma mi regala più sicurezza e tranquillità. Il mio obiettivo è entrare nella top 100 ma so che è molto difficile e devo essere più continuo nei risultati e nelle prestazioni. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato tantissimo in particolare sulla risposta che può diventare un mio punto di forza, e poi sulla consistenza del rovescio. I miei coach vogliono che io diventi ancora più mobile in campo e anche se difendo abbastanza bene ancora non sono al livello dei migliori. Di miti ne ho tanti, ma certo che vedere Leander Paes, ancora a 45 anni girare il circuito e vincere tante partite è qualcosa davvero di ispirazione per me. Poi lasciami ringraziare lo Stato di Tamil Nadu e la mia città Chennai che mi hanno dato il primo supporto economico per trasferirmi negli USA e girare l’Europa.”
La storia
Ramkumar Ramanathan è nato a Chennai nel sud dell’India, una delle città più ricche della penisola indiana, fiorente centro industriale e commerciale oltre che turistico, l’8 novembre 1994. Suo papà Ramanathan Kumarappan (tra i Tamil si usa far diventare come cognome occidentale il nome del papà e non il cognome) e sua mamma Alagammai sono degli imprenditori nel ramo tessile che però hanno ampliato i loro orizzonti di investimento in altre attività come il turismo, l’ipersviluppata industria automobilistica e soprattutto l’edilizia visto che nella sola città di Chennai sono sorti decine di grattacieli negli ultimi anni. Chennai è un po’ la capitale del tennis indiano, e il giovane Ramkumar è diventato un tennista qui nella sua città. Da Junior non ha avuto risultati di rilievo poi però nel 2013, dopo circa 3 anni di gavetta, è riuscito a vincer ei suoi primi tornei in Asia entrando dapprima in top 300 poi scalando la classifica internazionale. Per qualche anno è rimasto fermo intorno alla posizione 250 ATP per spiccare il volo invece in questa stagione, grazie a risultati davvero interessanti come la finale di Newport già evidenziata. Ramkumar già lo scorso anno aveva fatto molto bene sull’erba ad Antalya e credo che questa superficie possa essere quella su cui si esprima meglio per tipologia di gioco. Con molti punti in scadenza è piuttosto difficile che possa salire ancora in classifica nel breve periodo e la sua sfida sarà quella di accettare magari un piccolo calo senza perdere motivazioni e mordente, continuando a lavorare sui suoi punti deboli. L’India è alla ricerca del campione con la c maiuscola, temo tuttavia che debba aspettare ancora un po’, e forse qualche chance in più ce l’ha il più giovane Sumit Nagal di cui presto parleremo.
Alessandro Zijno